leggi il commento di Pierluigi
Noi viviamo in un Universo (forse anche l’unico che esiste) in cui la luce, ossia ciò che ci permette di vedere cosa succede intorno a noi, viaggia a circa 300 000 km/sec. Da un lato potremmo dire che è velocissima. Dall’altro le grandi distanze del Cosmo ci dimostrano che tanto veloce non è. Ma questo è un bene o un male per la nostra conoscenza dell’Universo? Proviamo a pensarci un po’…
Così com’è adesso, la velocità della luce ci permette di vivere in due modi diversi la realtà (come ha espresso molto bene Pierluigi): quella con cui possiamo interagire e quella che possiamo solo guardare.
Per essere più esatti, l’Universo si divide in una parte che possiamo toccare e in una che non è alla nostra portata. Ciò è legato solo e soltanto alla distanza, alle nostre capacità di muoverci e alla durata temporale della nostra vita. Se non esistesse la luce, esisterebbe solo la prima regione (almeno per noi). In particolare, non esisterebbe certamente l’astronomia, visto che si potrebbe conoscere solo ciò che si può toccare.
Creiamo allora la luce e vediamo come le cose potrebbero cambiare. Se essa avesse una “tecnologia” che la facesse viaggiare a 300 000 km/sec sappiamo già la risposta: vediamo e tocchiamo quello che è a portata di mano, quasi istantaneamente. Le cose si complicano un po’ all’interno del Sistema Solare: ci vuole parecchio tempo per toccare la Luna, Marte o Plutone, ma anche per vederli, perché la luce impiega un tempo non sempre trascurabile. Diventa tutto impossibile dopo poche centinaia o migliaia di stelle, sia per la nostra tecnologia che per quella della stessa luce. In entrambi i casi si superano i secoli.
Tuttavia, questa situazione porta a un grande vantaggio. Riusciamo a vedere cose avvenute sia in tempi molto antichi che in tempi molto recenti. La distanza ci vieta di raggiungere le stelle nel nostro futuro, ma ce le fa vedere come erano nel nostro passato, proprio grazie alla velocità della luce non troppo lenta e nemmeno troppo veloce (si fa per dire…). Non solo però. Dato che le stelle nascono, vivono e muoiono (ossia hanno un loro periodo temporale come noi, ma solo molto più lungo), ci permette anche di vedere il nostro futuro cosmico su altri compagni di viaggio.
E se la luce viaggiasse molto più veloce? Talmente veloce da attraversare l’intero Universo attuale in meno di un secondo? Sarebbe meglio o peggio? Pensiamoci sopra… Il nostro Universo tangibile sarebbe sempre lo stesso, ma potremmo osservare com’è esattamente l’Universo nel momento attuale. Non vedremmo più le vecchia stelle ormai morte, ma vedremmo altre stelle che hanno VERAMENTE la nostra stessa età, altre che stanno nascendo e altre che stanno morendo. Che bello!
Ma, ma… sarebbe veramente così bello? Vedremmo soltanto l’Universo com’è oggi e non sapremmo mai la sua storia passata. Sarebbe come non conoscere assolutamente la storia dell’uomo. I greci, i romani, il medioevo, il rinascimento dell’intero Universo sarebbero un mistero irraggiungibile sia al tatto che alla vista. Non ci sarebbero libri di storia. Conosceremmo la vita di una singola persona, ma non la storia evolutiva generale della razza umana. Potremmo fare ciao agli alieni “in diretta”, ma nessuno potrebbe dirci come si è creato l’Universo nel suo insieme. L’unica speranza sarebbe collezionare informazioni anno dopo anno, ma su tempi brevi come il tempo dell’esistenza della razza umana intelligente. Tra cento anni conosceremmo solo l’evoluzione dell’Universo in cento anni: un’inezia di ben scarsa utilità. Ci sarebbe l’astronomia, ma solo istantanea. Una descrizione di ciò che sta avvenendo, come un giornale, ma mai un vero libro di storia.
Magari un grande genio potrebbe tentare qualche ipotesi evolutiva, ma senza alcuna prova osservativa. Forse anche Einstein si sarebbe arenato in fretta. O magari penseremmo che è sempre stato così e cambierebbe tutta la nostra visione della realtà. Sarebbe anche monotono un sito come Astronomia.com, nient’altro che un telegiornale dello spazio, ma non certo del tempo.
Ecco la parola giusta! Ci mancherebbe del tutto l’evoluzione in funzione del tempo. Saremmo capaci di sopportare questa limitazione? Dopo quello che abbiamo imparato finora, penso proprio che saremmo molto delusi dalla nuova situazione.
Immaginiamo allora l’opposto (o quasi). La velocità della luce è di poco superiore a quella della nostra tecnologia. Poche migliaia di chilometri all’ora, più o meno. Sulla Terra le cose cambierebbero già di molto. Poco male a vedere una lontana montagna com’era un minuto fa o il nostro vicino di casa com’era qualche frazione di secondo prima. Molto peggio fare una telefonata internazionale che durerebbe delle ore con lunghissime attese. Le comunicazioni non dirette sarebbero tragicamente lunghe, come quando si usavano soltanto le lettere o poco di più.
Cosa vedremmo in cielo? Il Sole sì…ma essendo distante 150 000 000 di km e dato che la luce viaggia a, per esempio, 10 000 km/ora, lo vedremmo com’era 15000 ore prima, ossia più di un anno e mezzo prima.
E la Luna? Beh… è solo a 380 000 km da noi e quindi la luce impiegherebbe “solo” 38 ore a raggiungerci, ossia meno di due giorni. Qualche problema solo per gli astrologi… Piccola cosa rispetto a quelli legati ai pianeti che non sarebbero assolutamente nel posto in cui li vediamo nel cielo. L’astrologia dovrebbe fare molti calcoli e diventare una vera scienza. Forse non esisterebbe nemmeno (mica male eh?).
E le stelle? Accidenti, le cose diventerebbero pesanti. La stella più vicina la vedremmo com’era 500 000 anni fa. E la galassia di Andromeda? Se non mi sbaglio com’era circa 100 miliardi di anni fa. Un momento, un momento… se l’Universo è nato 14 miliardi di anni fa… non potremmo assolutamente vederla. Dovremmo aspettare ancora parecchi miliardi di anni per vedere la sua prima luce. E sarebbe peggio per le altre galassie… Insomma, nel cielo ci sarebbero molte stelle della nostra galassia (per lo più quelle già morte), ma non riusciremmo mai a capire cos’è una galassia (la nostra non la vedremmo nemmeno tutta).
L’Universo sarebbe composto solo da stelle senza nessuna distribuzione particolare. Vedremmo qualcosa di molto antico? Difficile a dirsi, dato che bisognerebbe sempre considerare l’espansione dell’Universo. Sicuramente qualcosa che era molto vicino a noi (o al “luogo” dove ci saremmo formati in seguito) all’inizio di tutto. La radiazione di fondo sì, ma non molto altro. Ci sarebbe un’astronomia molto limitata e completamente lontana dalla realtà. Ben difficile per qualsiasi genio intuire l’esistenza e la storia dell’Universo.
Conclusione: teniamoci la velocità della luce com’è e accontentiamoci, anche se le telefonate con gli alieni rimangono molto problematiche. In fondo siamo stati molto fortunati!
Ho buttato giù l’articolo molto in fretta e può darsi che abbia commesso errori anche madornali. Invito tutti non solo a farmelo presente, ma anche a divertirsi con queste due ipotesi e proporre altre conseguenze che mi sono scappate…
aggiornamento 12 dicembre

BB indica il Big Bang. Sono anche rappresentate le linee di esistenza della Terra e della stella S, ossia il loro percorso nello Spazio-Tempo a causa dell’espansione dell’Universo. Il tempo va in senso radiale verso l’esterno, lo spazio si misura SOLTANTO lungo le circonferenze di raggio t. Nelle condizioni attuali, con una velocità della luce di 300 000 km/sec o valori simili, noi vedremo OGGI la stella S nella posizione S, com’era al tempo t corrispondente a quella posizione lungo la sua linea di esistenza. La curva rossa indica il nostro cono di luce passato. Se la luce avesse un valore enormemente più alto (velocità quasi infinita), noi OGGI la vedremmo nella posizione S’’. Il cono di luce diventa l’arco di circonferenza blu. Se la velocità della luce fosse quasi nulla, il cono di luce si ridurrebbe alla linea verde e vedremmo solo ciò che sta vicinissimo a noi: la luce inviata prima o dopo la nostra nascita sarebbe irraggiungibile o non potrebbe mai raggiungerci.
In altre parole, lo spazio osservabile per una velocità di 300 000 km/sec sarebbe il cono di luce rosso (parziale e contenente solo oggetti relativi a tempi diversi); per una velocità infinita, sarebbe tutto l’Universo reale odierno (l’intera circonferenza blu); per una velocità nulla, solo noi stessi (un punto verde).
@Enzo
Articolo molto interessante, complimenti 🙂
Allora leggendo il tuo articolo mi viene da pensare: “accipicchia come siamo stati forunati noi esseri intelligenti (o comunque tutti gli esseri viventi sulla Terra o nell’intero Universo), se tutte le costanti fondamentali variassero anche di poco il loro valore (come ad esempio le quattro forze che regolano tutto in natura, le interazioni tra atomi o le cariche elettriche e potrei continuare “all’infinito”), il nostro mondo ne verrebbe gravemente influenzato”; beh sembra proprio che tutti i valori delle costanti abbiano proprio quei valori che permettono lo svilupparsi della vita (e con questo non intendo solo la nostra specie, perchè chissà, ne potrebbero esistere molte…). Sarà una fortunatissima coincidenza o c’è un qualsiasi essere o cosa che regola tutto ciò? Vorrei sentire il tuo parere.
Grazie.
Ma pur ammettendo che la luce possedesse una velocità superiore a quella reale, questo non comporterebbe affatto l’osservazione forzata di tutti gli eventi astronomici “in diretta”: anche in una situazione simile si dovrebbe tenere conto delle distanze dei numerosi corpi celesti che sono molto diverse tra loro… Ciò significa che avremmo comunque la possibilità di studiare e conoscere il passato del nostro universo.
A Kaluza: il problema è che noi umani ci mettiamo sempre al centro dell’universo. Prova a ribaltare il discorso: non è che l’universo ha quelle costanti perchè noi possiamo viverci, siamo noi che siamo adattati a vivere in un universo con quelle costanti. Non è questione di fortuna o coincidenza. Se le costanti fossero state diverse si sarebbero evolute altre forme di vita. E’ come se un pesce intelligente nel mare, si guardasse attorno e dicesse: guarda che fortuna che ho avuto, vivo in un posto fatto apposta per me, se per esempio non ci fosse il sale non potrei vivere. Invece noi sappiamo che non è il mare che è stato fatto per lui ma è lui che è stato fatto per il mare. Idem per noi e l’universo.
A Enzo: scusa se te lo dico qui, ma ho trovato l’articolo dove si diceva che il sole fra 500 milioni di anni porrà fine alla vita sulla Terra, è una presentazione dell’università di Washington del libro di Donald Brownlee astrofisico e Peter Ward palentologo dal titolo The life and death of planet Earth. Ecco il link: http://www.washington.edu/news/archive/id/3353
Li conosci questi signori?
@Mario
Grazie mille per avermi tolto il dubbio 😉
io nel frattempo ho buttato giù un altro piccolo commento, nella cui primissima parte dico praticamente la stessa cosa di Mario, legandola però solamente alla velocità della luce e ai suoi valori ipotizzati da enzo nello splendido articolo!
Quando volete, faccio una facilissima operazione di copia-incolla, così vi potrete sorbire le mie chiacchiere… 😉
Bell’articolo! La butto lì, con una velocità della luce infinita le perturbazioni di materia non potrebbero nemmeno crescere. L’astronomia sarebbe un notiziario, e pure molto noioso! 😉
grande Pier!

dai, andiamo avanti su questa strada e inventiamoci qualche altra realtà.
Tra parenetsi, ho visto che qualcuno ha dato un voto molto basso all’articolo…
Che siano le ciofetone?????
voto molto basso? 😐
ah sì le stelline in alto…
confesso che non le ho mai considerate, tanto che non so nemmeno come si utilizzano… 😯
Leggendo l’articolo mi è sorto il seguente dubbio: a che velocità dovrebbe viaggiare la luce per farci rientrare i famosi (famigerati) neutrini CERN – Gran Sasso (tunnel a parte
)?
Grazie Enzo, sei stato velocissimo a scrivere l’articolo!
Come spesso accade nella vita, quello che ci sembra un limite in realtà può rivelarsi un dono…dal cielo!
L’ultima parte dell’articolo mi ricorda quello che avevi scritto in un altro pezzo sull’universo osservabile, che con l’aumentare dell’espansione dello spazio si ridurrà, finché si potranno vedere solo pochissime galassie. Che tristezza!!
Niente cosmologia? O isolamento totale?? No, molto meglio la vecchia cara velocità della luce allora!!
Che bello approcciarsi alla realtà con diverse prospettive!
caro Nicola,
una piccolissima frazione più veloce di quanto non sia oggi. Sempre che le misure vengano confermate, cosa di cui dubito un po’…
Secondo me la lentezza della luce è voluta. Nel senso che il nostro universo a cipolla, così come concepito, è fatto a strati di pelle temporali per cui la vita intelligente, vista come giocatore antagonista al creatore, non può determinare a priori tutte le carte sul tavolo e determinarne lo schema completo. Se la velocità della luce fosse infinita, sarebbe relativamente semplice ricavarne una strategia. In questo modo invece ogni unità intelligente sparsa per l’universo deve aggregarsi in una grossa rete, passarsi i pacchetti -bit- di conoscenza per avere la necessaria capacità elaborativa computazionale e comprendere il grande mistero che ci è posto davanti. E’ come trovarsi bloccati in uno degli anelli più interni del fusto di un grosso albero e pretendere di “vedere” fuori dalla corteccia senza creare tunnel di congiunzione con gli altri anelli. Devo ancora aver mangiato troppo 😯 😯
Penso che, se la velocita` della luce cambierebbe in + o in – oggi(o anche domani o venerdi`) si potrebbero avere i problemi elencati nell’articolo. Se invece lo fosse da sempre, anche la nostra conoscenza sarebbe proporzionale a quella velocita` e percio` nessuno si sognerebbe dell’esistenza di certe cose.
caro Vega,
scusa, ma non capisco la tua obiezione. Cosa c’entra la distanza se è percorribile in una frazione di secondo qualsiasi essa sia. La luce di tutte le galassie esistenti arriverebbe a noi nello stesso momento. Le loro differenze sarebbero duvute alla loro età, ma non direbbero niente su cosa succedeva in tempi molto antichi. Nelle rappresentazioni che abbiamo usato negli altri articoli dullo spazio-tempo, non esisterebbero più i coni di luce, ma solo e soltanto gli archi di circonferenza sullo stato attuale del palloncino in espansione…
Anche oggi vediamo intorno a noi persone giovani, mature e anziane. Ma non possiamo vedere qual’è stata la storia dell’umanità… E’ la sterssa cosa…
@Luca
Bellissima la tua idea sulla collaborazione!
Facci sapere assolutamente quando ultimi il romanzo :cool:. Intanto continua a mangiare quello che stai mangiando! 😆
@Enzo
Se la luce andasse molto lentamente vedremmo solo pochissimi oggetti. E se invece arrivasse quasi instantaneamente? Il cielo sarebbe più affollato? Che principali differenze vedremmo? Cavolo non riesco a entrare in quest’ottica! 😳
ecco qualche pensiero mio sull’argomento…
Nel caso della velocità della luce il valore che noi conosciamo è quello che è e anche se variasse (azzardo!) di un 10% in più o in meno, non ce ne accorgeremmo nemmeno!
La velocità della luce è così inconcepibilmente elevata che neanche se dimezzasse oppure raddoppiasse, noi non ce ne accorgeremmo nemmeno: e un fattore 2 è davvero tanto!
Stelle e galassie? Vedremmo Alfa Centauri come era (rispettivamente) 8 anni fa oppure 2 anni fa… ma per le galassie … raddoppiando la velocità della luce, molte non le vedremmo come dice bene enzo…
Comunque enzo ha fatto due ipotesi nettamente contrastanti:
1) dapprima ha ipotizzato che la velocità della luce sia grandissima, “(…) talmente veloce da attraversare l’intero Universo attuale in meno di un secondo“…
accidenti, non saprei nemmeno da dove cominciare per calcolare questo valore stratosferico, no peggio, astronomico…
2) poi ha ipotizzato per la velocità della luce un valore molto più “umano”, ad esempio 10000 km/ora…
occhio che questo valore è appena un sesto della velocità della sonda New Horizons in viaggio verso Plutone!
Ma questi due valori sono comunque lontanissimi dal valore vero, sia in un verso che nell’altro, tanto che non potremmo nemmeno rappresentarli in un grafico, così come (guardacaso) è difficilissimo rappresentare contemporaneamente in modo comprensibile sulla stessa scala le distanze di pianeti e stelle, oppure sempre nello stesso disegno le distanze di stelle (della nostra galassia) e di altre galassie.
Altroché difficilissimo… E’ praticamente impossibile… ne so quelcosa perché ho dovuto affrontare il problema in altri articoli!
Due puntini microscopici e vicinissimi a rappresentare Sole e Terra, e laggiù a km di distanza le stelle, anche quelle “dietro l’angolo“…
mmmmmm… se disegniamo un puntino che rappresenti il nostro sistema solare … la Galassia di Andromeda a che razza di distanza va messa? Inconcepibile…
Ma la nostra mente non vuole cedere! Ma come?! La galassia di Andromeda la possiamo vedere anche ad occhio nudo (in montagna e senza luci intorno) quindi non può essere così lontana…
Errore!
Stessa cosa per i tempi:
– 20 anni fa noi “comuni mortali” non sapevamo cosa fossero i computer e nemmeno immaginavamo cosa poterci fare…
– 1000 anni fa la gente aveva condizioni di vita assolutamente inadeguate rispetto agli standard attuali: pensate ad esempio alla mancanza di igiene e all’assenza di una medicina valida, nonché alla mancanza delle comodità che abbiamo oggi (e delle quali a volte non ci rendiamo nemmeno conto).
– 10000 anni fa… mmmmm…. 10000 anni fa chissà quale modello di clava usavano gli ominidi? quella wireless o quella USB?
Ora passiamo per divertimento al futuro…
Fra 20 anni… mah… cosa dire? avremo ancora i computer? magari rideremo perché ci domanderemo “ma come facevamo a perdere tutto quel tempo a picchiettare con due dita su un aggeggio chiamato… chiamato… ah sì, pastiera, quella con i caratteri napoletani” (ndr la famosa “pastiera napoletana”: anche nel futuro non ci mancherà l’umorismo, spero…)
Fra 1000 anni… urca… qui bisogna avere menti geniali come il compianto Arthur C. Clarke per avere una visione di quello che potrebbe avvenire dopo l’anno 3000 (se non l’avete fatto, vi consiglio di leggere “3001 Odissea finale”)…
E come facciamo noi ad immaginare come potrebbe essere la nostra vita fra 1000 o peggio ancora 10000 anni??
Pensate ad un cavernicolo alle prese con un cellulare, lui che a malapena riusciva a parlare, così come noi potremmo trovarci alle prese con un gallurolo a smetandri, visto che non siamo assolutamente in grado di stuffrucare le radfalte, cosa che invece già tra 2-300 anni entrerà automaticamente nel nostro DNA… 😯
A me capita spessissimo di appiattire i tempi passati e futuri: in fondo i 2000 anni passati dai tempi dei romani sembrano molto vicini, mentre sono circa 40 volte la vita che ho vissuto io finora…
Magari il tutto è facilitato dal fatto che qui a Roma ho costantemente la testimonianza che effettivamente 2000 anni fa è esitito un certo Giulio Cesare… 😉
Poi vedo i monoliti di Stonehenge e anche lì penso che parecchie migliaia di anni fa c’erano esseri umani in grado di costruire monumenti non proprio leggeri…
Il futuro lo appiattisco allo stesso modo: ma ho un alibi validissimo!
Da appassionato di Astronomia, infatti, so quali saranno gli eventi astronomici futuri…
Ma non c’è da stare allegri!
Sapete quando avverà la prossima occultazione reciproca di due pianeti (cioè un pianeta che passa davanti ad un altro)?
Nel 2065, il 22 novembre (segnatelo sul calendario!) allorché Venere occulterà Giove.
Si tratta di aspettare la bellezza di 54 anni… lo scrivo a lettere: cinquantaquattro anni. allucinante…
E sapete quando avverrà un transito di Venere sul Sole, proprio durante un’eclissi di Sole?
Stavolta lo scrivo direttamente a lettere, così forse capiamo un po’ meglio quanto tempo ci vorrà: l’evento avverrà il 5 aprile dell’anno quindicimiladuecentotrentadue… 5 aprile 15232… io sono allucinato… voi?!
un anno espresso con 5 cifre! mai visto nemmeno nei film di fantascienza!
Per me però, con i programmi di simulazione, quell’evento è già successo non una volta, ma 10-100 volte, tutte le volte che voglio riviverlo… ma forse questo non è proprio il verbo adatto…
cara Francesca,

vedremmo tutto ciò che esiste al momento attuale (ma solo ciò che esiste, non quello che è già morto). Il numero di galassie e stelle forse sarebbe abbastanza simile. L’unica cosa che cambia realmente è l’età MEDIA (su scale evolutive) di ciò che vediamo e l’ampiezza dell’Universo visibile: quello realmente osservabile adesso, di circa 50 miliardi di anni luce (e qui posso usare l’anno luce come vera distanza!!). Ci torneremo sopra, comunque…. magari con qualche figura…
A momenti mando l’articolo sugli specchi a Stefano…
E chi ci ferma più!!??!!
Grazie Enzo, proprio come pensavo, ho paura che discuteranno all’infinito di una cosa che potrebbe tranquillamente rivelarsi un errore sperimentale o procedurale. Speriamo che abbiano fatto tutto con giudizio e soprattutto che trovino un sistema inconfutabile di verifica dei dati, resto piuttosto scettico anch’io al momento…
enzo! hai letto il mio commento sugli specchi inutili ?
😥
la butto lì…
perchè proprio 300.000 Km/s (299 792,458 Km/s) nel vuoto e non 600.000, 1.000.000 o 150.000?
Cosa determina il fatto che la luce possa viaggiare a questa velocità e non a un’altra?
cara Franceschina,
ho mandato una figura in più a Stefano… spero serva a spiegare meglio la questione… la inserirà in questo articolo; IN CAMPANA RAGAZZI!!!
Modifiche aggiunte!
ciao a tutti!
confessione…
shhh che non lo sappia nessuno…
enzo, ti ricordi la storia dei due satelliti di Saturno che si scambiano l’orbita e quanto ho penato, a suon di diagrammi e calcolo di integrali iperbolici e trasformate di Fourier, per riuscire a farmela entrare in testa ? 😯
bene… ecco… stessa cosa con i coni di luce…
non mi entrano in capoccia… finché non ci sbatterò contro o magari li “reinventerò” io parlando di qualche costellazione, nisba…
avrò letto il tuo articolo sui coni di luce venti volte (ma oramai è da parecchio che non lo rileggo…), arrivo bene fino ad un certo punto e poi niente… un muro…
mi sa che è un corollario dell’effetto PLP …
Qualcuno ha sentito niente?? no?! beh meno male!
allora dicevamo?!
@Enzo
grazie infinite! Quindi se la velocità della luce fosse infinita, l’universo osservabile coinciderebbe con l’intero universo, vero? 💡 🙂
@Pier
Bellissimo commento! E’ vero, andare a Roma è un po’ come fare un viaggio nel tempo…altro che worm holes! 😆
@ Pierluigi: imperdibile il tuo commento con il gallurolo a smetandri, ma come ti è venuto in mente?
Mario, devi sapere che io grazie all’effetto PLP viaggio nel tempo-spazio come e quando voglio…
così riesco a sapere quali sono gli oggetti del desiderio del futuro…
altro che iPuz e iPied… roba da poppanti…
i galluroli avranno un’esplosione inattesa, ma solo quelli a smetandri, perché quelli a frutguli non avranno successo…
ma forse ho parlato troppo… speriamo che non ci legga nessuno… shhh
cara Franceschina,
esattamente!
ssshhhh…. Pierluigi,
penso che tu non sia il solo…ssshhh… se mi dici bene dove ti blocchi, magari riesco ad aggiungere una parolina fatata. Il cono di luce diventa fondamentale per molti concetti e quindi… dai che ce la facciamo!!! 😉
sssshhhhhh….. vi siete dimenticati una terza opzione: e se fosse variabile?
sai le risate con le distanze…… ssshhhhhh.
grande Sandro e grande ovviamente anche Pier.
Sssshh… sapete cosa sto facendo? Sto scrivendo un articolo lungo, e più semplice possibile, sul cono di luce. Forse risolverà molti dubbi (spero ardentemente) e permetterà anche di dapire qualcosa in più…ssshhhh, però, se se ne accorgono quelli che hanno capito tutto mi picchiano…. 🙁 🙁
evvai enzo!!
così forse anche io ci capirò qualcosa!!! 😆
shhhhh
ma… e se la velocità della luce fosse nulla??? 😯 😯 😯
OK Pier. Se fosse nulla… vedi l’aggiunta all’articolo qui sopra: linea verde!
Grazie Enzo! Che bello capire! 😉
ottimo articolo! mi ha chiarito almeno un paio di dubbi. grazie infinite!
proprio vero!! a volte non ci pensiamo ma con questa velocità abbiamo attualmente davanti tutta la “storia” dell’Universo..la “cronaca” la fa il nostro sistema solare , il resto è …storia…
quasi che si voglia far giocare l’uomo al piccolo investigatore…
Oh certo che se l’Universo fosse stato più piccolo, ci danneremmo meno x telefonare agli alieni e per capirne la struttura!
Mi sorge un altro dubbio…Se la velocità della luce fosse infinita, ci sarebbe modo di determinare comunque le distanze? Si potrebbe ancora usare la parallasse, vero? Aiuto! 😯 Grazie!
direi di sì Francesca… in fondo vedremmo la luce di una stella nel momento in cui la manda. Ma anche a distanza di sei mesi e quindi l’ellisse parallattica rimane valida… Spero…. 😯
Maggiori problemi per stelle che non mostrano parallasse dato che la distanza non è collegata alla luce che arriva… Mamma mia!!!!!! Ci devo pensare a fondo, ma potrebbe darsi che non capiremmo niente delle distanze più grandi…
FERMIAMOCI!!!! Aiutooooooooooo 😮
🙂 Enzo se tu devi pensarci a fondo, ecco perché io non ci arrivavo!! Aiuto davvero questo sito ha creato dei mostri! 😆 Altro che alieni…
Se la velocità della luce fosse infinita non esisterebbero i buchi neri… o almeno non esisterebbe l’orizzonte degli eventi (e sicuramente il nome perderebbe di significato!)
Chissà cosa si vedrebbe? Avrebbero delle dimensioni fisiche (una mela, una microbo, un atomo…), o sarebbero punti senza dimensioni con la massa di una stella (quando non centinaia o migliaia!)…
con il rischio di andarci sbattere contro senza vederli!
caro bertupg,
i buchi neri esisterebbero comunque (le stelle morirebbero, eccome). La loro gravità anche. E allora perchè la luce non potrebbe essere comunque intrappolata? Dove sbaglio?
Intendevo questo: se la velcotià fosse infinita, non ci sarebbe campo gravitazionale che tiene, la luce riuscirebbe sempre a “sfuggire”.
In termini matematici si potrebbe dire che la velocità della luce sarebbe sempre superiore alla velcotà di fuga del buco nero.
Per intrappolarla, anche il campo gravitazioneale dovrebbe diventare “infinito”, ma questo – se non sbaglio – non avviene a livello dell’orrizzonte degli eventi, e neache “al di sotto” di esso, ma solamente nella singolarità, cioè nel punto centrale… o sbaglio?!? :confused:
e va beh…sarebbero un po’ più piccoli… Stiamo proprio dando i numeri … Non è che la fine del mondo arriva con un anno di anticipo e ne stiamo sentendo gli effetti????

lika70 scrive:
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la butto lì…
perchè proprio 300.000 Km/s (299 792,458 Km/s) nel vuoto e non 600.000, 1.000.000 o 150.000?
Cosa determina il fatto che la luce possa viaggiare a questa velocità e non a un’altra?
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Me lo sono domandato spesso anch’io, sembra scontata la cosa ma alla fine secondo me (e non solo) non lo è affatto, anzi.
😀
in effetti il ragionamento si può estendere ad altre peculiarità…
Perchè l’elettrone ha una massa pari a ~1/1836 di un protone?
Perchè il muone ha una massa pari a ~207 un elettrone?
In sostanza…
Perchè l’universo è come lo conosciamo e non in un altro modo?
Con rapporti tra le masse (le cariche, gli spin) delle particelle elementari e le magnitudini relative delle interazioni fondamentali differenti?
E qui si ritorna al solito principio antropico (per lo meno nella sua formulazione “debole”): non è detto che le costanti di natura non avrebbero potuto avere valori diversi, ma se differissero dal valore che osserviamo (molte anche solo di una frazione percentuale minima), molto probabilmente noi non saremmo qui a misurarle, e non ci chiederemmo “perchè” 😉
[quote=bertuPG]E qui si ritorna al solito principio antropico[/quote]
L’argomento non riguarda necessariamente l’uomo…
o perlomeno… potrebbe riguardare l’uomo in rapporto di svariati miliardi di miliardi di miliardi (quante sono le stelle! :P) a uno.
@BertuPG,

Paul Davis nel suo libro “Una fortuna cosmica” prende proprio in esame il valore delle costanti fisiche e ne deduce (cercando di dimostrarlo) che anche piccole variazioni comporterebbero una impossibilità dello sviluppo della vita. Il problema del perchè queste costanti potrebbe essere superato con infiniti universi ciascuno con le sue costanti. Qui interviene il principio antropico, noi ci accorgiamo solo dell’universo con le caratteristiche adatte alla vita
Un universo con velocità istantanea sarebbe un bel vedere 😆 😆 però, anche per me senza buchi neri
La luce andrà sempre alla stessa velocità, ma la perde mano a mano che si riflette e cede energia, dopodiche diventa polvere di massa semplice, ma non so che fine fa, forse diventa materia per la vita biologica.
caro vincenzo,
non penso di aver capito quello che vorresti esprimere… La luce che si riflette non perde velocità!!! E nemmeno quella che perde energia attraversando miliardi di anni luce nello Spazio. La sua velocità resta immutata. Inoltre, i fotoni non hanno massa e quindi non potranno mai diventare polvere… mi dispiace…