La costellazione del Dorado (Pesce Spada)

Prima o poi doveva capitare e succederà ancora molte volte: in questa puntata parlo di una costellazione probabilmente sconosciuta ai più, sia nel suo nome latino, Doradus, sia nel suo nome tradotto, Pesce Spada. Si tratta infatti di una costellazione del cielo australe, ma che ha caratteristiche che non la fanno sfigurare rispetto ad altre costellazioni più note.


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la costellazione del Pesce Spada
la costellazione del Pesce Spada

Confesso che conoscendo questa costellazione, non mi ero mai curato di sapere cosa fosse il Dorado: il nome latino usato in antichità (xiphias) corrisponde proprio al pesce spada. Credo che però continuerò a chiamarla con il nome latino…

Dall’immagine di Stellarium si vede che la costellazione non è per niente piccola e scopriremo che contiene una lunga serie di oggetti spettacolari.

LMC, Large Magellanic Cloud
LMC, Large Magellanic Cloud

Ingrandendo la foto di Stellarium (dove nella parte meridionale si intravvedeva una macchietta colorata) si vede meglio la LMC (Large Magellanic Cloud) una nebulosità causata da un ammasso di stelle molto vicino alla Via Lattea. L’avevamo conosciuta, se ricordate, parlando del Drago, perché viaggiando tra le stelle vicine di questa costellazione, il Sole in alcuni casi viene a trovarsi proprio all’interno di questo ammasso stellare.

Il Pesce Spada in 3D

l'applet del Dorado
l'applet del Dorado

La mappa tridimensionale che si ottiene cliccando sull’immagine che ruota, ci consente di vedere in profondità le stelle del Dorado: con il tasto “f” possiamo vedere la rappresentazione di H.A.Rey, decisamente più veritiera di questo pesce, che conosciamo molto bene per apparire qualche volta sulle nostre tavole…
Non ci sono molte stelle e nemmeno quelle utilizzate hanno ricevuto un nome: premendo la “barra spaziatrice” infatti troviamo sono lettere greche e sigle…

Stelle vicine

il Sole visto da ζ Dor
il Sole visto da ζ Dor

In questa costellazione “povera” (all’apparenza, però) ci sono appena due stelle vicine, al di sotto di 50 anni luce: ζ Dor e la variabile AB Dor. Analizziamo la prima, di classe spettrale F7, che si trova a 38 anni luce da noi e dalle cui vicinanze il Sole è un’anonima stellina di quinta magnitudine posta in un $campo$ stellare ricco di stelle un po’ mischiate, una specie di planetario: accanto a Rastaban ed Etamin del Drago, troviamo Vega, Altair, Sirio, Procione e due stelle dell’Orsa Minore.

Stelle grandi

confronto tra le stelle del Dorado e altre stelle note
confronto tra le stelle del Dorado e altre stelle note

Osservando il diagramma di confronto delle stelle del Dorado rispetto ad altre già note, balza subito agli occhi un vero mostro di supergigante rossa: la variabile R Dor ha un diametro di ben 330 volte il nostro piccolo Sole. Scendendo di scala troviamo un’altra gigante rossa grande 91 volte il Sole (η2 Dor), seguita da β Dor una gigante bianca grande 62 volte la nostra nana gialla ed infine troviamo Ï€ Dor, di classe K, 43 volte il nostro Sole.

R Dor dalla distanza di 10 UA
R Dor dalla distanza di 10 UA

Come sempre mi sono recato, con la mia astronave Celestia, presso i miei amici Erdoradi per vedere l’aspetto del loro astro dalla distanza di 10 UA: è davvero impressionante ed inquietante con i suoi 15° di diametro ed una luce rossa arancione molto intensa. I miei amici, che parlano un linguaggio che ricorda molto il dialetto romanesco, per fortuna vivono su un pianeta a distanza di sicurezza dal mostro stellare, pianeta che loro chiamano Atera, dotato di un satellite chiamato Aluna. Nel loro sistema solare hanno anche due pianeti gassosi giganti che loro chiamano Ggiove (con due “g”) e Colanelli.

Ma abbandoniamo le facezie e torniamo alla Scienza…

Il Dorado nei secoli

La costellazione del Dorado appare nella rappresentazione (come sempre capovolta) di Hevelius con il nome di Xiphias

il Dorado secondo Hevelius
il Dorado secondo Hevelius

si trova (con una certa difficoltà) laggiù in basso, al centro di un cerchio e si riconosce per la sua caratteristica spada. Non appare nell’Uranometria, mentre nella rappresentazione di Stellarium

il Pesce Spada secondo Stellarium
il Pesce Spada secondo Stellarium

vediamo invece un pesciotto qualunque, dove manca del tutto la spada: magari il grafico che ha realizzato le immagini non sapeva di dover disegnare un inquietante pesce spada, invece di un’ottima orata…

Oggetti deep sky

Dopo queste poche e piccole caratteristiche, ora il nostro Pesce Spada passa alla riscossa, presentando all’interno dei suoi confini una miriade di oggetti Deep Sky, tra i quali ho dovuto compiere una scelta.
Parlavo della LMC: eccola qui in tutto il suo splendore (cliccando su tutte le immagini se ne aprono altre in alta risoluzione), fotografata dall’infaticabile HST

la LMC, Large Magellanic Cloud
la LMC, Large Magellanic Cloud

Ecco ora una bellissima galassia a spirale, vista di faccia, la NGC 1566

la stupenda galassia NGC 1566
la stupenda galassia NGC 1566

La NGC 1763 è invece una nebulosa molto luminosa, associata con tre stelle di classe spettrale B

la nebulosa NGC 1763
la nebulosa NGC 1763

NGC 1850 è un ammasso globulare ricco di stelle giallo-arancioni con a fianco un bellissimo strascico di colore bluastro

la nebulosa NGC 1850
la nebulosa NGC 1850

NGC 1935 è una nebulosa molto brillante, che forma uno stretto gruppo di oggetti vicini, insieme a NGC 1929, 1934 e 1936.

la nebulosa NGC 1935
la nebulosa NGC 1935

NGC 1978 è invece un ammasso aperto veramente spettacolare per i suoi inconsueti colori

l'ammasso aperto NGC 1978
l'ammasso aperto NGC 1978

NGC 2032 è una bella nebulosa, composta da quattro nebulose e che nel suo totale è stata battezzata “Seagull Nebula” (Nebulosa del Gabbiano)

la nebulosa NGC 2032 (Seagull Nebula)
la nebulosa NGC 2032 (Seagull Nebula)

NGC 2070 infine (ma solo perché ho scelto di seguire l’ordine numerico) è quella che gli Astronomi hanno da subito ribattezzato “Tarantula Nebula“: assolutamente fantastica!

la stupenda NGC 2070 (Tarantula nebula)
la stupenda NGC 2070 (Tarantula nebula)

Chiudiamo questa lunga carrellata di foto con un oggetto apparso all’improvviso nel 1987: sto parlando di una supernova, la SN1987A esplosa all’interno della LMC. In questo particolare della LMC

particolare della LMC con la SN1987A
particolare della LMC con la SN1987A

si vede al centro uno strano oggetto, che mostro ingrandito nell’immagine ripresa dal satellite a raggi X Chandra

la supernova SN1987A (dal satellite a raggi X Chandra)
la supernova SN1987A (dal satellite a raggi X Chandra)

e qui ancora più in dettaglio, sempre da parte dell’HST

fantastico dettaglio della supernova SN1987A
fantastico dettaglio della supernova SN1987A

Un filmato realizzato dalla NASA

In questa foto dell’Hubble Space Telescope,

la zona detta N11 all'interno della LMC
la zona detta N11 all'interno della LMC

vediamo la parte della LMC denominata N11: per la serie “un’immagine, o meglio un video, valgono più di mille parole” la NASA ha realizzato un eccezionale  filmato, a partire da una sequenza di immagini, che già singolarmente erano molto spettacolari. L’effetto di zoom verso la zona centrale dà davvero la sensazione di essere in viaggio nel cosmo all’interno di una vera astronave!

I nomi delle stelle e visibilità nel cielo

Con questa costellazione decisamente mi riposo: non ci sono stelle che hanno ricevuto un nome né da arabi, né da greci, né da altre etnie.

Per la visibilità ripeto quanto detto all’inizio: la costellazione non è visibile alle nostre latitudini, data la sua collocazione all’interno del cielo australe. Magari organizzando un viaggio nell’emisfero australe, potremo finalmente conoscerla meglio e dal vivo!

Nell’introduzione avevo detto che questa costellazione non avrebbe sfigurato: mi pare che sia proprio così…

 

Informazioni su Pierluigi Panunzi 536 Articoli
Classe 1955, sono nato e vivo a Roma, laureato in Ingegneria Elettronica, in pensione dopo aver lavorato per anni nel campo del software, ma avrei voluto laurearmi in Astronomia. Coltivo la passione per l’astronomia dal giorno successivo allo sbarco dell’uomo sulla Luna, maturando un interesse sempre crescente per la Meccanica Celeste, il moto dei pianeti, la Luna e i satelliti. Da molti anni sono divulgatore scientifico e in passato ho presieduto a serate astronomiche organizzate a Roma e paesi vicini. Da parecchi anni mi sto perfezionando nell’astrofotografia grazie all’auto-regalo di varie apparecchiature digitali

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14 Commenti    |    Aggiungi un Commento

  1. vediamo invece un pesciotto qualunque, dove manca del tutto la spada: magari il grafico che ha realizzato le immagini non sapeva di dover disegnare un inquietante pesce spada, invece di unÂ’ottima orataÂ…

    ...non orata ma Lampuga. Il nome di Dorado (Coryphaena hippurus) si usa per questo pesce pelagico. che vive anche nel Mediterraneo, dove puo` raggiungere oltre il metro di lunghezza e i 16 kg di peso. Per questo nel grafico manca la spada.

  2. Citazione Originariamente Scritto da Sandro Sambi Visualizza Messaggio
    vediamo invece un pesciotto qualunque, dove manca del tutto la spada: magari il grafico che ha realizzato le immagini non sapeva di dover disegnare un inquietante pesce spada, invece di unÂ’ottima orataÂ…

    ...non orata ma Lampuga. Il nome di Dorado (Coryphaena hippurus) si usa per questo pesce pelagico. che vive anche nel Mediterraneo, dove puo` raggiungere oltre il metro di lunghezza e i 16 kg di peso. Per questo nel grafico manca la spada.
    Confermo... il dorado in spagnolo è la "corifena" che cita Sandro. L'origine del nome della costellazione è infatti spagnolo e non latino. Ne segue che la spada non ha senso di essere disegnata...
    Diamo al pesce ciò che è del pesce!!! O, se preferite, non tutti i pesci sono uguali

    Comunque sia, poco importa la forma della costellazione, ma ciò che contiene... ricordando sempre che le costellazioni avevano senso una volta, ma non più ora che esistono le coordinate celesti e non si DOVREBBE più credere nell'astrologia... O sbaglio?

  3. Diamo al pesce ciò che è del pesce!!! O, se preferite, non tutti i pesci sono uguali
    io mi sono basato su quello che ho trovato nella documentazione ufficiale: Hevelius si riferisce alla costellazione come Xiphias (http://it.wikipedia.org/wiki/Xiphias_gladius) e come tale lo rappresenta nella sua opera relativa alle costellazioni... se ha sbagliato lui allora ho sbagliato pure io...
    però

    • wikipedia riporta quanto detto da Sandro Sambi (io uso raramente wikipedia per i miei articoli e questo spiega il perché non me ne sia accorto)
    • Donald H. Menzel, nel suo "Guida delle stelle e dei Pianeti" riporta testualmente Dorado (Dorado, il pesce d'Oro)
    • Peter Lancaster Brown nel suo "Il libro delle stelle" dice DORADUS, il Dorado - il Pesce Spada, con una nota a piè di pagina che riporta "Detto anche il Pesce d'Oro (N.d.T.)"


    credo che scavare ancora più a fondo di questa questione non porterebbe ad altra soluzione ognuno segue le proprie preferenze: e visto che si parla di pesci, io ho parlato di "pesciotto qualunque" e poi di "orata" ... così, a caso, visto che per me l'orata è un ottimo pesce...

    pienamente d'accordo con enzo sul ruolo ormai decaduto delle costellazioni...
    però la tradizione e purtroppo l'astrologia, non moriranno mai...

  4. a riguardare di nuovo le foto, per l'ennesima volta, non saprei quale scegliere!
    diciamo che qualche preferenza in più l'assegno alla spirale NGC 1566, specie per i suoi bracci esterni tenui!