Il cratere non ha ancora un nome, ma sicuramente ha attratto subito l’attenzione degli scienziati dell’ESA. Esso si trova a sud del ben più famoso e grande “bacino di Huygens”. Le sue dimensioni fanno subito capire la sua stranezza: 78 km di lunghezza per una larghezza che varia da 10 a 25 km e una profondità di 2 km. (Fig. 1 e 2)

Figura 1. Lo “strano” cratere allungato di Marte, a sud del più famoso e grande cratere di Huygens

Figura 2. Lo stesso cratere in una vista a tre dimensioni elaborata dal computer
I crateri da impatto, anche quando il proiettile giunge con un angolo molto basso, sono quasi sempre sferici ed è ben difficile osservarne con forme ellittiche. Certamente non “così” allungati.
“Catene” di crateri sono, invece, comuni nel Sistema solare e ne sono state osservate di bellissime sulle lune di Giove (Fig. 3), ma anche sulla Luna. Queste catene sono dovute alla caduta di un corpo, frammentato dalle forze mareali del pianeta (ricordate la cometa Shoemaker Levy 9 ?), la cui orbita decade lentamente fino all’urto.

Figura 3. Una bellissima catena di crateri, osservata sulla superficie di Ganimede, la più grande luna di Giove.
Nel caso del “nuovo” cratere di Marte, il numero di frammenti non dovrebbe essere superiore a due, ma la forma finale sarebbe stata deformata e nascosta parzialmente dalla susseguente caduta di altri oggetti. In altre parole, sarebbe un impatto abbastanza antico. Non solo però, molte caratteristiche sembrano suggerire che la deformazione sia stata dovuta anche alla presenza di ghiaccio al suolo che, sciogliendosi, avrebbe trascinato con sé il materiale del cratere. In altre parole, come tirare una pietra (anzi due di fila) di “taglio”, nel fango.
Fenomeni antichi e non ripetibili nel futuro? Beh. Per Marte non proprio… Tra circa una decina di milioni di anni il satellite Phobos sarà costretto a decadere sul pianeta rosso e molto probabilmente si frammenterà sotto la sua terribile forza mareale. Quella sì che sarà una bellissima catena di crateri. Basta aspettare… Noi non abbiamo fretta!

Figura 4. Il satellite di Marte Phobos, con dimensioni di circa 20 x 26 km, ha un’orbita costretta a decadere nel tempo fino a portarlo ad impattare contro la superficie marziana.
A me sembra l’impatto di un caccia stellare di Star Wars!
A proposito, a quando l’articolo sugli alieni?
anche a me sembra l’impatto di qualcosa di diverso da un meteorite, tra l’altro toccando il suolo, qualcosa di quadrato ha lasciato una prima traccia che poi ha fatto adagiare l’intero corpo di enormi dimensioni…
probabilmente una grossa astronave in avaria si è depositata lentamente sulla superficie di marte…
ps: scherzo…
caro Mario Bioletti,
penso molto presto… dipende da Stefano che deve bilanciare i vari articoli che ha a disposizione… 😉
Caro Skorpio,
accidenti te ne sei accorto!!! Non dirlo a nessuno però…è ancora top secret…
Caro Enzo grazie per l’articolo! Potreste darci notizie su Spirit ed Opportunity?! Marte è da sempre il pianeta più affascinante!
caro Alfonso…
passo la richiesta a Pierluigi: lui è l’uomo delle missioni spaziali, sempre alla ricerca di omini verdi
eccolo!
pimpante e sta scarrozzando (non certo come Wall-E, ma ad una velocità da lumaca) in lungo e in largo tra i sassi, i crateri e i presunti manufatti alieni di Marte 😯
Spirit è improrogabilmente bloccato al bordo del cratere Troy: da parecchio tempo non trasmette più dati e a maggio la NASA ha dichiarato conclusa la sua missione 😥
chissà che un giorno non molto lontano, un’altra sonda robotica o meglio un astronauta umano, non vadano a trovarlo… 😉
Opportunity invece è vivo e vegeto,
Mi piacerebbe che un impatto asteroidale rallentasse la “corsa ” di Phobos e lo facesse precipitare su Marte. Sono convinto che l’evento terraformerebbe Marte a causa del calore, in primis, poi, perchè si libererebbero in atmosfera parecchi gas compreso vapore acqueo, aumentando considerevolmente la pressione atmosferica. Che ne dite? Si potrebbe provocare artificialmente l’impatto con una esplosione o l’effimera densità del satellite non lo consente ? Certo che 20×26 Km non sono una bazzeccola…