La risposta soffia nel vento

I lettori mi scuseranno questo titolo che si rifà alla celeberrima e splendida canzone di Bob Dylan (Blowing in the wind), ma quando ho letto la notizia che riporto nell’articolo, la mia mente è andata subito a quel meraviglioso pezzo musicale. Il vento in questo caso non porta ancora risposte ma solo nuovi interrogativi.


Ancora una volta è il grande Chandra ha darci una notizia bomba. Una buco nero stellare di 5-10 masse solari, è in grado di produrre un vento spaventoso, comparabile solo a quelli più veloci osservati attorno ai buchi neri galattici, milioni o miliardi di volte più massicci. Il $buco nero$ appartiene a un sistema binario, in cui una stella simile al Sole rivolve attorno al piccolo “mostro”. Si trova vicino al centro della galassia, a circa 28000 anni luce da noi.

La risposta soffia nel vento

Il vento stellare da primato “universale” soffia a più di 30 milioni di chilometri all’ora, o -se preferite- a circa il 3 per cento della velocità della luce. Dieci volte più veloce di qualsiasi altro vento osservato finora attorno a buchi neri stellari. L’oggetto in questione prende il nome di IGR J17091. Gli astronomi dell’Univeristà del Michigan che l’hanno individuato lo hanno paragonato a un uragano di classe 5, la massima possibile. Sembra impossibile che un $buco nero$ così “piccolo” possa scatenare un vento talmente impetuoso, ben superiore alle sue possibilità fisiche – Fonte: NASA/CXC/M.Weiss

Oltretutto, il vento che si origina dal disco di gas che circonda il $buco nero$ sembra trascinare con sé più materiale di quello che viene catturato dal “mostro”. Contrariamente alla visione classica di un $buco nero$ che ingoia tutto quello che gli si avvicina troppo, in questo caso il 95% della materia che spiraleggia verso l’oggetto celeste viene espulso attraverso il terribile vento. Diversamente dagli uragani terrestri il vento che soffia da IGR J17091 si propaga in tutte le direzioni e quindi differisce totalmente dai getti di materia che si concentrano su fasci molto stretti perpendicolari al disco che possono raggiungere velocità ancora più alte e prossime a quelle della luce.

Osservazioni simultanee, eseguite con il National Radio Astronomy Observatory’s Expanded Very Large Array, hanno mostrato che il getto radio scompare quando soffia il vento ultra veloce. In altre parole, sembra che questo fenomeno soffochi la formazione del getto. Cosa questa già osservata in altri buchi neri stellari.

Gli astronomi pensano che sia il vento che il getto siano da correlare al $campo$ magnetico del disco che circonda il $buco nero$. Probabilmente la soluzione dello spettacolare fenomeno risiede nella geometria del $campo$ magnetico e nell’abbondanza di materiale che cade verso il “mostro”. Tuttavia, la risposta definitiva a questo inaspettato evento ci riporta ancora alla canzone di Bob Dylan: “ The answer, my friend, is blowing in the wind” (“La risposta, amico mio, soffia nel vento”).

Ah…per i più giovani: andate a sentire la canzone e seguite bene il testo. E’ veramente una delle più belle mai scritte in assoluto!

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18 Commenti

  1. Alla faccia dell’evaporazione di Hawking!!
    😯

    Questo buco nero sta “restituendo” la materia inglobata all’universo circostante..almeno è onesto! 😆

    ma per caso potrebbero le stringhe o SUSY giocare un ruolo in quest’ambito..cioè ..se non fosse materiale precedentemente collassato nel buco ma provenire da altre regioni o dimensioni dell’Universo non relativamente “vicine”?

    Basterebbe la sola gravitazione ad accelerare così tanto il vento? ❓

  2. No, no Marcello!
    il buco nero non restituisce niente. E’ il materiale che sta per cadere dentro di lui che viene scaraventato fuori. In altre parole, il vento riesce a essere più potente della gravitazione del buco nero… Tutto lì. Niente evaporazione…

  3. Ah ok!! molto più chiaro ora…mi sembra strano che materia riuscisse ad entrare ed uscire dal buco con una certa facilità!! 🙄
    grazie, Enzo!

  4. 😯 Ma profe, 30milioni/kmh sono il 3% della velocità luce…..se fosse 1/3 la luce andrebbe a 90milioni all’ora…pochini, mi sembra… :mrgreen: poi per carità posso anche sbagliarmi…

  5. acci, Moreno, hai proprio ragione!!!

    Ti ringrazio. Mi era scappato l’errore… volevo dire il 3 per cento della velocità della luce non un terzo!!

    Aiuto, Stefanoooooo….puoi correggere!!!!

    Ancora grazie Moreno… 😛 😛

  6. Vorrei capire una cosa!

    il 3 % della velocità della luce , è “sufficiente” quindi per scappare dalle grinfie di qualsiasi buco nero?? almeno di quelli studiati fino ad ora?
    scusate la domanda un pò scontata spero di aver capito bene l’articolo:)

  7. @Nicolò: Caro Nicolò, in questo caso il “vento stellare” si genera a una certa distanza dal buco nero e dal suo “orizzonte degli eventi”.
    Da oltre l’orizzonte degli eventi NULLA può tornare, perché la velocità di fuga che dovrebbe avere l’oggetto è superiore a quella della luce.
    Ma prima di questo limite è sufficiente una velocità inferiore a quella della luce per allontanarsi dalbuco nero.
    In questo caso, l’emissione del “vento stellare” si genera molto prima dell’orizzonte degli eventi, e quindi una velocità del 3% di quella della luce è sufficiente.

  8. Grazie mille! adesso mi è tutto più chiaro:)
    non capisco ancora una cosa, spero di non essere troppo assillante, ma come mai un vento del genere viene paragonato a un uragano di classe 5?
    mi sembra un paragone un pò fuori luogo considerando che , se non sbaglio , l’uragano Katrina era classe 3 , e soffiava a circa 200 km/h. Mi sembra difficile paragonare i due venti!!

  9. caro Nicolò,
    il paragone ha poco senso reale… vuole solo dire che è il massimo possibile per un uragano… Sai come sono gli americani… Ho voluto lasciare la loro “battuta”, che forse per noi ha poco senso…

  10. caro Tommy,
    come si dice nell’articolo, il vento, così come i getti, si originano dall’interazione tra flusso di materia che cade ad alta velocità e campo magnetico che lo trascina con sè e lo dirige verso l’esterno. Il processo non è compreso completamente nei suoi dettagli…

  11. Una domanda, forse un po’ assurda… ma la materia che riesce a sfuggire dall’attrazione gravitazionale del buco nero, è solo quella “al di qua” del suo orizzonte degli eventi? (perchè, se non ricordo male, una volta oltre, la sua velocità di fuga sarebbe >/= alla velocità della luce)

  12. Grazie per la piccola precisazione:)

    Sono stato un pò pignolo 🙂 è che cerco di imparare il più possibile , e alla fine piccoli dettagli mi sfuggono , ed ho sembra paura di non comprendere bene 🙂

  13. esattamente Vincenzo G.
    per quello che supera l’orizzonte degli eventi non c’è vento che tenga….

  14. Scusate se posto qui una domanda che non ha niente a che fare con l’articolo, ma non sapevo dove chiedere.

    Mi consigliate la lettura del libro “Vi Racconto L’astronomia” di Margherita Hack?
    Vedendo alcuni video della simpatica Professoressa, sono rimasto colpito dalla semplicità , dal tocco toscano, con cui racconta di stelle e pianeti.Penso che potrei ascoltarla parlare per ore.

  15. caro Nicolò,
    sicuramente sì… anche se ti comunico che Francesca ed io stiamo scrivendo un testo di astronomia elementare che SICURAMENTE sarà ancora più interessante!!!! Cercherà di essere leggibile da chiunque abbia voglia di accostarsi all’Universo. Conterrà parti adatte anche ai bambini in modo da dargli una prima infarinatura e parti più specialistiche (che potranno comunque essere anche saltate). La linea guida sarà comunque un discorso continuo, semplice e divertente che NON utilizzi alcuna formula…
    Scusate… ma la pubblicità è l’anima del commercio… :mrgreen:
    Astronomia.com terrà informati i suoi lettori sull’evoluzione della nostra fatica…

    Comunque, leggi pure la bravissima Margherita, ma ricordati anche di noi….

    😛 😛 😛

  16. Caro Enzo , di certo non mi dimentico di voi , sono pochi mesi che mi sono avvicinato al sito , ma già è diventato la prima tappa quando apro il browser web 😛