Sommario
Questa serie di articoli fa uso del Simulatore di costellazioni in 3D, descritto in questo articolo. Se si dovessero riscontrare problemi nel caricamento delle pagine, scaricare manualmente l’ultima versione di JRE (Java Runtime Environment) all’indirizzo:
http://www.java.com/it/download/index.jsp
Cavallo alato senza ali
La costellazione di Pegaso è una delle più riconoscibili in cielo, dal momento che si trova in una zona non molto ricca di stelle e per la forma che la contraddistingue, il cosiddetto Quadrato di Pegaso. Se guardiamo la foto tratta dal programma Stellarium ne vediamo l’aspetto come dire capovolto, al di là del quadrato che, a seconda di come lo si guardi, a volte diventa un enorme rombo con la punta in basso.
Dicevo capovolto proprio perché osservando la costellazione in cielo e soprattutto mostrandola ad amici ed interessati, non sarà mai possibile far “vedere” il cavallo, che in questo caso non ha nemmeno le ali… Come vedremo più avanti, la rappresentazione dell’animale in antichità e modernamente è sempre capovolta, ma per chi è abituato ai PC e ai programmi di grafica, ci vuole un attimo per aggiustare le cose. Come altra opzione, possiamo viaggiare per il mondo oppure ancora sfruttare il programma Stellarium: ad esempio da Città del Capo, ma già a partire dal centro Africa, Pegaso si può vedere finalmente “dritto” !
Le rappresentazioni di Pegaso nel tempo | torna all’inizio |
Vediamo come veniva rappresentata la costellazione nell’Uranometria
dall’astronomo Hevelius (già rovesciata e speculare, perciò con le scritte illeggibili!)
e secondo Stellarium
In tutti e tre i casi si vede sempre un cavallo alato, ma non si capisce dove siano le ali. Con i potenti mezzi a nostra disposizione… ora le vedremo apparire come per magia!
Il cavallo alato in 3D | torna all’inizio |
Grazie al nostro programma che permette di vedere in 3D le costellazioni, possiamo pure scoprire un aspetto completamente differente del nostro cavallo volante. Lanciamo dunque l’applet e premiamo innanzitutto il tasto “F“. Voilà… Appare una strana figura, frutto della fervidissima mente del compianto H.A.Rey: con la solita buona dose di fantasia possiamo vedere un cavallo alato rigirato rispetto a come siamo soliti (tentare di ) vederlo… Una sfida nella sfida è quella di riuscire a mostrarlo agli amici ed interessati: altra mission impossible ! Detto fra noi pare uno strano animale con la doppia coda e una vela sul dorso… ma proseguiamo oltre!
All’inizio ho detto che la costellazione si riconosce facilmente perchè il quadrato è posto in una zona di cielo non particolarmente ricca di stelle: a guardare la mappa (che ovviamente possiamo ruotare con le frecce destra e sinistra) non si direbbe ed in effetti Pegaso è particolarmente ricca di stelle visibili ad occhio nudo, in montagna o in zone con poche luci, mentre in città, tra fari e smog si riescono comunque a vedere il quadrato, la testa e le zampe anteriori, il che non è poco…
Dando una sbirciatina dietro alla mappa vediamo che le tante stelle (sono 86!) sono disposte nello spazio in modo alquanto caotico, come oramai siamo abituati a riconoscere per averlo visto in tutte le costellazioni fin qui analizzate: ricordando sempre che il programma effettua una doverosa semplificazione ed approssimazione, stelle che di taglio sembrano vicine, poi appaiono comunque lontane una volta che ruotiamo la mappa per vederle in questo modo innovativo, che oramai abbiamo imparato a conoscere.
Sfruttiamo Pegaso… | torna all’inizio |
Parlando ora di distanze, abbiamo quattro stelle al di sotto dei 60 anni luce da noi: ι Peg a 38 al, 85 Peg a 40 al (quindi molto vicine, ma solo su scala cosmica), 51 Peg a 51 al e ξ Peg a 53 al. I miei amici iotapegini e il fido programma Celestia, mi dicono che dalla loro stella il Sole si vede come una stellina di quinta magnitudine, in una zona di cielo dove coesistono Altair e Sirio, insieme ad Alphard. Saltando a piè pari la seconda stella in ordine di distanza (sperando che i miei amici ottantacinquepegesi non si offendano), passiamo ora alla terza stella.
I cinquantunòpegi (mi raccomando l’accento!) sono molto fieri perchè la stella 51 peg dalle nostre parti detiene il primato di essere la prima stella (che ha esattamente la stessa classe spettrale del Sole) di cui è stata accertata la presenza di un pianeta (detto perciò extrasolare): come consuetudine è stato denominato 51 Peg b o da alcuni Bellerofonte.
Grazie a Celestia, ma potevo pure dire grazie ai miei amici che mi hanno spedito una cartolina, arrivata con qualche anno di ritardo per colpa di un loro disservizio postale (tutto il mondo è paese…), possiamo vedere una libera interpretazione del pianeta gassoso in orbita della stella gemella del Sole. Sempre i miei amici mi hanno raccontato che la stella 24 Cuc è famosa dalle loro parti perchè è stata la prima a presentare un pianeta gassoso extracinquantunpegano, ma data la difficoltà di denominare questa classe di pianeti, hanno abbandonato l’impresa… Peccato! Con i progressi della loro tecnologia, prima o poi avrebbero trovato pure la nostra Terra!!
Molte stelle grandicelle | torna all’inizio |
Già dal primo colpo d’occhio, osservando l’immaginetta qui a fianco e poi cliccandola per vedere l’immagine in grandezza reale, la costellazione di Pegaso possiede al suo interno parecchie stelle molto più grandi del nostro caro Sole. Limitandosi a stelle di grandezza fisica superiore a 50 volte la nostra nana gialla, ne vediamo veramente tante, in alcuni casi raggruppate per non sovraffollare un’immagine già ricca: vediamo infatti tre stelle a 60x (2 Peg, 55 Peg e χ Peg) ed altre tre a 100x (β Peg, ψ Peg e 80 Peg). Le più grandi della costellazione sono la 57 Peg (180 volte il Sole) ed Enif (ε Peg, 172 volte). Quelle indicate nel diagramma sono quasi tutte di classe spettrale M (rappresentate come sempre con dei dischi rossi), mentre Enif e 12 Peg sono di classe K ed infine 9 Peg è di classe G5, molto simile al Sole (G2).
Guardando meglio il diagramma notiamo sullo sfondo i mostri incontrati nei nostri viaggi precedenti (le varie P Cyg, ρ Cas, Antares e Betelgeuse) mentre più avanti facciamo quasi fatica a vedere Rigel, Aldebaran e il nostro piccolissimo Sole…
Parecchie stelle battezzate | torna all’inizio |
Analizziamo ora i nomi delle stelle di Pegaso.
- Markab (α Peg): deriva dall’arabo la spalla, del cavallo
- Scheat (β Peg): dall’arabo la tibia
- Algenib (γ Peg): dall’arabo il fianco (sempre del cavallo…)
- Enif (ε Peg): nome che potrebbe derivare dall’arabo naso
- Homam (ζ Peg): dal significato oscuro
- Matar (η Peg): dall’arabo la pioggia, che con un cavallo evidentemente c’entra poco
- Biham (ζ Peg): altro nome dal significato oscuro
- Sadalbari (μ Peg): anche questo nome ha un significato non direttamente ricollegabile al mondo equino
Quando è visibile Pegaso? | torna all’inizio |
Si tratta di una costellazione molto ben visibile dalle nostre latitudini, seppur capovolta come detto all’inizio. Nell’orario prescelto per mostrarla ai nostri amici, le 21, Pegaso appare all’orizzonte orientale verso la fine di luglio e potrà essere visto fino a metà febbraio dell’anno successivo quando sarà basso sull’orizzonte occidentale. Il suo culmine lo ha verso la fine di ottobre, allorché si troverà molto alto in cielo, in direzione sud, tra i 50° e gli 80° di $altezza$ sull’orizzonte.
Bravo Pier! Bell’articolo, come al solito! 🙂
Vorrei solo aggiungere che nel Pegaso si trova il famoso “Quintetto di Stephan”, un’insieme di galassie molto particolare… 😯
io aggiungerei che pegaso il cavallo alato e anche spesso confuso e stto confuso con l’unicorno / liocorno che non aveva le ali. inoltre pegaso poteva solcare i cieli e il monte degli dei o arrivare nell’ade. dal suo zoccolo nacque una sorgente … secondo altri miti qualsiasi uccello con parti di cavallo (testa o anche solo orecchie) era un pegaso. cioe meta cavallo e meta uccello capace di volare secondo questa ultima visione i pegaso sarebbero numerosi talvolta con corna anche.