I colori di Saturno e Co.

Fa piacere riportare i risultati di un interessantissimo articolo, quando tra gli autori ci sono dei cari colleghi e amici, italiani per di più. Studiando attentamente i dati di Cassini e soprattutto i colori dei satelliti e degli anelli si sono raggiunte conclusioni che sembrano molto solide e definitive. Anche se i fondi per la ricerca scendono sempre più in basso, l’intelligenza italiana riesce ancora a supplire a queste carenze. Mi ricordo quando ai tempi dei Voyager certe immagini non venivano fatte circolare subito perchè si temeva che gli “italiani” riuscissero subito a dedurne implicazioni fondamentali. A Pisa, mi ricordo benissimo quando proiettammo Mimas sul muro e, misurando con un metro da sarta, ci accorgemmo che era schiacciato ai poli e determinammo, con mezzi veramente “italiani”, la densità del satellite e le implicazione per il proiettile che aveva causato il grande cratere. Ma per quanto ancora dovremo limitarci ad analizzare ciò che gli altri non sono riusciti a vedere, senza poter impostare indipendentemente ricerche innovative?


I satelliti di Saturno sembrano proprio risalire ai tempi primordiali del Sistema Solare, nati quasi sicuramente insieme al loro gigante. Potrebbe sembrare una conclusione banale, ma così non è, dato che non vi erano prove chiare che riuscissero a dare una quadro uniforme a quell’insieme di oggetti di varie grandezze e colori che circondano il signore degli anelli. Oltretutto, bisognava anche separare i colori “veri” da quelli dovuti all’inquinamento polveroso di miliardi di anni di “sporcizia” interplanetaria. L’importante era di studiare il sistema come un tutto unico e non dedicarsi a un satellite alla volta. Vi sembra ovvio? Eppure così non è stato, anche parecchi anni fa, nello studiare il Sistema Solare nel suo insieme. Oltretutto, i satelliti medio-piccoli di Saturno  sono stati probabilmente distrutti più volte e si sono ricostruiti con i loro stessi detriti. Un quadro molto complesso dove non è facile riconoscere i veri processi “fossili” da quelli successivi.

Lo strumento base per quest’analisi generale è stato le spettrometro VIMS di Cassini, capace di studiare sia l’acqua (bianca) che le sfumature di colore dovute all’infiltrazione di altri composti. In poche parole,  è riuscito a dare un quadro unitario delle differenze di colore in funzione della distanza dal pianeta centrale, qualcosa di molto simile a ciò che è capitato nella nube proto planetaria solare.

Importante è stata la conferma di acqua “locale” e non di provenienza aliena (comete). Saturno si trova oltre la “linea della neve” (così viene chiamata), ossia quella linea virtuale che permette all’acqua di diventare solida. Su Saturno vi è acqua fossile, originatasi in loco. Ciò non è potuto succedere al di qua della linea della neve, come sulla Terra. L’acqua originaria, sotto forma di gas, sarebbe stata spazzata via dal vento solare nelle prime fasi turbolente del nostro Sole. Per il nostro mondo ci è voluto l’aiuto di riserve speciali, le comete.

Un’altra importante scoperta riguarda gli anelli e i satelliti che li confinano. Lo studio della composizione, attraverso i colori, indica che probabilmente i satelliti pastore che delimitano così bene gli anelli sottili (e non solo) sono  stati costruiti dagli stessi anelli! Un gregge di pecore che per non disperdersi si costruisce da solo un paio di cani da pastore. Eccezionale é  dir poco! Insomma, finora si è pensato che gli anelli si originassero dalla rottura di un satellite. Adesso sembra  che sia vero anche il contrario: un anello si costruisce un satellite utile alla sua sopravvivenza. Non ricorda molto quello che abbiamo appena visto riguardo alle stelle giganti che riescono a formare altre stelle giganti? L’Universo è sempre più bello e razionale!!!

Complimenti Priscilla e Fabrizio!

Articolo originale QUI

anello f e prometeo
Prometeo, che si vede interagire pesantemente con l’anello F, potrebbe essere stato costruito proprio dal sottile anello per restare così stretto e duraturo. Autoconservazione!!!!  Fonte: NASA/JPL/Space Science Institute.

 

A chi volesse sorridere un po’  propongo un raccontino di parecchi anni fa che non penso di aver mai pubblicato… cade proprio “ad hoc” …

DE GUSTIBUS

Le missioni spaziali dedicate allo sfruttamento e alla colonizzazione del Sistema Solare continuavano a ritmo incalzante. Sicuramente gli asteroidi rimanevano uno dei punti chiave. Le loro risorse in elementi pesanti e preziosi garantivano un futuro più che roseo per l’umanità. Ed erano anche facili da raggiungere. Inoltre la loro bassa gravità garantiva tutte le condizioni migliori per costruire miniere e per il trasporto del materiale.

La Luna era invece considerata un sito incomparabile per lo sviluppo del turismo, non fosse altro per la splendida visione del nostro pianeta che si poteva ammirare dai punti predisposti per l’osservazione. Anche gli astronomi avevano stabilito laboratori sul nostro satellite e avevano costruito giganteschi telescopi.

Marte sarebbe sicuramente stato tra poco la prima vera colonia stabile per alleggerire la Terra dal problema della sovrappopolazione. Si era capito come fare a modificare l’atmosfera e ormai si pensava, in un prossimo futuro, a una tranquilla sopravvivenza senza tute e maschere speciali. L’acqua era piuttosto abbondante e bastava sicuramente al fabbisogno dei residenti. Le cupole di plastica sintetica garantivano le coltivazioni di ortaggi e l’allevamento del bestiame.

Per avere i combustibili necessari ai trasporti e alle maggiori industrie terrestri bastava andare su Titano e sfruttare al meglio i suoi laghi di metano misto ad altri idrocarburi. Acqua in abbondanza si trovava negli altri satelliti di Saturno.

Proprio su questi si stavano compiendo gli sforzi più recenti. Mimas, Thetys ed Enceladus erano i satelliti al centro degli studi tecnologicamente più avanzati. Si doveva riuscire a trasformare in acqua il ghiaccio che costitutiva la maggior parte di essi, poi filtrarla per eliminare le impurità e infine incanalarla verso la Terra. Un grosso problema senz’altro, ma che sarebbe stato in breve superato con le risorse attuali. Una di queste missioni stava lavorando su Enceladus, un corpo celeste di circa 500 km di diametro, composto quasi totalmente da ghiaccio d’acqua che sembrava anche di grande purezza.

L’equipaggiò sbarcò sulla distesa ghiacciata e quasi candida del satellite e iniziò le analisi in loco. I primi risultati mostrarono leggere contaminazioni di origine incerta, che variavano sensibilmente da luogo a luogo. Anche l’odore che ne derivava dava strane sensazioni. Si prelevarono varie “carote” e furono portate in laboratorio per analisi più approfondite. Niente da fare. Gli elementi chimici che sembravano essere presenti in minima percentuale nel ghiaccio non assomigliavano a niente di conosciuto. Erano probabilmente prodotti di sintesi generatisi a seguito d’impatti con comete e delle strane reazioni avvenute durante la storia del corpo celeste. Una volta trasformate in acqua, le “carote” mostrarono anche leggere differenze di colore. Alcune davano luogo a un liquido leggermente rosato, altre a uno di tenue colore arancione, altre ancora avevano riflessi azzurrognoli. Qualsiasi cosa fossero quegli strani elementi chimici potevano essere probabilmente filtrati in modo più che soddisfacente e la questione rimaneva essenzialmente di tipo teorico piuttosto che pratico.

Fu solo per puro caso che il sergente Steve Tyron mise un dito sul ghiaccio della carota “rosa”. Era estremamente freddo e per pura reazione istintiva lo leccò senza riflettere. La paura di essere stato contaminato lasciò subito il posto a una grande meraviglia che gli fece subito dimenticare il pericolo che stava correndo. Il ghiaccio aveva un sapore meraviglioso! Sembrava un misto di fragola, lampone e mirtillo. Una squisitezza. Portato subito, in infermeria gli furono fatte analisi cliniche accuratissime. Fortunatamente non si trovò nessun batterio o microbo sconosciuto e tutte le ricerche diedero esito negativo. Passato un periodo di quarantena, per essere completamente sicuri dell’inoffensività dello strano ghiaccio, si cominciarono a fare studi sensoriali diretti.

Il comandante in capo della spedizione volle essere il primo a provare. Cominciò con il ghiaccio rosa e confermò il meraviglioso sapore di frutti di bosco. Poi assaggiò quello arancione. Un soave gusto di agrumi, dal cedro all’arancio, dal mandarino al limone, inondò la bocca del capitano. Tentò con quello azzurrognolo e di nuovo ne scaturì un intenso e raffinato sapore non definibile, ma di estrema bontà. Furono mandate subito delle pattuglie per prelevare campioni di ghiaccio in altre zone. Le “carote” che furono analizzate erano completamente diverse dalle prime. Se ne trovò una al gusto di cioccolato e caffè, un’altra che ricordava la prugna, un’altra ancora che dava la sensazione di un grande nebbiolo invecchiato. Non vi erano più dubbi: la superficie, e forse anche l’interno del satellite, erano una vera miniera di “gelato”! E di qualità mai assaggiata sulla Terra. La quantità estraibile era immensa e appena la notizia si sparse sul nostro pianeta, le maggiori industrie dolciarie fecero a gara per acquistare i diritti di estrazione.

Enceladus sarebbe presto diventato il mondo del gusto e del piacere gastronomico. In fondo vi erano molti altri satelliti composti di acqua più “pura” e il satellite di Saturno poteva benissimo essere sfruttato solo come delizia dolciaria. E così fu. Anche il palato aveva fatto una conquista “spaziale” e non c’era niente di male in questa inaspettata scoperta.

Quando la Terra stava assaporando ormai da sei anni le meraviglie di Enceladus, il capitano dell’astronave da trasporto “Antalius”, del quinto pianeta della stella Deneb, era a rapporto davanti all’ammiraglio in capo dei trasporti intergalattici. Tutto sudato, stava facendo una grande fatica a convincere il suo superiore che era stato il danno al motore iper-neutronico di destra a costringerlo, otto anni prima, a svuotare i rifiuti liquidi organici dell’intero viaggio proprio nel bel mezzo di un sistema planetario abitato!

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26 Commenti    |    Aggiungi un Commento

  1. Ecco... stavo già facendo le valigie per la mia imminente partenza verso Enceladus, a farmi un bel tuffo nei suoi saporiti ghiacci... ma ci ho subito ripensato, quando ho letto l'ultimo periodo...

    Certo che è strano come la suggestione vinca sulla curiosità. Per fortuna ciò non vale per tutti: non oso pensare a dove saremmo adesso se non ci fosse stato qualcuno ad avere il coraggio di assaggiare la maggior parte dei cibi di cui ci nutriamo oggi...

    Bellissimo il racconto e bellissimo l'articolo. Ancora complimenti

  2. Citazione Originariamente Scritto da Ila Visualizza Messaggio
    Ecco... stavo già facendo le valigie per la mia imminente partenza verso Enceladus, a farmi un bel tuffo nei suoi saporiti ghiacci... ma ci ho subito ripensato, quando ho letto l'ultimo periodo...

    Certo che è strano come la suggestione vinca sulla curiosità. Per fortuna ciò non vale per tutti: non oso pensare a dove saremmo adesso se non ci fosse stato qualcuno ad avere il coraggio di assaggiare la maggior parte dei cibi di cui ci nutriamo oggi...

    Bellissimo il racconto e bellissimo l'articolo. Ancora complimenti
    Mi spiace per il tuo viaggio... comunque la vista vale sempre l'escursione. Portati roba pesante!!!! e qualche gelato da casa...

    Hai perfettamente ragione: la fame stuzzica la scoperta! Chissà quanti mal di pancia (se non peggio) nell'antichità. Però, quasi sicuramente, vi erano ricordi ancestrali della fase di scimmia e anche antecedenti.
    Altre cose sono invece imputabili al caso... carne finita nel fuoco, semi di grano pestati, lievitazione, fermentazione... Sì, sarebbe bello poter studiare in dettaglio il cibo attraverso la storia e la preistoria, soprattutto... Quante cose ci sono ancora da imparare in questa splendida Natura e i miei anni sono già tanti. Accidenti!!!! Voglio ricomciareeeeeeeeeee
    E pensare che ci sono tanti giovani che non sanno come passare il tempo: me ne regalino un po'

  3. "E pensare che ci sono tanti giovani che non sanno come passare il tempo: me ne regalino un po' "

    ... E' proprio questo che vado ripetendo da quando (durante gli studi) ho approfondito "l’analisi delle condizioni sulle preferenze temporali che determinano la possibilità che agenti razionali auto-interessati possano, nel contesto di un gioco non cooperativo, scegliere di muoversi lungo un sentiero di collusione tacita." (scusate l'autocitazione un po' spocchiosa ).

    Se "l'informazione" su "Quante cose ci sono ancora da imparare in questa splendida Natura" diventa sempre più accessibile (SITI COME QUESTO), sempre più veloce (RETE) e sempre più comprensibile (DIVULGAZIONE) allora le generazioni future modificheranno il loro "sentiero di consumo intertemporale" verso una maggiore parsimonia (uso coerente delle risorse) ed estenderanno il loro orizzonte temporale (e con la tecnologia anche quello spaziale) nelle scelte di consumo. Si comporteranno, in definitiva, come descrive Enzo nel racconto prima di autodistruggersi/ci.

    Vi faccio sorridere un po’…
    “Quando durante la discussione della Tesi di Laurea cominciai a parlare di Spazio/Tempo e percezione dello Spazio relativo, affermando che con il crescere della velocità di trasmissione dell’informazione “dovevamo immaginare che la Terra diventasse più piccola”, la commissione mi guardava con gli occhi sgranati e la bocca aperta (tra lo stupito e il catatonico)… Ma poi lo studio fu molto apprezzato .

  4. Citazione Originariamente Scritto da Luigi Visualizza Messaggio
    "E pensare che ci sono tanti giovani che non sanno come passare il tempo: me ne regalino un po' "

    ... E' proprio questo che vado ripetendo da quando (durante gli studi) ho approfondito "l’analisi delle condizioni sulle preferenze temporali che determinano la possibilità che agenti razionali auto-interessati possano, nel contesto di un gioco non cooperativo, scegliere di muoversi lungo un sentiero di collusione tacita." (scusate l'autocitazione un po' spocchiosa ).

    Se "l'informazione" su "Quante cose ci sono ancora da imparare in questa splendida Natura" diventa sempre più accessibile (SITI COME QUESTO), sempre più veloce (RETE) e sempre più comprensibile (DIVULGAZIONE) allora le generazioni future modificheranno il loro "sentiero di consumo intertemporale" verso una maggiore parsimonia (uso coerente delle risorse) ed estenderanno il loro orizzonte temporale (e con la tecnologia anche quello spaziale) nelle scelte di consumo. Si comporteranno, in definitiva, come descrive Enzo nel racconto prima di autodistruggersi/ci.

    Vi faccio sorridere un po’…
    “Quando durante la discussione della Tesi di Laurea cominciai a parlare di Spazio/Tempo e percezione dello Spazio relativo, affermando che con il crescere della velocità di trasmissione dell’informazione “dovevamo immaginare che la Terra diventasse più piccola”, la commissione mi guardava con gli occhi sgranati e la bocca aperta (tra lo stupito e il catatonico)… Ma poi lo studio fu molto apprezzato .
    insomma... sarebbe meglio tornare indietro quando il 99% del tempo era dedicato a trovare qualcosa da mangiare e solo l'1% a pensare e riflettere? L'esatto opposto porta alla stessa conclusione: il CONSUMISMO!!!
    Oppure una giusta via di mezzo. Forse i greci l'avevano trovata, e nel rinascimento, ma solo momenti passeggeri e causati da individualità che hanno fatto scuola. Sarebbe bello studiare le condizioni ideali per permettere un completo utilizzo della mente per scopi dedicati solo al suo sviluppo. La mente che dedichi la maggior parte del tempo ad autoincrementarsi. Utopia? Distruzione? Dare all'effimero solo una percentuale strettamente necessaria. Il 10% al cibo e al sostentamento. Un altro 10 per il divertimento fine a se stesso (distensione), un altro dieci per la procreazione contornata dai riti di seduzione che sconfinano nel divertimento. Ne rimarrebbe sempre un 70%. Temo che oggi ne venga usata solo il 5%...
    Tu che sei un esperto, che ne dici?
    Ah... avere tempo, ecc., ecc....

  5. Citazione Originariamente Scritto da Vincenzo Zappalà Visualizza Messaggio
    insomma... sarebbe meglio tornare indietro quando il 99% del tempo era dedicato a trovare qualcosa da mangiare e solo l'1% a pensare e riflettere? L'esatto opposto porta alla stessa conclusione: il CONSUMISMO!!!
    Oppure una giusta via di mezzo. Forse i greci l'avevano trovata, e nel rinascimento, ma solo momenti passeggeri e causati da individualità che hanno fatto scuola. Sarebbe bello studiare le condizioni ideali per permettere un completo utilizzo della mente per scopi dedicati solo al suo sviluppo. La mente che dedichi la maggior parte del tempo ad autoincrementarsi. Utopia? Distruzione? Dare all'effimero solo una percentuale strettamente necessaria. Il 10% al cibo e al sostentamento. Un altro 10 per il divertimento fine a se stesso (distensione), un altro dieci per la procreazione contornata dai riti di seduzione che sconfinano nel divertimento. Ne rimarrebbe sempre un 70%. Temo che oggi ne venga usata solo il 5%...
    Tu che sei un esperto, che ne dici?
    Ah... avere tempo, ecc., ecc....
    Caro Enzo,
    senza andare a disturbare i Greci (che sono come quel nonno meraviglioso che ognuno di noi ha avuto ma che poi ha sempre la grande colpa di non aver generato buoni nipoti eh eh … se siamo così è anche “colpa” dei Greci) penso che prescrivere una “ricetta” non serva a nulla e che la “Mano invisibile" di Adam Smith*, oggi tanto criticata (libero mercato ecc. ecc.), non sia la causa della deriva verso l’effimero. La vera causa è pensare che si è onnipotenti (e i ragazzi di cui parli sono esattamente questo), che il Mondo è nostro e che è infinito (quindi si può sguazzare nell’effimero come i maiali nel fango). Avendo, invece una conoscenza diffusa ed accessibile ad una velocità crescente (l’informazione parziale o lenta è il problema che Smith “tralascia”) lo sguardo dell’osservatore non punta più verso “oggi”, ma verso un “domani” sempre più lontano: questo vuol dire “parsimonia”. Poi quanto “cervello” usare per divertirsi o apprendere è solo una conseguenza naturale: non sono più incentivato a perdere tempo con il “grande fratello” se CAPISCO la bellezza dell’Universo grazie a libri come Rosetta ed il Teatro.
    Lo sforzo di Astronomia.com ed altri “VOLONTARI” è questo. Per questo sono onorato di discutere con voi.

    *Per chi non conoscesse il concetto di “Mano invisibile”: La mano invisibile è una metafora creata da Adam Smith per rappresentare la Provvidenza, grazie alla quale nel libero mercato la ricerca egoistica del proprio interesse gioverebbe tendenzialmente all'interesse dell'intera società e mirerebbe a trasformare quelli che costituiscono "vizi privati" in "pubbliche virtù".(cit. Wikipedia)

  6. Citazione Originariamente Scritto da Luigi Visualizza Messaggio
    Caro Enzo,
    senza andare a disturbare i Greci (che sono come quel nonno meraviglioso che ognuno di noi ha avuto ma che poi ha sempre la grande colpa di non aver generato buoni nipoti eh eh … se siamo così è anche “colpa” dei Greci) penso che prescrivere una “ricetta” non serva a nulla e che la “Mano invisibile" di Adam Smith*, oggi tanto criticata (libero mercato ecc. ecc.), non sia la causa della deriva verso l’effimero. La vera causa è pensare che si è onnipotenti (e i ragazzi di cui parli sono esattamente questo), che il Mondo è nostro e che è infinito (quindi si può sguazzare nell’effimero come i maiali nel fango). Avendo, invece una conoscenza diffusa ed accessibile ad una velocità crescente (l’informazione parziale o lenta è il problema che Smith “tralascia”) lo sguardo dell’osservatore non punta più verso “oggi”, ma verso un “domani” sempre più lontano: questo vuol dire “parsimonia”. Poi quanto “cervello” usare per divertirsi o apprendere è solo una conseguenza naturale: non sono più incentivato a perdere tempo con il “grande fratello” se CAPISCO la bellezza dell’Universo grazie a libri come Rosetta ed il Teatro.
    Lo sforzo di Astronomia.com ed altri “VOLONTARI” è questo. Per questo sono onorato di discutere con voi.

    *Per chi non conoscesse il concetto di “Mano invisibile”: La mano invisibile è una metafora creata da Adam Smith per rappresentare la Provvidenza, grazie alla quale nel libero mercato la ricerca egoistica del proprio interesse gioverebbe tendenzialmente all'interesse dell'intera società e mirerebbe a trasformare quelli che costituiscono "vizi privati" in "pubbliche virtù".(cit. Wikipedia)
    stiamo sicuramente andando in OT... ma dato che tutto è Universo questo rischio non è molto grave. Sì, lo ammetto, ammiro molto i greci perchè penso che siano riusciti (non tutti ovviamente, ma una percentuale notevole) a dare alla mente una porzione del tempo a disposizione ideale per crescere. Se siamo così è anche colpa loro? Sicuramente sì. Ma se abbiamo avuto gente come Newton, Einstein, ecc., ecc., è ANCHE colpa loro. E lo stesso vale per il rinascimento. Se non ci fossero stati i greci nessuno avrebbe cercato di riproporre la classicità rivista in chiave moderna. Io trovo grande diversità tra culture antiche e abbastanza vincolate al loro tempo e al loro interesse locale (Egizi,Incas, Maya, India, anche la Cina, meno gli arabi) e quella greca che guardava veramente all'insieme, al tutto, alla logica generale.

    Per il resto condivido molto le tue idee. Aggiungerei, comunque, che il vero grande guaio è la tecnologia spietata che ti permette di avere tutto senza alcuna fatica nè fisica nè intellettuale. O, almeno, ti fa credere quello...
    A volte penso che un piccolo regresso potrebbe fare bene. I giovani sono validi, ma poi non trovano erba per nutrirsi... Permettimi una metafora personale e da generalizzare (ovviamente): cercano erba e trovano un altro tipo di erba, quella che rimbambisce e ti perde nell'effimero e nel nulla.

    Boh... speriamo che la Terra si accorga della nostra deriva e decida di fare qualcosa per i suoi figli degeneri: lei sa sempre cosa fare e quando farla.

  7. Citazione Originariamente Scritto da Vincenzo Zappalà Visualizza Messaggio
    stiamo sicuramente andando in OT... ma dato che tutto è Universo questo rischio non è molto grave. Sì, lo ammetto, ammiro molto i greci perchè penso che siano riusciti (non tutti ovviamente, ma una percentuale notevole) a dare alla mente una porzione del tempo a disposizione ideale per crescere. Se siamo così è anche colpa loro? Sicuramente sì. Ma se abbiamo avuto gente come Newton, Einstein, ecc., ecc., è ANCHE colpa loro. E lo stesso vale per il rinascimento. Se non ci fossero stati i greci nessuno avrebbe cercato di riproporre la classicità rivista in chiave moderna. Io trovo grande diversità tra culture antiche e abbastanza vincolate al loro tempo e al loro interesse locale (Egizi,Incas, Maya, India, anche la Cina, meno gli arabi) e quella greca che guardava veramente all'insieme, al tutto, alla logica generale.

    Per il resto condivido molto le tue idee. Aggiungerei, comunque, che il vero grande guaio è la tecnologia spietata che ti permette di avere tutto senza alcuna fatica nè fisica nè intellettuale. O, almeno, ti fa credere quello...
    A volte penso che un piccolo regresso potrebbe fare bene. I giovani sono validi, ma poi non trovano erba per nutrirsi... Permettimi una metafora personale e da generalizzare (ovviamente): cercano erba e trovano un altro tipo di erba, quella che rimbambisce e ti perde nell'effimero e nel nulla.

    Boh... speriamo che la Terra si accorga della nostra deriva e decida di fare qualcosa per i suoi figli degeneri: lei sa sempre cosa fare e quando farla.
    Siamo certamente andati in OT ... Però che bello POTER ESSERE COMPRESI ED ASCOLTARE!
    Il mio grazie più sincero sarà, per L'Astronomia, l'impegno nel seguire il percorso formativo che ci hai fornito per non ricadere nella banalità quando interagiamo.

  8. Citazione Originariamente Scritto da Vincenzo Zappalà Visualizza Messaggio
    Quante cose ci sono ancora da imparare in questa splendida Natura
    Vero, per quanta conoscenza possiamo "vantare", noi uomini in realtà non sappiamo quasi nulla di tutto quello che c'è da sapere. E il bello è proprio questo: che ci sia ancora da imparare.
    Io ho sempre sete di conoscenza, non smetto mai di leggere, di ricercare, di informarmi. Non riesco a capire quelli che si limitano a stare su questa terra, contenti solo di sapere quale vestito ha messo la Littizzetto al festival di Sanremo o di avere le unghie più belle delle loro amiche. Non è questo che fa andare avanti l'umanità e per fortuna ci sono persone a cui queste cose non interessano o interessano poco, e sono più orientate alla scoperta. E' l'essere curioso, ma in senso positivo, che ha portato la nostra specie ad essere quello che è...

    Io, nella mia umile posizione di Pinca Pallina qualsiasi (si dirà così, al femminile??), posso solo tentare di solleticare chi mi è vicino con qualche pillola di scienza (non ho studi approfonditi, quindi le mie nozioni sono alquanto basilari), ma molto spesso ciò che ricevo indietro è solo indifferenza e menefreghismo, della serie "povera scema guarda questa a che pensa...".

    Se le parole non funzionano, provo con i disegni... ma alla fine anche là non ottengo poi un granché di consensi...
    Per farvi un esempio, vi posto una mia opera (tranquilli: essendo io, per l'appunto, una Pinca Pallina qualsiasi, non ci sono diritti d'autore ), dal titolo: "La curiosità è alla base della conoscenza"

    PS: alcuni hanno commentato questo disegno dicendo: "Non si usa così, il telescopio"... ma il personaggio rappresentato non sta "usando" il telescopio... lo sta esplorando
    Ciao a tutti.


    che poi mi sono accorta che assomiglia al logo del sito. Non ho copiato, giuro!!!

  9. Citazione Originariamente Scritto da Luigi Visualizza Messaggio
    Siamo certamente andati in OT ... Però che bello POTER ESSERE COMPRESI ED ASCOLTARE!
    Il mio grazie più sincero sarà, per L'Astronomia, l'impegno nel seguire il percorso formativo che ci hai fornito per non ricadere nella banalità quando interagiamo.
    Il nostro grazie va a te... senza tanti AMICI come te, Ila (qua sotto), e molti altri ci sarebbe veramente un grande FREDDO! Freddo mentale però...

    Appena sono un po' tranquillo (sono giorni un po' tesi) vedo di mettere giù il nostro MANIFESTO... e poi vediamo se va bene...