Viaggio nella costellazione del Toro – prima parte

In questa nuova tappa dei viaggi virtuali attraverso le costellazioni della volta celeste, incontreremo la costellazione del Toro: non è così appariscente come Orione, ma presenta degli oggetti veramente interessanti.


Nella scorsa puntata abbiamo visto alcune stelle più importanti della costellazione di Orione, nonché un paio di nebulose molto affascinanti. Spostandoci di pochissimo a Nord nella $sfera celeste$ incontriamo ora un’altra costellazione, quella del Toro, non molto appariscente, ma nota perché appartiene alla schiera delle costellazioni zodiacali, cioè quelle costellazioni attraversate dal Sole nel suo moto annuale attraverso la volta celeste, lungo quella linea immaginaria chiamata eclittica.

Prima di partire, ritorniamo un attimo sull’argomento delle distanze stellari. Ricordo che queste sono veramente inimmaginabili e quando in Astronomia si parla ad esempio di stella vicina, il tutto va sempre confrontato con l’immensità del cielo: oggi incontreremo una stella ben conosciuta, Aldebaran, che tutto sommato può essere considerata vicina, dato che i suoi 65 anni luce sono poco in confronto ai quasi 500 della famosissima Betelgeuse. Ma 65 anni luce sono pur sempre e comunque un’enormità al confronto dei soli 4 anni luce di Proxima Centauri, che a loro volta però sono un’infinità se uno inizia a pensarli espressi in chilometri. Per non appesantire la lettura con numeri astronomici, stavolta esprimerò la distanza di Aldebaran dal nostro Sole in km, ma a lettere! Seicentoquindicimila miliardi di chilometri… chilometro più chilometro meno! Dietro l’angolo, vero?!

Aldebaran tra le Iadi - thumb

Aldebaran tra le Iadi

Sfruttiamo Celestia per scattare una foto della stella e dei suoi dintorni, giusto per avere un’idea di dove ci dirigeremo: nella foto vediamo che la stella (l’α della costellazione del Toro) è posta a più di 66 anni luce, ha una magnitudine pari a 0.87, con un raggio che è 44 volte quello del Sole con una luminosità pari a 160 volte quella della nostra stella. Niente male!

Se cerchiamo Aldebaran con Stellarium (il nostro fido programma-Spock che ci segue nei nostri viaggi) vediamo che più o meno i dati concordano, ma la distanza è segnalata come 65.11 anni luce: siamo lì, non è che un $anno luce$ sposti più di tanto, ma c’è da dire che la misura più precisa si ottiene dalla parallasse misurata dal satellite Hipparcos e riportata sul database SIMBAD. Ricordo che si tratta di un vero riferimento per stelle, nebulose, galassie ecc: gestito dal CDS (Centre de Données astronomiques de Strasbourg), si trova in internet a questo indirizzo. Vi si possono trovare tutte le informazioni che desideriamo, in modo del tutto gratuito: una vera pacchia per chi lavora con i dati astronomici! Per Aldebaran, la $parallasse$ riportata è 50.09 mas (millisecondi d’arco), che significano (con una semplicissima divisione e moltiplicazione) 65.1 anni luce di distanza.

Aldebaran, l’inseguitrice

Aldebaran da 20 UA di distanza - thumb

Aldebaran da 20 UA di distanza

Siamo pronti a partire: in un battito di ciglia veniamo catapultati dalle parti di Aldebaran a 20 UA dalla stella (sono unità astronomiche, in questo caso siamo a 20 volte la distanza Sole-Terra): a questa distanza il suo diametro è di poco più di un grado e già questo ci dice che ci troviamo di fronte ad una stella molto grande, una gigante arancione (di classe spettrale K5 III).

Dimensioni di Aldebaran - thumb

Dimensioni di Aldebaran,

posta nel Sistema Solare

Nel diagramma vediamo quanto sarebbe grande questa stella se improvvisamente fosse posta al centro del nostro Sistema Solare: nulla a che vedere a confronto di Rigel o Betelgeuse, ma anche lei farebbe la sua bella figura! Ricordo che in paragone il Sole è proprio piccolo: nel diagramma ho barato, ingrandendo il cerchietto semplicemente per renderlo visibile… Dobbiamo ricordare che, non a caso, il Sole è una nana gialla, attributo tecnico che però nulla toglie alla bellezza e alla magnificenza della nostra stella!

elencostelle2 - thumb

Confronto tra le grandezze

delle stelle visitate finora

Visto che stiamo parlando di ampiezza relativa, ho aggiunto Aldebaran al diagramma della scorsa puntata: così farò tutte le volte, in modo tale da avere sempre sott’occhio di cosa stiamo parlando e per avere un raffronto immediato tra le ampiezze di queste stelle, così grandi che il Sole scompare al loro cospetto. Anche qui il puntino relativo al Sole è veramente piccolo!

Aldebaran da 1 UA di distanza - thumb

Aldebaran da 1 UA di distanza

Rimaniamo nei pressi di Aldebaran: se ci portiamo ad 1 unità astronomica dalla sua superficie e cioè alla stessa distanza in cui ci troviamo dal nostro Sole (che vediamo come un dischetto di mezzo grado), qui invece la stella ci appare maestosa, grande più di 23° con una luminosità accecante ($magnitudine$ -32). Proviamo ad allontanarci un po’…

Aldebaran da 5 UA di distanza - thumb

Aldebaran da 5 UA di distanza

Ma se anche ci allontaniamo ora ad una distanza pari a quella di Giove dal Sole il diametro della stella cala (si fa per dire!) a 4 gradi e mezzo con una $magnitudine$ pari a -28.67, ancora ben più luminosa di quanto appaia il Sole in pieno giorno!

Come abbiamo fatto le volte scorse, volgiamo ora lo sguardo all’indietro, verso il Sole, per vedere che aspetto ha la nostra stella a questa distanza: guardando la foto abbiamo la solita delusione. La nostra stella è di $magnitudine$ 6 e qualcosa, al limite della visibilità ad occhio nudo, ma risulta comunque invisibile al centro della foto stessa, in una zona di cielo in cui spicca la famosissima Antares (stavolta di $magnitudine$ 1.3), con vicina l’altrettanto famosa Sirio, che però appare ridotta ad una stella qualunque (magn. 2.8, quindi più debole della stella polare vista dalla Terra), mentre un po’ più distante, in alto nella foto, troviamo Vega (magn. 2.6) e più a destra Arturo (magn. 2).

Insomma, una zona di cielo abbastanza deludente… ma anche in altre plaghe del cielo la situazione non è rosea più di tanto: da Aldebaran le quattro stelle più luminose sono Canopo (magn. -0.7), Capella (-0.3), Rigel e Betelgeuse (entrambe di magn. 0). Da qui la costellazione di Orione appare un bel po’ deformata con Mintaka e Alnilam prospetticamente vicinissime e che non formano più la caratteristica Cintura di Orione che oramai ben conosciamo. Anche l’Orsa Maggiore vista da Aldebaran appare irriconoscibile, avendo completamente perso la sua ben nota forma di timone o tegame che ogni osservatore del cielo non può non conoscere. Oramai abbiamo capito il motivo di questo rimescolamento di stelle e costellazioni: qui stiamo considerando le stelle in 3 dimensioni, come in effetti sono, distanziate l’una dall’altra e non proiettate sulla volta celeste, come siamo abituati a vederle. E qui ancora una volta hanno un ruolo fondamentale le distanze che creano un gioco prospettico deformante.

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Informazioni su Pierluigi Panunzi 535 Articoli
Classe 1955, sono nato e vivo a Roma, laureato in Ingegneria Elettronica, in pensione dopo aver lavorato per anni nel campo del software, ma avrei voluto laurearmi in Astronomia. Coltivo la passione per l’astronomia dal giorno successivo allo sbarco dell’uomo sulla Luna, maturando un interesse sempre crescente per la Meccanica Celeste, il moto dei pianeti, la Luna e i satelliti. Da molti anni sono divulgatore scientifico e in passato ho presieduto a serate astronomiche organizzate a Roma e paesi vicini. Da parecchi anni mi sto perfezionando nell’astrofotografia grazie all’auto-regalo di varie apparecchiature digitali

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7 Commenti

  1. La mia stella preferita….Aldebaran! ♥
    grazie per averle dedicato un articolo… 😀

  2. Ahi ahi ahi….. Mi sa che ho fatto un’altra vittima…. 😆
    Scherzi a parte, BRAVISSIMO Pierluigi!!! Ottimo articolo e veramente fenomenale l’applet Java!!!
    Questa è l’ulteriore conferma del fatto che astronomia.com è uno dei migliori siti sull’argomento in assoluto, forse il migliore in Italia.
    Come diceva qualcuno “Bacio le medaglie, comandante!!!”. :mrgreen:

  3. @Red
    😳 grazissime a nome di tutto lo staff !!!!

    PS c’è un perché di tutto questo: siamo tutti appassionatissimi di Astronomia!!! 😉

  4. Magnifico l’applet java per visualizzare le stelle, geniale! Complimenti!
    E anche divertente.
    Grazie Pier, la prossima volta che ci incontriamo ti meriti un dolcino…
    🙂

  5. A me la costellazione del Toro mi piace, la osservo spesso, e anche le Pleiadi sono molto belle.

  6. mi sapete dire perchè in questo periodo la costellazione del toro si vede e invece quella di orione no. se nn sbaglio in inverno sono attaccate. grazie

  7. @antonio
    non capisco la tua affermazione… armiamoci di stellarium e vediamo di capirci qualcosa… 😉
    se osservi anche stanotte, verso Est, all’1 vedrai il Toro, Aldebaran e le Pleiadi già sorte, ad una ventina di gradi sopra l’orizzonte…
    man mano che passano le ore la costellazione si alzerà rispetto all’orizzonte e proprio sotto vedrai sorgere Orione… 😉
    passate le 4, entrambe le costellazioni saranno ben visibili, sempre verso oriente, con Orione inconfondibilmente fantastico, assolutamente attaccato al Toro…
    buone osservazioni!