Tyche ha le ore contate

E’ un po’ che si parla della possibile esistenza di un pianeta più grande di Giove orbitante all’interno della Nube di Oort. Le osservazioni di WISE dovrebbero dare una risposta definitiva.


Sono stato incerto nel pubblicare questo articolo adesso. Forse sarebbe stato meglio aspettare le conclusioni dell’analisi accurata dei dati della missione WISE, ma i propositori di questo gigantesco nuovo pianeta ai confini del Sistema Solare sono persone valide e meritano di essere presi sul serio. E poi non vorrei che la notizia cadesse prima nelle mani dei soliti catastrofisti e magari di qualche “strana” trasmissione pseudo-scientifica.

Conosco molto bene John Matese, il suo senso dello “humor” e la sua preparazione scientifica. Sono quindi sicuro che la teoria che lo ha spinto a predire il nuovo corpo celeste si basi su dati e su modelli sicuramente sensati. Che poi esista o no il super-Giove, non getterà l’infamia sugli scienziati coinvolti, dato che sono ben consapevoli dell’incertezza dei loro calcoli. Oltretutto sono i primi ad aspettare i risultati di WISE per avere una conferma oppure no della loro teoria. Non confondiamo quindi questo “nuovo” pianeta con quelli ipotizzati sempre più frequentemente avvicinandoci al 2012. Approfitto di questo articolo per disquisire un pochino sulla serietà delle ipotesi che compaiono sui giornali. C’è modo e modo di presentarle e c’è modo e modo di ipotizzare qualcosa, anche se sembra assurda.

Withmire e Matese hanno basato la loro ipotesi sul fatto che molte comete a lungo periodo (che quindi dovrebbero provenire dalla nube di Oort) mostrano orbite anomale, come ad esempio un’ellitticità che mal si accorda con la loro origine. Probabilmente qualcosa deve disturbare la loro traiettoria. Nell’ipotesi che questo “qualcosa” sia un pianeta situato a quella distanza, la sua massa dovrebbe essere pari a circa quattro volte quella di Giove. Tutto qui. E, in realtà, i due scienziati non vedono l’ora che WISE dia un risultato definitivo. La loro visione è molto critica e condita di ironia. Quale nome hanno scelto? Tyche, la dea della fortuna, sorella della terribile Nemesis. Molti si ricorderanno che negli anni ’80 venne ipotizzata l’esistenza di un stella compagna del Sole con un periodo orbitale di circa 26 milioni di anni e su un’orbita estremamente allungata. La presenza di questo oggetto sarebbe stata la causa delle periodiche estinzioni avvenute sulla Terra a causa della caduta di gruppi di comete, “spinte” dalla gravità del misterioso e invisibile corpo celeste.

Le nuove tecnologie hanno in fretta scongiurato questa eventualità e anche la supposta periodicità delle estinzioni ha fatto passi indietro e non è più considerata statisticamente valida. Per questa stella “maligna” era stato proposto il nome di Nemesis, la dea della vendetta, a causa degli effetti distruttivi che avrebbe implicato. Tuttavia, va ricordato che gli stessi che avevano sostenuto questa presenza, dicevano con un sorriso: “Se esistesse, sarebbe veramente una Nemesis per la vita biologica terrestre. Se non esistesse sarebbe una giusta Nemesis per la nostra azzardata ipotesi!”. Grande senso dell’umorismo e grande senso della misura.

Le ipotesi, anche azzardate, possono essere fatte, se basate su dati scientifici, ma devono anche cercare in tutti i modi le conferme attraverso dati scientifici reali. Torniamo al nome. Dato che questo supposto pianetone dovrebbe orbitare su una traiettoria circolare con un periodo di pochi milioni di anni, esso non causerebbe nessun effetto devastante per la nostra Terra. Per distinguerlo dalla vendicativa e “cattiva” Nemesis, i due scienziati hanno proposto il nome della sorella, Tyche, simbolo stesso della fortuna e della bontà.

La posizione dell’ipotetico Tyche, ai confini del Sistema Solare

La posizione dell’ipotetico Tyche, ai confini del Sistema Solare. Non fatevi, però, ingannare! La scala è logaritmica. Tyche si troverebbe a meno di ¼ di anni luce dal Sole, ben più vicino di Alpha Centauri – ingrandisci

WISE ha terminato di osservare “a tappeto” il cielo nell’infrarosso, catturando più di 2.7 milioni di immagini: dalle remote galassie agli asteroidi vicini alla Terra. Tutto ciò che era visibile nell’infrarosso (corpi freddi soprattutto) è stato immortalato. Completata una scansione della fascia asteroidale e due dell’Universo profondo, in due bande infrarosse, WISE è stato “ibernato” ed è iniziata l’analisi accurata dei suoi dati che dovrebbe essere resa pubblica tra circa un anno.

Nel frattempo, però, molte sono già state le scoperte. WISE, oltre a un gran numero di stelle ultra fredde e di nane brune (brown dwarf), ha già scoperto 20 comete, 134 NEO e più di 33000 asteroidi della fascia principale. Perché allora non sappiamo ancora niente su oggetti come Tyche? Presto detto: essi, essendo troppo lontani, si muovono molto lentamente nel cielo e la loro scoperta come oggetti “relativamente” vicini necessità osservazioni distanti nel tempo per evidenziarli rispetto agli oggetti di sfondo, immobili. Ovviamente, un oggetto come Tyche non può vedersi nell’ottico, al pari di tante nane brune, e ha dovuto aspettare una campagna osservativa nell’infrarosso come quella di WISE. Se il super-Giove è tra gli oggetti che sono stati osservati due volte, a distanza di sei mesi, potrebbe essere scoperto. Altrimenti bisognerebbe aspettare i dati successivi. John Matese e il collega sono sicuramente in ansia, anche se senza particolare smania di celebrità, ne sono sicuro.

Che dire? Buona “fortuna” a Tyche (dea della fortuna) e anche a te, John!

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37 Commenti

  1. Se c’è, sarà dura trovare Tyche.
    A quella distanza il Sole è una stella come le altre, che non scalda. A meno che non produca ancora un residuo di calore da contrazione, o che non passi proprio davanti a una stella mentre lo si cerca, difficilmente sarà distinguibile dallo sfondo….
    Comunque, in bocca al lupo agli avventurosi scienziati!!

  2. Che bello un gigante che ci accompagna nello spazio, che ci sorveglia dominando , con la sua grandezza, il panorama del nostro bel Sistema Solare.
    Un gigante “buono” però, in barba a chi predica i vari Nibiru.

  3. @Red,
    se di fosse, non sarei così pessimista: con sei mesi di intervallo si vedrebbe il suo spostamento con i metodi di oggi. Nell’infrarosso poi dovrebbe essere abbastanza luminosa. Speriamo…
    @Mario,
    eh sì sarebbe proprio bello: una specie di guardiano. Chissà… 😉

  4. Al Ien ha ragione e io sono con lui… Comunque, caro peppe, sarebbe il nono… dato che Plutone è stato declassato… :mrgreen:

  5. Povero Plutone, ci sono rimasta così male quando è stato declassato. 😥
    Speriamo allora di ricevere presto la conferma di questo decim… ehm nono pianeta! 😉

  6. Magari! sarebbe bellissimo!
    @Mario Fiori
    penso che per “sorvegliare dominando , con la sua grandezza, il panorama del nostro bel Sistema Solare” ce ne vorrebbero a migliaia sparsi lungo la stessa orbita e nemmeno basterebbero a “sorvegliare”… 😯
    il fatto è che le distanze in gioco sono davvero stratosferiche!

    Anche se esistesse Tyche (io preferisco chiamarlo “tuke” con la “upsilon” come se ci fosse la dieresi, visto che in greco si dice così – già! con la “u” come nella parola wurstel…), dicevo… Tyche se ne starebbe tranquillo nella sua orbita lenta, lontana da tutto e tutti, senza minimamente sapere chi c’è a più di 10000 unità astronomiche da lui… 😉

  7. A me sembra strano che si possa osservare un pianeta gioviano nella galassia di Andromeda e non a 4 passi da noi e mi sembra tanto più strano perchè un pianeta con massa 4 volte Giove dovrebbe produrre disturbi gravitazionale intensi. In fondo non si è scoperto Plutone per gli squilibri dell’orbita di Nettuno? E Plutone è molto più piccolo di questo Tyche!A me sembra una panzana bella e buona ma comunque spero che il sito ci aggiornerà di tutte le novità in merito.

  8. Stavo guardando l’immagine, e i termini indicati al margine destro, verso Tyche per capirci, mi sono ignoti, tranne l’eliopausa: per cominciare ero convinto che questa stesse all’esterno della nube di Oort e quindi la comprendesse, ma a quanto pare non è così.
    Poi: cosa sono il termination shock, il bow shock, il Hydrogen wall, local cloud e G cloud? Di queste ultime due posso intuire che sono il margine interno e quello esterno della nube di Oort; a proposito: ma è vero che l’esistenza di quest’ultima non è stata ancora provata al 100%?
    Grazie.

  9. @michele
    aspetta… a costo di essere pedante, ma così non è, ti voglio ricordare che gli effetti gravitazionali (e cioè la forza regolata dalla Legge di Gravitazione Universale di Newton) sono sì direttamente proporzionali alla massa dell’oggetto, ma sono inversamente proporzionali al quadrato della distanza
    e questo non è un dettaglio di poco conto…
    Perché Betelgeuse (tanto per fare un esempio) non esercita un apprezzabile effetto gravitazionale su di noi? perchè si trova a più di 500 anni luce da noi.
    E più di 10000 unità astronomiche per Tyche sono una distanza spropositata!

    Pianeta gioviano nella galassia di Andromeda? Davvero?! 😯
    mi sono perso qualcosa?? 😉

  10. sempre intrigante ogni spot che leggo, ma ultimamente, che mi trovo ad apprezzare questo nostro pianeta tanto bistrattato, trovo il così affascinante universo un po’ più noiso in fondo si tratta di materia infuocata o meno. Che stimolo puoi mandarmi? 😯

  11. @Baol,
    se vuoi saperne di più, ti consiglio di leggere alcuni articoli apparsi sul sito. Basta che cerchi la parola “eliosfera” e vedrai che si spiega molto. Se manca qualcosa, richiedimelo e ti risponderò direttamente sui commenti 😉
    @Montesi,
    se tu trovi monotono” l’Universo non so proprio che dirti… In fondo, la Terra ne è solo un granellino insignificante. Materia infuocata è un termine molto poco azzeccato… Mi ricordo un amico a cui avevo fatto vedere le fantastiche formazioni rocciose del sud dello Utah, con torri, canyon, pareti di tutti i colori. E lui mi disse: “Si, ma sono solo pietre… solo pietre…”.
    Che dirti? 😯 😯

  12. caro Pierluigi,
    non sarei così minimalista… Un oggetto di quella massa potrebbe benissimo regolare la situazione dinamica della zona esterna del Sistema Solare. Non c’è bisogno di averne molti. Guarda il “piccolo” Giove: riesce a pulire zone, a concentrare oggetti in zone particolari, a indirizzare le comete che arrivano, ecc., ecc. E’ uno solo, ma gira intorno al Sole e fa sentire la sua gravità lungo tutta la sua orbita.
    @Michele,
    scoprire Giove su altre galassie è ancora prematuro. Tuttavia, molto dipende dai metodi di scoperta: velocità radiale, eclissi, ecc. Nel caso di Tyche (sempre che esista) non sappiamo dove cercarlo e non possiamo sperare di vederlo transitare davanti a qualche stella o misurarne la velocità radiale (non sappiamo nemmeno se c’è). Poi, forse, non hai letto bene cosa c’è scritto nell’articolo: è stato ipotizzato proprio per i DISTURBI che causerebbe sulla Nube di Oort. Cosa vorresti di più. Non può certo, come dice anche Pier, fare sentire la sua gravità fino a noi…
    sarà probabilmente un’ipotesi non vera, ma chiiamarla “panzana” è completamente sbagliato! panzana è qualcosa inventata senza nessuna ragione e solo per fare scena. In questo caso, le ragioni per ipotizzarlo ci sono. Al limite è un’ipotesi scientifica azzardata! Non mischiamo le giacobbate con la scienza vera, anche se incerta…

  13. Ma potrebbe essere che gli effetti gravitazionali insesatti quando osservavano nettuno non erano causati dalla sua massa inesatta (associato poi anche a plutone, ma anch’esso troppo piccolo), ma da questo possibile pianeta Tyche che si stava allontanando al tempo?

  14. Ma se eventualmente si confermasse la sua esistenza, ciò che conosciamo sulla formazione del nostro Sistema Solare andrebbe in parte rivisto, oppure è possibile spiegarlo con le nostre conoscenza attuali ? Spero di esser stato chiaro 🙂

  15. Wow!
    Sorge però spontanea una considerazione: un pianeta del genere, gravitazionalmente legato al nostro sole, sicuramente dovrà essere considerato un “fratello” dello stesso!
    Voglio dire: la sua origine, data l’ enorme distanza e la sua presunta composizione, deriverà direttamente dalla nube di idrogeno che ha generato anche il nostro sole, o no?
    Quasi un sistema binario mancato!
    Altrimenti da dove salta fuori?? Possibile che facesse parte del disco di accrescimento che ha generato i pianeti più interni e poi sia migrato? Fosse così credo che i suoi effetti gravitazionali avrebbero modificato non poco le orbite anche degli altri pianeti!
    Vabeh che non si sa neanche se esista… però sarebbe davvero spettacolare!!

  16. @Vito e Stefano,
    sicuramente molte cose andrebbero riviste. Non sarebbe comunque tragica una migrazione verso l’esterno o verso l’interno, dato che non sappiamo come stavano le cose 4,5 miliardi di anni. però, giustamente, aspettiamo a vedere prima di fare illazioni… 🙄

  17. caro Robert,
    direi proprio di no. Gli errori erano proprio errori e la distanza dell’ipotetico nuovo pianeta non può influire in maniera così pesante su nettuno. La sua posizione, se è variata, lo ha fatto in tempi molto remoti…

  18. grazie enzo per la risposta.
    Pensavo però che ok, se l’orbita fosse circolare potrebbe essere derivato dai rimasugli delle polveri all’esterno, ma se fosse fortemente ellittica, non potrebbe essere che con un’orbita così lontana ci passi vicino al sole (quindi ragionato così , anzichè dalle polveri, creato direttamente dal sole) come se fosse una stella binaria mancata..
    Essendo fortemente ellittica ci impiega come la cometa di halley magari.. mettendo caso che al tempo era nelle vicinanze di nettuno, ora potrebbe essere ancora in fase di allontanamento..

  19. Ma la distanza presunta di questo mega-pianeta? Veramente 10.000 U.A.? Se è così sono circa 22 ore luce….

  20. Enzo,
    come sempre, il nostro universo ci riserva sorprese dietro ogni angolo…..anche se di angoli non ne ha!! 😛
    Ho una piccola perplessita’.
    Guardando il grafico e le distanze, piu’ che il nono pianeta o decimo,che si voglia ( per me plutone e’ sempre un pianeta….e’ sempre stato un piccolo mistero fin da bambino e quindi continuero’ a considerarlo tale ), Tyche e’ piu’ un pianeta di alpha centauri….da essa , infatti, si troverebbe ad una distanza piu’ o meno Nettuniana.

  21. caro Marco,
    a parte Plutone che è quello che è… devo ricordarti che la scala della figura è…logaritmica 😐 😉

  22. @ michele: Fu Nettuno ad essere scoperto a causa della sua influenza gravitazionale su Urano e non Plutone su Nettuno. 😕

  23. caro stefano,
    entrambi…
    nel caso di Urano, i calcoli erano giusti e Nettuno fu trovato correttamente. Nel caso di Nettuno i calcoli erano sbgaliati e infatti si trovò un oggetto molto più piccolo e in modo casuale (anche se con un po’ di fortuna). 😉

  24. Vi anticipo che Tyche esiste, è una nana bruna con alcuni pianeti che vi orbitano. L’unico dubbio è se su questi pianeti c’è vita e soprattutto se la vita è inteligente. Al massimo entro un mese verrà dato l’annuncio.

  25. ottimo Sergio,
    e noi siamo pronti a bere … l’acqua di Tyche… 😀 Peccato che intorno a una nana bruna è ben difficile che possa esistere vita… viste le sue caratteristiche. Un po’ poca luce e calore…. almeno per me!
    Salutami la NASA :mrgreen:

  26. Anch’io ho delle anticipazioni : e’ ormai certo che la vita su due o tre o quattro dei pianeti di Tyche esista !! Il grande problema e’ se essa sia solo inteligente oppure davvero intelligente. Inoltre gli scienziati hanno espresso forti dubbi sull’uso corretto della concordanza dei tempi nel linguaggio usato da queste forme di vita ! 🙂
    Cordialmente !!

  27. Fuor dello scherzo !! Mi piacerebbe davvero sapere se, dal punto di vista dinamico, meccanico, gravitazionale, come vi pare … le comete di lungo periodo che ”cadono” dall’esterno del S.Solare verso l’interno e il Sole , possono essere state ”disturbate” da altri ”fenomeni” che non siano : nanabrunaonera, decimopianeta, perturbazioni di origine galattica, stella vagabonda, etc. etc.
    Non e’ sufficiente l’incontro tra il futuro nucleo cometario ed un’altra massa magari poco piu’ grande, che vaga con esso all’interno della nube di Oort ? Bisogna per forza ricorrere a forze colossali ed incontri straordinari per spostare dalla sua orbita un pezzo di ”ghiaccio” di una decina di km ? Mi sbaglio o la radiazione solare e’ in grado di modificare l’orbita di un asteroide ?
    Cordialmente

  28. caro Pierangelo,
    me spiegazione “normali” esistono, eccome! Solo che ogni tanto esce l’oggetto o il fenomeno misterioso… Nel caso di Tyche, non sarebbe comunque niente di veramente starordinario, anche se -personalmente- non penso esista. Normalmente le comete vengono perturbate dal piccole variazioni all’esterno. D’altra parte la nube galattica in cui ci stiamo muovendo ha densità variabile e quindi gravità variabile. Ogni tanto, poi, qualche stella si avvicina di piò o di meno, il Sole attraversa il piano galattico, si entra e si esce da nubi interstellari e qualche cometa in più può arrivare. Comunque, il vero motivo dell’arrivo “normale” delle comete è che bastano pochissime perturbazioni esterne (siamo ai limiti del campo gravitazionale del Sole) a farle muovere… Perturbazioni tra di loro sono meno importanti, anche se quelle più grosse potrebbero comunque dare una spintarella a quelle più piccole…
    La radiazione solare può, per oggetti molto piccoli, causare un lentissimo decadimento o allontanamento dell’orbita ( a seconda della rotazione dell’oggetto). E’ l’effetto Yarkosky, ma agisce visibilmente su oggetti minori di un km. Su tempi lunghissimi c’è chi dice che potrebbe influire anche su asteroidi di qualche chilometro, ma c’è ancora incertezza sui parametri in gioco. Per le comete la radiazione solare non può avere effetto (nella Nube di Oort)

  29. Ma perturbazioni di origine esterna al nostro sistema (passaggi nel disco galattico, avvicinarsi di altre stelle ecc.) dovrebbero essere così lente da essere diversi ordini di grandezza dalla periodicità di passaggio p.es. di comete, orbite planetarie ecc.
    Quindi non potremmo mai osservare l’effetto di queste perturbazioni direttamente se non su un periodo di migliaia-milioni di anni anche perchè l’orbita p.es. di una cometa, in tale periodo comunque si modifica nei vari passaggi vicino al sole, per perdita di materiale o per influenza dei nostri soliti pianeti.

    Giusto l ragionamento ? Correggetemi se sbaglio.
    ciau

  30. caro MarioC,
    spero di avere capito bene la tua domanda. Le perturbazioni esterne, dovute a a stelle vicine o al disco galattico avvengono con periodicità di milioni di anni (in alcuni casi senza alcuna periodicità). Tuttavia, quando agiscono sulle comete che risiedono nella nube con orbite circolari, esse fanno relativamente in fretta a raggiungere (se perturbate nel modo giusto) le zone più interne del SS. Alcune più velocemente, altre dopo centinaia di migliaia di anni (dipende dalle successive perturbazioni dei pianeti giganti). Non per niente si erano ipotizzati sciami cometari che avrebbero impattato la Terra a periodi di circa 30 milioni di anni (simile al transito del Sole sul piano galattico). Tyche, sempre che esista, perturebbe continuamente la nube cometaria creando, in modo continuo, comete che si immettono su orbite paraboliche e si rendono visibili. Non capisco quindi perchè paragoni le perturbazioni esterne che avvengono su periodi lunghi con quelli delle comete… ma forse non ho capito bene… 😐

  31. Intendevo dire come riusciamo a osservare che l’orbita della cometa è perturbata (non intendevo “perturbante“) da eventi esterni di così lunga (o nulla) periodicità.
    Con tracce geologiche di sciami passati ? Ma che precisione/attendibilità possiamo avere ?

  32. Chiamatelo Tyche o Nemesis non importa tanto alla NASA lo conoscono già molto bene. Buona fortuna a tutti e non solo a Johon Matese