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Confesso che conoscendo questa costellazione, non mi ero mai curato di sapere cosa fosse il Dorado: il nome latino usato in antichità (xiphias) corrisponde proprio al pesce spada. Credo che però continuerò a chiamarla con il nome latino…
Dall’immagine di Stellarium si vede che la costellazione non è per niente piccola e scopriremo che contiene una lunga serie di oggetti spettacolari.

Ingrandendo la foto di Stellarium (dove nella parte meridionale si intravvedeva una macchietta colorata) si vede meglio la LMC (Large Magellanic Cloud) una nebulosità causata da un ammasso di stelle molto vicino alla Via Lattea. L’avevamo conosciuta, se ricordate, parlando del Drago, perché viaggiando tra le stelle vicine di questa costellazione, il Sole in alcuni casi viene a trovarsi proprio all’interno di questo ammasso stellare.
Il Pesce Spada in 3D

La mappa tridimensionale che si ottiene cliccando sull’immagine che ruota, ci consente di vedere in profondità le stelle del Dorado: con il tasto “f” possiamo vedere la rappresentazione di H.A.Rey, decisamente più veritiera di questo pesce, che conosciamo molto bene per apparire qualche volta sulle nostre tavole…
Non ci sono molte stelle e nemmeno quelle utilizzate hanno ricevuto un nome: premendo la “barra spaziatrice” infatti troviamo sono lettere greche e sigle…
Stelle vicine

In questa costellazione “povera” (all’apparenza, però) ci sono appena due stelle vicine, al di sotto di 50 anni luce: ζ Dor e la variabile AB Dor. Analizziamo la prima, di classe spettrale F7, che si trova a 38 anni luce da noi e dalle cui vicinanze il Sole è un’anonima stellina di quinta magnitudine posta in un $campo$ stellare ricco di stelle un po’ mischiate, una specie di planetario: accanto a Rastaban ed Etamin del Drago, troviamo Vega, Altair, Sirio, Procione e due stelle dell’Orsa Minore.
Stelle grandi

Osservando il diagramma di confronto delle stelle del Dorado rispetto ad altre già note, balza subito agli occhi un vero mostro di supergigante rossa: la variabile R Dor ha un diametro di ben 330 volte il nostro piccolo Sole. Scendendo di scala troviamo un’altra gigante rossa grande 91 volte il Sole (η2 Dor), seguita da β Dor una gigante bianca grande 62 volte la nostra nana gialla ed infine troviamo Ï€ Dor, di classe K, 43 volte il nostro Sole.

Come sempre mi sono recato, con la mia astronave Celestia, presso i miei amici Erdoradi per vedere l’aspetto del loro astro dalla distanza di 10 UA: è davvero impressionante ed inquietante con i suoi 15° di diametro ed una luce rossa arancione molto intensa. I miei amici, che parlano un linguaggio che ricorda molto il dialetto romanesco, per fortuna vivono su un pianeta a distanza di sicurezza dal mostro stellare, pianeta che loro chiamano Atera, dotato di un satellite chiamato Aluna. Nel loro sistema solare hanno anche due pianeti gassosi giganti che loro chiamano Ggiove (con due “g”) e Colanelli.
Ma abbandoniamo le facezie e torniamo alla Scienza…
Il Dorado nei secoli
La costellazione del Dorado appare nella rappresentazione (come sempre capovolta) di Hevelius con il nome di Xiphias

si trova (con una certa difficoltà ) laggiù in basso, al centro di un cerchio e si riconosce per la sua caratteristica spada. Non appare nell’Uranometria, mentre nella rappresentazione di Stellarium

vediamo invece un pesciotto qualunque, dove manca del tutto la spada: magari il grafico che ha realizzato le immagini non sapeva di dover disegnare un inquietante pesce spada, invece di un’ottima orata…
Oggetti deep sky
Dopo queste poche e piccole caratteristiche, ora il nostro Pesce Spada passa alla riscossa, presentando all’interno dei suoi confini una miriade di oggetti Deep Sky, tra i quali ho dovuto compiere una scelta.
Parlavo della LMC: eccola qui in tutto il suo splendore (cliccando su tutte le immagini se ne aprono altre in alta risoluzione), fotografata dall’infaticabile HST

Ecco ora una bellissima galassia a spirale, vista di faccia, la NGC 1566

La NGC 1763 è invece una nebulosa molto luminosa, associata con tre stelle di classe spettrale B

NGC 1850 è un ammasso globulare ricco di stelle giallo-arancioni con a fianco un bellissimo strascico di colore bluastro

NGC 1935 è una nebulosa molto brillante, che forma uno stretto gruppo di oggetti vicini, insieme a NGC 1929, 1934 e 1936.

NGC 1978 è invece un ammasso aperto veramente spettacolare per i suoi inconsueti colori

NGC 2032 è una bella nebulosa, composta da quattro nebulose e che nel suo totale è stata battezzata “Seagull Nebula” (Nebulosa del Gabbiano)

NGC 2070 infine (ma solo perché ho scelto di seguire l’ordine numerico) è quella che gli Astronomi hanno da subito ribattezzato “Tarantula Nebula“: assolutamente fantastica!

Chiudiamo questa lunga carrellata di foto con un oggetto apparso all’improvviso nel 1987: sto parlando di una supernova, la SN1987A esplosa all’interno della LMC. In questo particolare della LMC

si vede al centro uno strano oggetto, che mostro ingrandito nell’immagine ripresa dal satellite a raggi X Chandra

e qui ancora più in dettaglio, sempre da parte dell’HST

Un filmato realizzato dalla NASA
In questa foto dell’Hubble Space Telescope,

vediamo la parte della LMC denominata N11: per la serie “un’immagine, o meglio un video, valgono più di mille parole” la NASA ha realizzato un eccezionale filmato, a partire da una sequenza di immagini, che già singolarmente erano molto spettacolari. L’effetto di zoom verso la zona centrale dà davvero la sensazione di essere in viaggio nel cosmo all’interno di una vera astronave!
I nomi delle stelle e visibilità nel cielo
Con questa costellazione decisamente mi riposo: non ci sono stelle che hanno ricevuto un nome né da arabi, né da greci, né da altre etnie.
Per la visibilità ripeto quanto detto all’inizio: la costellazione non è visibile alle nostre latitudini, data la sua collocazione all’interno del cielo australe. Magari organizzando un viaggio nell’emisfero australe, potremo finalmente conoscerla meglio e dal vivo!
Nell’introduzione avevo detto che questa costellazione non avrebbe sfigurato: mi pare che sia proprio così…
costellazione ricchissima!
Uno scrigno stracarico di gioielli assolutamente impressionanti.
Maurizio
vediamo invece un pesciotto qualunque, dove manca del tutto la spada: magari il grafico che ha realizzato le immagini non sapeva di dover disegnare un inquietante pesce spada, invece di unÂ’ottima orataÂ…
...non orata ma Lampuga. Il nome di Dorado (Coryphaena hippurus) si usa per questo pesce pelagico. che vive anche nel Mediterraneo, dove puo` raggiungere oltre il metro di lunghezza e i 16 kg di peso. Per questo nel grafico manca la spada.
Diamo al pesce ciò che è del pesce!!! O, se preferite, non tutti i pesci sono uguali
Comunque sia, poco importa la forma della costellazione, ma ciò che contiene... ricordando sempre che le costellazioni avevano senso una volta, ma non più ora che esistono le coordinate celesti e non si DOVREBBE più credere nell'astrologia...
bellissima e mooolto fotogenica !!!
però
credo che scavare ancora più a fondo di questa questione non porterebbe ad altra soluzione
pienamente d'accordo con enzo sul ruolo ormai decaduto delle costellazioni...
però la tradizione e purtroppo l'astrologia, non moriranno mai...
Che bello questo articolo! Mi piace più di tutti gli altri!!
Verissimo! molto bello ed interessante quest'articolo! Scopro una costellazione che proprio non conoscevo.
e che spettacolo la foto di ngc 1850.
a riguardare di nuovo le foto, per l'ennesima volta, non saprei quale scegliere!
diciamo che qualche preferenza in più l'assegno alla spirale NGC 1566, specie per i suoi bracci esterni tenui!