Cinque immagini dei satelliti di Saturno, prese da Cassini dal 2009 al 2012, mostrano chiaramente piccole nuvole di polvere, sollevate dall’impatto di meteoriti contro i frammenti che formano gli anelli del grande pianeta. La Fig.1 mostra, da sinistra in alto, due immagini della stessa nube, sull’anello A, prese a 24 ore di differenza, una sull’anello C, una sul B e ancora una sul C.

Chi pensava di vedere una dischetto si sbagliava di grosso. Bisogna, infatti, tener presente che la polvere che si solleva rivolve attorno a Saturno più velocemente se è più vicina a lui e più lentamente se è lontana. Ne segue che in breve tempo la forma della nuvoletta di polvere si allunga nel verso del moto attorno al pianeta. La Fig. 2 illustra, molto meglio di tante parole, il rapido allungamento delle nubi a causa della diversa velocità di rivoluzione. Un dischetto originario (una nube circolare) viene “stirata” molto velocemente fino a sparire del tutto. L’angolo che la linea di polvere fa rispetto a una circonferenza con centro in Saturno indica abbastanza facilmente il tempo trascorso dall’impatto.

Queste osservazioni fanno degli anelli di Saturno l’unico luogo, dopo la Terra, la Luna e Giove, in cui si sia vista direttamente la caduta di un meteorite. Essendo Saturno in una zona ben diversa da quella terrestre, calcolare la frequenza di impatti fornisce importanti informazioni sulla distribuzione del materiale interplanetario nelle zone esterne del Sistema Solare.
I primi risultati sembrano indicare che la frequenza è molto simile a quella terrestre. Questo fatto è fondamentale, dato che per studiare le nostre vicinanze basterebbe studiare quelle di Saturno, dove esiste una rete di cattura che è cento volte più ampia di quella rappresentata dal nostro pianeta. E’ come pescare con una rete a strascico invece che con una canna e un amo, tanto per rimanere in tema di … pescatore e pesci.
Bellissime foto e ottimo commento!
Ho scoperto recentemente che i solchi degli anelli di Saturno sono i segni lasciati dai pattini degli gnomi che ci pattinano. La notizia è in attesa di conferma
Saturno non perde mai il suo fascino, caro Enzo, davvero bello e davvero interessante come un granello di...sabbia che vaga nello spazio possa darci simili informazioni. Ormai stiamo abituandoci (pian piano) anche a studiare i piccoli particolari del Sistema Solare, quasi come abbiamo fatto già o ancora stiamo facendo con il nostro Pianeta. E non è ancora finita: intendo per il Pianeta, figuriamoci il Sistema Solare.