Viaggio tra le stelle di Orione – seconda parte

Il nostro viaggio attraverso la costellazione di Orione continua… Dopo aver conosciuto Betelgeuse, faremo tappa verso un’altra stella gigante, Rigel, che osserveremo da vicino. Infine incontreremo un paio di nebulose molto note.


Rigel, una supergigante blu

Dopo aver conosciuto una supergigante rossa, Betelgeuse, ora viaggeremo verso una supergigante blu: Rigel. Grazie al programma-astronave Celestia impiegheremo meno di un secondo a percorrere gli oltre 400 anni luce che separano le due stelle. La nostra meta è una stella di classe spettrale B8 ed è anche lei molto grande, ma in modo un po’ più decente, quasi umano…

Le dimensioni di Rigel - thumb

Le dimensioni di Rigel

In questo caso la stella ha infatti un diametro che è solamente 73 volte quello del Sole. Come abbiamo fatto per Betelgeuse, immaginiamo di poter collocare Rigel all’interno del Sistema Solare, per vedere quali e quanti pianeti verrebbero fagocitati dall’astro. Nel diagramma vediamo il confronto tra la grandezza di Rigel e le orbite dei pianeti interni del Sistema Solare, se potessimo posizionare la stella al posto del Sole: in questo caso Rigel supererebbe l’orbita di Mercurio. Il che non è certo poco!

La prima foto di Rigel- thumb

La prima foto di Rigel

Proprio per poter paragonare questa stella gigante con Betelgeuse, comandiamo la nostra astronave Celestia a posizionarci a 10 UA (unità astronomiche) dalla sua superficie: ci ritroviamo stavolta in un punto distante 10.337 ua dal centro di Rigel. Abbiamo imparato che la differenza tra il valore impostato e la distanza riportata in alto a sinistra è il raggio della nostra gigante blu. In questo caso è pari a 0.337 ua, decisamente più piccola di Betelgeuse, ma grande anche lei! Certo che indicare il raggio di una stella in ua piuttosto che in km la dice lunga di quanto grande possa essere l’astro: nelle prossime puntate incontreremo oggetti smisurati con valori ancora più grandi!

Betelgeuse a 10 UA - thumb

Betelgeuse a 10 UA

Tornando a Rigel, da questa distanza di 10 ua la luce della stella è bianca azzurrina e già intorno ad essa si vede un chiarore diffuso, che risulta alquanto fastidioso! Se facciamo un paragone con la foto di Betelgeuse alla stessa distanza, vediamo che Rigel, anche se più piccola, è molto più luminosa, con una magnitudine di -33 rispetto a -31. A tal riguardo la console della nostra astronave ci dice infatti che la sua luminosità è più di 50000 volte quella del Sole, mentre quella della supergigante rossa era appena di 13000 volte. Vista da Terra, infatti, Rigel è al sesto posto tra le stelle più luminose (graduatoria capitanata ovviamente da Sirio), ben tre posizioni più in alto di Betelgeuse. E ricordiamoci pure che Rigel è più lontana di Betelgeuse dal Sole: 862 anni luce contro 500.

Rigel ad 1 UA - thumb

Rigel ad 1 UA

Se ci posizioniamo ora ad 1 ua dal centro di Rigel, vediamo che la stella si manifesta con un diametro apparente di quasi 40°, minacciosa, ultraluminosa (magnitudine -38.5) e decisamente con una luce troppo intensa per i nostri occhi abituati alla dominante gialla della luce solare. Ricapitolando, Betelgeuse è una supergigante rossa, Rigel una supergigante blu ed il Sole una nana gialla: il colore che accompagna la dimensione della stella, dà una prima indicazione della dominante di colore che ha la stella in esame.

Il Sole da Rigel - thumb

Il Sole da Rigel

Parlando di super-stelle, quasi quasi ci dimenticavamo del nostro Sole, che purtroppo da Rigel è ancora più deludente: è infatti una stella di magnitudine 12 posta al centro di una zona del cielo abbastanza povera di stelle, ma dove compaiono, vicinissime, Bellatrix, Achernar (di Eridano) e Spica (della Vergine). Anche in questa situazione il Sole è una stella insignificante e le costellazioni appaiono “mischiate”.

lambda Eridani - thumb

λ Eridani, la più brillante

Di ben altra portata è l’immagine della stella più luminosa visibile da Rigel: si tratta di λ Eridani, una stella variabile che appare di magnitudine -1.57 (più luminosa della nostra Sirio): qui la vediamo quasi immersa nella Via Lattea, in compagnia di Enif (del Pegaso), Achernar (di Eridano) e Sadalmelik (dell’Aquario). Anche in questo caso vediamo apparire vicine delle stelle che nel nostro cielo sono molto distanti: un gioco prospettico al quale pian piano ci stiamo abituando.

Alnilam : un faro nella notte

Confronto tra le stelle di Orione - thumb

Confronto tra le stelle di Orione

Facciamo ora una capatina dalle parti delle tre stelle della Cintura di Orione. Anche qui la ricerca del Sole è altrettanto deludente, per cui non propongo nemmeno le foto turistiche. Possiamo però fare un paragone tra le grandezze delle sette stelle principali della costellazione di Orione, tutte più grandi del nostro Sole. Nel diagramma vediamo la differente grandezza delle varie stelle sin qui incontrate e nominate: a parte Betelgeuse che fa la parte del leone, abbiamo Rigel al secondo posto, Alnilam al terzo posto, seguite da tutte le altre. Nessuna traccia invece di Proxima Centauri, troppo piccola per essere rappresentata. Ma tornando ad Alnilam posso aggiungere che anche lei è parecchio luminosa, addirittura più di Rigel: ben 66mila volte il Sole! Ecco perché la vediamo così brillante nonostante stia ad una distanza quasi doppia rispetto alle altre due stelle della Cintura di Orione.

Il faro Alnilam - thumb

Il faro Alnilam

Questo fatto che sia così luminosa ci incuriosisce e ben volentieri proseguiamo il nostro viaggio per osservarla da vicino! Se andiamo dunque a posizionarci ad 1 ua dalla sua superficie, vediamo che il suo raggio è pari a 0.2091 ua e ci accorgiamo che, pur essendo più piccola di Rigel, ha esattamente la sua magnitudine, -38, pur avendo un diametro apparente pari a circa la metà. Tutto torna… Ed in fin dei conti anche una stella non così eclatante come Betelgeuse ha la sua storia da raccontare! Come Rigel, anche lei è una supergigante blu, però di classe spettrale B0: un vero faro nella notte… se solo non fosse così distante da noi…

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Informazioni su Pierluigi Panunzi 536 Articoli
Classe 1955, sono nato e vivo a Roma, laureato in Ingegneria Elettronica, in pensione dopo aver lavorato per anni nel campo del software, ma avrei voluto laurearmi in Astronomia. Coltivo la passione per l’astronomia dal giorno successivo allo sbarco dell’uomo sulla Luna, maturando un interesse sempre crescente per la Meccanica Celeste, il moto dei pianeti, la Luna e i satelliti. Da molti anni sono divulgatore scientifico e in passato ho presieduto a serate astronomiche organizzate a Roma e paesi vicini. Da parecchi anni mi sto perfezionando nell’astrofotografia grazie all’auto-regalo di varie apparecchiature digitali

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7 Commenti

  1. A tutto lo staff di Astronomia un grazie di cuore per questo sito bellissimo che mi fa passare momenti indimenticabili.
    Un grazie per gli splendidi articoli assimilabili anche da un non addetto ai lavori,
    un grazie anche da chi come mè che non conoscendo l’inglese non potrebbe mai leggere ed apprezzare, siete unici Grazie Giuseppe

  2. @Pierluigi Panunzi: Bravo!!! Stai facendo veramente un’ottimo lavoro!! ❗

  3. @Pierluigi Panunzi: Solo una domanda: com’è che non hai detto che Rigel è in realtà un sistema multiplo?

  4. @Red
    hai perfettamente ragione, ma per forza di cose ho dovuto tagliare parti che tutto sommato un lettore attento come te può ritrovare facilmente! 😉
    Diciamo che la colpa è di Celestia, che per ammissione stessa dei creatori non gestisce i sistemi multipli in modo nativo, ma solo con addon, che però in questo caso non esistono 🙁
    A questo punto la scelta è far finta che la stella sia singola, oppure impegnarsi a fondo nel creare addirittura un addon fatto ad hoc, in base ai dati reperibili in internet: la seconda ipotesi richiede parecchio tempo e studio anche perché delle stelle componenti il sistema multiplo non si trovano facilmente dati utilizzabili…
    Pensa che avrei voluto da subito parlare di Castore (sistema sestuplo) ma diciamo che Celestia lo ha un po’ snobbato e c’è un addon di non facile utilizzazione. Però non disperare!
    Il tuo giusto commento mi fa pensare magari ad un’aggiunta successiva, se trovo il modo ed il tempo di organizarmi! 😉
    Grazie e soprattutto grazie a tutti per le belle parole! 😳
    Sono uno stimolo ad andare avanti!! 😉

  5. @Red
    ho ritrovati i miei appunti di quando stavo scrivendo questo articolo: in breve su Rigel avevo scritto che ha una compagna (a sua volta doppia) che ruota intorno alla componente principale in 25000 anni ad una distanza di 2200 UA. E ben poco altro!
    Distanze così grandi delle secondarie rispetto alla primaria fanno sì che eventuali foto con Celestia sarebbero state molto deludenti: al limite potrei aggiungere nella seconda parte un diagramma con un cerchio etichettato “2200 UA” un puntino al centro e basta… Questo puntino conterrebbe sia il Sole che tutto il Sistema Solare… un bel po’ deludente… 🙁
    Lo scopo che mi sono prefisso in questa serie di articoli è innanzitutto proporre qualcosa di nuovo, originale, divertente, per dare un’idea di quanto grandi o piccole siano le stelle e gli oggetti delle costellazioni più note o meno note, paragonandoli con oggetti un po’ più “classificabili”, quali ad esempio i pianeti del Sistema Solare. E questo fin dove sarà possibile…
    Da queste considerazione al fatto di non parlare nemmeno della molteplicità di Rigel è stata solo una scelta di cosa e come parlare dei vari oggetti presentati.
    Quando parlerò di ammassi stellari, quindi con centinaia di stelle anche a qualche anno luce di distanza, allora si potranno fare paragoni e stime di grandezze e distanze. E il tutto sarà ben visibile! 😯
    Ma una stella doppia a 2200 UA non avrebbe aggiunto molto… 😉

  6. @pierluigi: Concordo con te: l’eventuale aggiunta delle compagne di Rigel non avrebbe avuto un grosso impatto sull’articolo che hai scritto. Se proprio hai intenzione di aggiungere qualcosa, basterebbe solo citare che è una stella multipla.
    Perdona la mia solita pignoleria: a volte, a furia di guardare solo i particolari, mi perdo la vista d’insieme… 🙂
    Aspetto invece con ansia l’eventuale articolo su Castore!!! Visto che le tre coppie tra loro sono abbastanza vicine, una eventuale “foto” sarebbe veramente spettacolare. 😯

  7. Questi viaggi mi interessano moltissimo e per cio’ ringrazio l’autore. Vorrei chiedere a qualcuno di voi come si è spostato l’asse terrestre, magari con un disegnino, poichè non me ne rendo conto.Scusate, sono andata fuori argomento con una domanda di geologia, ma a chi avrei potuto chiedere? grazie, grazie