Perchè pubblichiamo quasi soltanto articoli contro il GW
Su un recente numero di Nature compare un interessante articolo che getta finalmente luce sui meccanismi che avrebbero portato la Groenlandia a essere coperta da una quasi ininterrotta distesa di ghiaccio. In un momento in cui si sta tremando perché essa sembra sciogliersi, mi sembrava un articolo assurdo e fuori da ogni logica. Poi, leggendolo, ho capito.
Tre milioni di anni fa l’enorme isola era molto probabilmente coperta non dalla bianca coltre, ma da foreste ed erba. Si fanno varie ipotesi su come si sia potuto avere un cambiamento così drastico e alla fine si conclude che quasi sicuramente è stato (udite, udite!) l’abbassamento della percentuale di anidride carbonica che ha raggiunto un minimo proprio all’inizio dell’era industriale. Ma come? Il livello odierno non è un valore mostruoso e mai visto in precedenza? Questi ricercatori (e mica gente da poco) ci dicono, invece, che per milioni di anni la CO2 aveva una concentrazione ben più alta. Siamo matti? Sicuramente tre milioni di anni fa non c’erano industrie, automobili e cose del genere eppure l’anidride carbonica era molto abbondante nell’aria. Tre conclusioni fin troppo banali: 1) la CO2 varia nel tempo anche e soprattutto a causa di fenomeni naturali in cui l’uomo non c’entra un bel niente; 2) la stessa CO2 può anche essere molto abbondante, ma non ha ripercussioni sulla vita (proprio pochi milioni di anni fa è cominciata la scalata dalla scimmia all’uomo); 3) anche una Groenlandia verde e lussureggiante non è un dramma per la vita biologica (malgrado la terribile minaccia dell’innalzamento dei mari e via dicendo).

Modelli simulati al computer, dimostrano che partendo da una Groenlandia quasi priva di ghiaccio (com’era tre milioni di anni fa), particolari sollevamenti tettonici (in alto) non portano a grandi variazioni, mentre ben diversa è la situazione se si abbassa drasticamente la CO2 (in basso). (Fonte: Dan Lunt, University of Bristol)
A buon intenditor poche parole…
L’articolo originale si può trovare qui.
ciao Enzo
questo argomento è particolarmente interessante, secondo te si può parlare di cicli che durano millenni o nn so quanto durante i quali la Terra muta…poi ci sono altri signori che lucrano su questo argomento creando solo allarmismo?
David- l’alieno
un caro saluto
Ma non potrebbe essere che un tempo la Terra avesse un’atmosfera molto più spessa dell’attuale? Così l’effetto serra sarebbe stato omogeneo portando ad un clima più mite.
Ipotesi naturalmente…
Giusto Sandro, sbaglio o un po’ di dispersione atmosferica è prevista?
Sperando che non si disperda a lungo , altrimenti altro che riscaldamento globale.
Sono daccordo anche sui cicli di mutamento della Terra, sui quali magari si inserisce anche l’uomo ma non in modo così drastico da superare comunque cose che avvengono in natura.
Comunque comportarsi bene non ci fa’ certamente male, evitare speculazioni anche però.
@David,
ci sono eccome. Puoi leggere l’articolo che avevo scritto tempo fa che riporta il famoso ciclo di Milankovitch. E poi va anche considerata l’attività solare che subisce massimi e minimi e che influenza la temperatura.
http://www.astronomia.com/2010/02/05/la-difesa-del-diavolo/
@Sandro e Mario,
sicuramente nelle $fasi$ primordiali l’atmosfera terrestre era diversa, ma i cambiamenti sono stati abbastanza veloci e non possono più essere considerati validi negli ultimi due miliardi di anni (in questo periodo le proporzioni e la densità sono rimaste abbatanza stabili, a parte cambiamenti relativamente modesti che hanno appunto influenzato il clima).
Sicuramente non dobbiamo inquinare, ma vogliamo dati seri e scientifici e non speculazioni dettate da interessi di potere e di soldi. E poi una cosa è l’inquinamento causato da polveri sottili e altre cose del genere e un altro è la variazione della temperatura e della CO2 (esistenti anche senza la presenza dell’uomo).
Non sono ancora disposto a dire che il riscaldamento globale non esiste e che l’uomo non ne è responsabile.
Come ho già scritto, tuttavia, non mi sento di sostenere un’ipotesi solo perché “fa trend”.
Mi sembra chiaro che i dati in nostro possesso non ci mettano ancora nella condizione di avere risposte certe sul clima.
Questo articolo è interessante, ma si tratta solo di una simulazione, che non fa prova.
Bisognerebbe vedere se c’è una correlazione con i gas catturati nei ghiacci polari, per capire se la simulazione è corretta.
Ma temo che ghiacci così antichi non ce ne siano ……
Molto interessante, ma non mi sono chiari alcuni parametri, mi piacerebbe avere qualche dato in piu’ . Ad esempio ho letto da svariate fonti che l’abbondanza di CO2 nell’era preindustriale era certamente variabile a seconda delle epoche, ma sembra non aver superato le 300 ppm (se ricordo bene, ma correggetemi), mantre oggi è arrivata al doppio. Ora nell’articolo si dice che l’abbassamento di tale percentuale ha portato al congelamento di tali terre, per cui mi sembra tanto un discorso alla AL Gore, facendo credere che le temperature terrestri dipendano direttamente dalla Co2, quando invece mi sembrava assodato e dimostrato che fosse esattamente il contrario (cioè che a seguito di variazioni di T si ha successivamente variaz. di CO2)….dunque si tratta di un articolo affidabile o no?? confusion!! ❓
Grazie per le eventuali delucidazioni.. 🙂
@Bertu,
condivido i tuoi dubbi. Anch’io non sono affatto sicuro che la CO2 inneschi il riscaldamento in modo automatico, anzi potrebbe essere vero il contrario. Però ho voluto riportare un articolo che ha come scopo proprio quello di confermare le idee (errate e false) di Al Gore e degli altri nobel dell’IPCC, ma che alla fine , anche fosse vero, accetterebbe un periodo molto caldo nell’artico senza effetti di rilievo sulla biosfera. E anche una CO2 molto elevata (in tempi molto precedenti i livelli sono stati ben più alti, vedi il link che ho riportato prima per David). Insomma, ho cercato di non essere accusato di riportare sempre lavori contro il GW, ma ho anche cercato di utilizzarlo come lama a doppio taglio… Forse sono stato un po’ “birbante”, ma in buona fede… 😉
Che la groenlandia fosse verde in passato è noto e il suo nome lo testimonia, è noto anche quando lo fù. Mi limito in questo frangente a citare il periodo caldo medioevale momento in cui si hanno testimonianze storiche oltre che geomorfologiche. Le conseguenze locali delle variazioni climatiche sono evidenti e molti fattori possono generare effetti contrastanti localmente. Semplificare la situazione prendendo un campione come esempio per scongiurare una causa che guarda caso nasconde notevoli interessi economici non è un atteggiamento corretto. Ai posteri l’ardua sentenza.
L’articolo pubblicato nella rubrica “Letters” di Nature del 28 agosto 2008 vol. 454 degli autori citati impiega un modello matematico sviluppato in Gran Bretagna per valutare quale ipotesi sia la più plausibile per spiegare perchè la glaciazione della Groenlandia (e più in generale dell’emisfero nord, lasciando presumere una situazione di “terra verde”) sia intervenuta all’incirca 3 milioni di anni fa (prima di quel periodo si sono trovate tracce di depositi alluvionali sui fondali oceanici che circondano l’isola). Le ipotesi in questione sono: a) definitiva chiusura del “canale” di Panama; b) fine della persistenza del fenomeno climatico noto come “El Nino”; c) sollevamento tettonico; d) declino dei livelli di CO2; e) combinazione di questi fattori.(nella figura riportata nell’articolo manca la parte a sinistra di quella pubblicata su Nature). Il modello matematico impiegato lascia propendere per la soluzione d). Certo, tutti i modelli matematici hanno il difetto che basta cambiare gli input per avere output differenti, ma non è questo il punto. Lo studio è molto serio, anche se credo non abbiano preso in adeguata considerazione la posizione dell’isola, dato che spesso le certezze di ieri vengono smentite da nuovi ritrovamenti (es. la scoperta di impronte fossili di un certo dinosauro hanno fatto tramontare l’ipotesi che l’area corrispondente all’incirca al Triveneto fosse unita all’Africa anzichè all’Europa). Perchè la concentrazione di CO2 in quel periodo cala ai livelli dell’era preindustriale? Domanda da un milione di dollari, chiosa un commentatore dell’articolo. E’ almeno dalla fine dell’800 che alla domanda delle variazioni climatiche del pianeta non si riesce a dare spiegazioni certe, nè siamo vicini ad averne.
Chiedo scusa per il lungo commento, ma mi viene da chiedere: perchè le risa? Cosa cambia questo articolo rispetto al problema della crescita della CO2 che potrebbe derivare da attività antropica e dunque determinare un surriscaldamento non (o solo parzialmente) naturale del pianeta?
@Saverio,
ottimo il tuo lungo approfondimento dell’articolo (non si può sempre andare a fondo di tutto, basta dare l’idea base e poi ognuno va a cercare i dettagli come hai fatto tu), ma non vi sono per niente “risa”. Le mie constatazioni finali derivano da ovvie conclusioni. In particolare, che non vi è necessità della presenza dell’uomo per far crescere o diminuire la CO2 e nemmeno per lo scioglimento del ghiaccio polare. Tutto lì…. E soprattutto che, pur avendolo già vissuto, non vi è stata una catastrofe come quella che alcuni vogliono ipotizzare. Magari sarebbe meglio fare studi più seri e meno controllati da interessi economici. 😉
Che non ci siano conseguenze dello scioglimento dei ghiacci questo non è vero: come già ho scritto a commento di un altro articolo simile, gli orsi polari ne risentono.
Poiché però sono stata tacciata di aver citato come fonte Piero Angela (ma non era così) allora vi riporto quanto afferma una recente ricerca pubblicata su “Science of The Total Environment: da quanto dice la ricerca, il ritiro del ghiaccio marino, aumenterebbe l’esposizione degli orsi polari ad una serie di composti chimici artificiali, che sono rimasti intrappolati nel ghiaccio.
La rivista in questione è questa:
http://www.scimagojr.com/journalsearch.php?q=25349&tip=sid
Come potete vedere si tratta di una rivista scientifica accreditata. Purtroppo non sono riuscita a trovare l’articolo, ma pare che la ricerca sia abbastanza recente, quindi dovrebbe essere possibile recuperarla (quantomeno un estratto).
Anche il fatto che la Groenlandia si sciolga meno del previsto, come si dice nell’altro articolo presente su Astronomia.com, è stato smentito: infatti i monitoraggi effettuati dal National Snow and Ice Data Center dicono che il ghiaccio è notevolmente diminuito negli ultimi 30 anni, ed anche qui stiamo parlando di un organismo accreditato che svolge ricerca dal 1976, facente capo all’Università del Colorado. Qui potete leggere l’articolo:
http://nsidc.org/news/press/20101004_minimumpr.html
Qui potete vedere chi sono gli scienziati che fanno parte di questo organismo:
http://nsidc.org/research/
Con tutto il rispetto per il Dott. Zappalà, che è un rinomato astronomo, al quale va comunque la mia ammirazione per il suo lavoro (sono appassionata di astronomia, cosa che mi ha fatto scoprire questo sito molto ben fatto), ma per giudicare le reali conseguenze dei cambiamenti climatici, sull’uomo e l’ambiente, io mi aspetterei risposte da esperti in materie diverse dall’astronomia, come i climatologi, i biologi, gli zoologi, i botanici ecc.
cara Michela,
sappiamo tutti benissimo che esiste una pressione mediatica e anche scientifica che spinge verso il catatrofismo del GW. Molti istituti sono praticamente obbligati a produrre “conferme” per avere soldi e appoggiare i loro sostegni politici. L’IPCC ne è un esmpio lampante. Il vero problema è che chiunque cerchi di porre il problema su un piano veramente scientifico di dibattito, valutando le prove contrarie, è etichettato come blasfemo e quasi diabolico. La verità è che ben poco si sa del GW e delle sue cause e perfino se va considerato come tale. Purtroppo gli interessi economici e politici giocano a favore di questa visione distruttiva, assolutamente non dimostrata da fatti reali, ma solo da ipotesi tutte da verificare. Molta scienza ufficiale, tra cui la stessa NASA, aiuta questa visione, è inutile nasconderlo. E’ proprio per la ricerca della verità o quantomeno del vero dibattito, che bisogna portare a conoscenza di tutti le vere problematiche e non solo chiedere atti di fede.
Gli orsi polari in estinzione assomigliano molto al famoso cormorano della prima guerra del golfo, sempre sporco di petrolio. Peccato che in quel periodo dell’anno NON potevano essercene nel golfo… Eppure moltissimi zoologi, biologi, ecc. ne confermavano la triste situazione. Il mondo non cambia e i poteri forti hanno sempre ragione. Anche sulla scienza.
Il mio compito di scienziato è quello di cercare di proporre il dibattito scientifico e di non accettare senza una giusta comprensione dei fatti le tesi imposte come atti di fede.
Tu citi fonti sicuramente ufficiali, ma lo stesso faccio anch’io. L’unica differenza è che le prime vengono spinte e accettate senza porsi problemi. le seconde, dato che vanno contro certi interessi, nascoste e ripudiate senza confronto.
Questa non è scienza, ma propaganda squallida alla Al Gore…
Mi sento perfettamente in buona fede e continuerò a cercare notizie alternative. Il mondo è già troppo in balia dei soldi e degli interessi di pochi. Mi spiace….
tra non molto uscirà la traduzione dello splendido discorso fatto dal presidente della repubblica ceca: ma , ovviamente nessuno ne ha parlato! Ed invece dobbiamo sentire i fanfaroni della nostra TV di stato (vedi anche RAI 3, purtroppo…).
In parte ciò che dici Enzo, è vero. Il GW non si onosce alla perfezione, ma questo dipende da un fattore endogeno: il tempo. Per valutare i reali effetti di un totale (e non parziale) cambiamento climatico c’è bisogno di parecchi decenni, se non secoli, e gli studi sono iniziati in tempi relativamente brevi. Come ho detto, il National Snow i suoi studi li ha iniziati solo nel 1976. Davvero troppo poco. C’è però un dato di fatto, di cui posso parlare personalmente, in quanto archeologa, che nessuno può smentire: i cambiamenti avvenuti negli ultimi 150 anni sono stati molto più veloci di quelli che sono avvenuti nei tempi “normali” della nostra terra. Ovviamente sono escluse le catastrofi (come quelle generate da impatti di meteoriti), ma noi non possiamo fare il confronto con quei fenomeni, dobbiamo prendere come riferimento appunto condizioni standard. Ora, mi spiace dirtelo, ma se i climatologi possono essere di parte, così come gli ambientalisti, e forse in parte (ma sì, te lo concedo!) anche biologi e zoologi, al contrario geologi, archeologi, paleontologi (quest’ultimi che si avvalgono anche di analisi scientifiche per i loro studi, vedi quelle polliniche) non hanno interessi a dire certe cose piuttosto che altre, almeno non sui cambiamenti climatici e sull’estinzione (poi magari ci accusano di nascondere le prove su Atlantide, come a voi astronomi le prove sugli alieni, ma quella è un’altra storia 😆 ).
Quindi non possiamo negare che l’uomo con la rivoluzione industriale ha contribuito ad accelerare alcuni cambiamenti, anche se così come non sappiamo con esattezza cosa questi cambiamenti possano arrecare, allo stesso modo non possiamo dire con certezza se, senza l’intervento dell’uomo dell’ultimo secolo, tali cambiamenti ci sarebbero stati oppure no.
Quindi anche chi fa affermazioni dall’altra parte (negando determinati cambiamenti) parla senza sapere molto sulla effetiva portata di determinate condizioni.
In ultimo: io ho citato una rivista scientifica accreditata come Science of the total Environment, la quale rivista risponde ai parametri che sono richiesti per essere tale, cioè scientifica. Il che significa, come tu saprai, che l’articolo, per essere stato approvato, ha dovuto superare gli standard richiesti, cioè è sicuramente stato redatto in maniera scientifica. Perciò non si può discutere di malafede quando l’articolo è stato pubblicato su una tale rivista. Altrimenti io potrei dubitare anche di quello che viene scritto su Nature, dicendo che chi scrive lì scrive solo ciò che fa comodo sentire alla comunità scientifica. Un articolo pubblicato su una rivista scientifica si può contestare, dopo averlo letto e analizzato, ma se pensiamo che la comunità scientifica abbia fatto passare un articolo solo per trovare per forza conferme ad una tesi, senza aver valutato la scientificità dell’articolo, allora dovremmo dubitare di tutta la comunità scientifica.
@Michela,
mi trovi perfettamente d’accordo. Entrambe le teorie (catastrofiste e scettiche) si basano su lavori pubblicati con tutti i crismi. Ragion per cui se ne deduce che il dibattito è ancora completamente aperto e tutto da analizzare. Non vi sono ancora prove che la CO2 abbia certi effetti e nemmeno che il GW sia dovuto all’uomo (ma sono dieci anni che si è fermata la salita e questo lo dice anche la NASA). Biosgnerebbe discuterne scientificamente. Invece, purtroppo, solo una parte (quella catastrofica) riesce ad avere visibilità e viene imposta come atto di fede. L’altra viene nascosta e perseguitata. Perchè? Ecco dove nasce il dubbio (o la certezza) che ci sia del marcio in Danimarca. Tu sei archeologa e, come i paleintologi, sai benissimo come si deve andare con i piedi di piombo. Tuttavia, lavorate su tempi modestissimi. La Terra ha altri tempi e sappiamo ben issimo che ha avuto ben più drastici cambiamenti e anche rapidi senza l’uomo. La Groenlandia era verde, il sahara coperto di neve, e via dicendo. Conoscerai benissimo la civiltà sahariana e i loro dipinti e grafiti. Ovviamente, non poteva esistere in condizioni come quelle di oggi. E poi l’astronomia parla chiaro di effetti sul clima dovuti all’eccentricità terrestre e sulla precessione. Infine (last but non least), gli scandali dimostrati dell’IPCC: ha truccato i dati della mazza di Hockey, ha fornito dati sbagliati sull’Himalaya, parla di scioglimento di ghiacci in modo errato (è iniziato tutto, con la stessa velocità di adesso, subito dopo la piccola era glaciale, circa 1700).
Quindi ciò che voglio io e molti altri scienziati veri è: discussione, confronto e dati certi. Dove si impongono atti di fede c’è sicuramente qualcosa di sporco e l’IPCC lo dimostra, così come la pressione mediatica in mano a beceri che di scientifico hanno ben poco. E tu doresti essere completamente d’accordo: vorrei vaedere se ti imponessero che la civiltà Maia è venuta delle stelle!!!
cara Michela,
volevo aggiungere qualcosa, soprattutto perchè sono sicuro che tu sia una persona che usa la propria testa e una scienziata vera. Tu mi avevi fatto presente che era bene che mi occupassi di astronomia e lasciassi ai climatologi lo studio e le conclusioni sul GW. In realtà, l’astronomia è molto varia e io mi sono essenzialmente occupato (in 40 anni) di planetologia (studio dei pianeti e quindi anche delle loro atmosfere), oltre che di meccanica celeste (studio della teoria del caos). La climatologia è una scienza proprio “caotica” e quindi conosco bene, se non le singole equazioni, il concetto fondamentale. Mi sento perfettamente in grado di valutare gli studi pro e contro il GW, oltre che conoscere molto bene la storia passata del nostro pianeta. Mi sono anche fatto inviare i lavori originali da scienziati tra i migliori soprattutto sull’effetto serra. Io, infatti, leggo sia quelli in favore dell’atto di fede catastrofista che quelli contro (se veramente seri, ma ce ne sono tantissimi). Non posso certo accettare le conclusioni fatte dai tuttologi televisivi che non sono esperti in materia, ma i lavori con referee senz’altro. Dalla lettura di entrambi (sia sul GW, che sugli orsi, sulle foreste che mai sono state così bene, ecc.) mi sono fatto un’idea personale che reputo essenziale e doveroso divulgare in un momento in cui la divulgazione si riferisce solo e soltanto al catastrofismo imperante. Inviterei anche te di fare lo stesso e di crearti un bagaglio conoscitivo a 360°, senza bias legati ai media e nemmeno a solo alcune fonti ufficiali. La NASA ha obblighi ben chiari di tipo governativo. I fondi li riceve se segue certe regole e il suo potere mediatico enorme. D’altra parte in un mondo che ha dato il premio Nobel a Al Gore (che consuma energia elettrica nella sua villa pari a quella di una cittadina di 10000 abitanti…) e all’IPCC non possiamo credere a niente a priori, ma solo dopo una lettura critica e scientifica. Ti consiglio di leggere di tanto in tanto questo sito, di cui conosco bene gli organizzatori: http://www.thegwpf.org/.
Avrai un’idea chiara di come la pensano gli scienziati scettici e su che dati si basano. Saprai anche meglio le piccole e grandi infamie fatte dall’IPCC e dai vari ambientalisti e WWF (che scienziati non sono, ma recuperano soldi a destra e a manca). Sei una scienziata e come tale non avrai problemi a farti un’idea personale. Se poi è divergente dalla mia, niente di male. La scienza è tale solo quando c’è un dibattito costruttivo e non un’assunzione succube di atti di fede che portano soldi e potere. Galileo insegna….
Sono in parte d’accordo con te, Enzo, per quanto riguarda il tuo ultimo post, eccetto su una cosa: il denigramento che fai delle associazioni ambientaliste.
Io faccio parte di una di queste, ma ti assicuro che valutando con l’occhio della scienziata, non prendo per oro colato tutto ciò che dicono. Però, ti assicuro altrettanto, che all’interno delle associazioni ambientaliste ci sono geologi, biologi, zoologi, botanici ecc. ed alcuni anche accreditati presso la comunità scientifica, almeno a livello nazionale. Se dici che non sono scienziati, evidentemente non conosci bene queste realtà.
Inoltre, le associazioni ambietaliste quando riportano dei dati, li prendono proprio dalle riviste scientifiche o da organismi internazionali accreditati. Almeno quelle serie. Il riassunto dell’articolo di Science of the totale Environment l’ho recuperato proprio da un giornale di un’associazione ambientalista. Perciò ti garantisco che, ad esempio il WWF, che tu citavi (una di quelle associazioni che seguo, oltre alla mia) in genere non fornisce dati sparati a caso. In essa operano persone laureate e spesso anche con varie specializzazioni e/o master in materie relative all’ambiente (ed altri ambiti affini). E credo che una persona che abbia studiato anni una certa materia non la si possa screditare solo perché opera in un’associazione ambientalista. Poi è ovvio che la malafede ci può essere, ma non è che venga solo dalle associazioni ambientaliste, e soprattutto, chi ci assicura che chi nega il catastrofismo non lo faccia per interesse anch’esso? Anzi, gli interessi Enzo, sono, attualmente, tutti proprio a favore della negazione del GW, perché così chi finora ha fatto soldi continuerà a farli.
Questo però nei tuoi posts, mi duole doverlo constatare, sembra che tu non lo consideri affatto. Hai parlato solo degli interessi che avrebbero le associaizoni ambientaliste e gli organismi governativi nella propaganda dei cambiamenti ambientali. Ma guarda che i governi, hanno esattamente interessi opposti al catastrofismo! Per i governi, seguire una linea più ecologica, significa rallentare la propria economia, quindi casomai dovrebbero fare propaganda ai negazionisti!
Insomma, Enzo, io concordo che bisgona essere sempre critici e cauti nel giudicare, ma, per favore, da entrambe le parti, non solo da una!
Tra breve spiegherò bene a tutti perchè gli interessi dovrebbero andare soprattutto da una parte (discorso del presidente ceco). Sul WWF & co., vorrei allora chiederti (se hanno alle spalle scienziati) perchè mandano in TV e nei giornali solo personaggi (direttori, responsabili, ecc,) che ripetono solo frasi fatte? Perchè non mandano gli scienziati? No, non mi piaccioni queste organizzazioni che prendono soldi e che fanno ben poco se non ripetere le solite litanie. E poi magari danno le golette verdi a spiagge sempre diverse da un anno all’altro (prendendo soldi dai comuni…e questo lo so con sicurezza). E perchè gli ambientalisti non si sono schierati violentemente e con forza contro lo scempio del Vesuvio? E mille altre cose che non mi convincono…
Vorrei maggiore chiarezza, serietà e trasparenza… Scusa, ma non riesci a convincermi.
A quale scempio ti riferisci Enzo? A quello recente oppure a quello passato? Perchè guarda che il WWF è nato nel 1961 e molte altre associazioni ambientaliste sono nate sempre negli anni ’60. Solo che prima di diventare un movimento forte con centinaia di migliaia di iscritti, ci sono voluti circa 10-15 anni, perché in Italia non c’era una coscienza ambientalista. Ma lo scempio del Vesuvio, con le case abusive e quant’altro era iniziato già negli anni ’50!
Se inevce parli dello scempio più recente, certo che si sono battute, ma gli amministratori avevano i loro interessi, le notizie di queste battaglie le hanno tenute ben nascoste! Le associazioni ambientaliste inoltre non è che possano fare miracoli se un governo decide di fare qualcosa, l’unica possibilità è ricorrere al Tar (quando è possibile). Ma non sempre va bene: ad esempio, guarda questo progetto:
http://www.parchionline.it/mediapolis.htm
Questo parco a tema dovrebbe essere realizzato in un’area di pregio naturalistico, il Canavese (http://it.wikipedia.org/wiki/Canavese) con un forte impatto ambientale. Tu pensi che le associazioni ambientaliste siano state zitte? NO! WWF e FAI (Fondo per l’ambiente italiano) hanno fatto ricorso al Tar, anche perché c’erano delle irregolarità amministrative. Il Tar gli ha dato torto. Hanno ricorso in secondo grado, il Consiglio di Stato ha dato loro di nuovo torto. Adesso stanno cercando di vedere se possono presentare un altro ricorso per motivazioni diverse.
Quindi come vedi, se la legge decide in certo modo c’è poco da fare, più che ricorrere per vie legali. Se infatti un’area non è vincolata, devi sapere, in teoria ci si può costruire e fare quello che si vuole. Ed il Canavese non è vincolato, almeno non quella parte che rientra nel progetto. Quindi c’è poco da fare. Ma i vincoli li dovrebbe mettere lo Stato, e spesso non li mette dove invece andrebbero messi. Secondo te perché? Ci sarà un motivo se ogni anno saliamo nella classifica dei paesi più corrotti… 🙄
Altro esempio: anni fa un governatore di una regione italiana fece una legge regionale in cui si prevdeva la possibilità di costruire…nei parchi regionali! Secondo te le associazioni ambientaliste non hanno dato battaglia? Certo, ma la legge passò lo stesso, perché l’allora maggioranza fece quadrato. Che vuoi fare contro una legge decisa da un consiglio eletto regolarmente? Nulla. Ovviamente ci voleva anche l’autorizzazione degli organi statali preposti, che non si sono fatti pregare… Però, la notizia di questa legge sui giornali ebbe molta poca visibilità, per non dire nulla, anche su quelli della parte politica avversa all’allora maggioranza! Io ovviamente lo so perché sul giornale dell’associzione che ricevo furono scritte le cose come stavano e sono andata a cercare subito la legge. Però solo qualche giornale locale mise in evidenza la notizia, per il resto nulla.
Quindi Enzo, prima di sparare sentenze, è bene sentire entrambe le campane!
cara Michela,
tu mi stai parlando di campagne atte a salvaguardare territori più o meno importanti per la cultura e la natura. Niente di sbagliato e su questo mi trovo perfettamente d’accordo. Ma cosa c’entra mai questo con l’ergersi paladini di una fatto, come il GW, che ben poco c’entra con lo scempio umano? Questo è un dogma, non una prova assodata. E quindi, quando vengono sempre e soltanto invitati gli ambientalisti a parlare di GW (e mai gli scettici) è chiaro che vengano seri dubbi in proposito. Perchè loro (e soprattutto persone che scienziati non sono) possono parlare e pontificare con atti di fede? E perchè la TV li accetta così volentieri? Te lo sei mai chiesto? Solo perchè hanno ragione? Mmmh, difficile a credere, soprattutto se si legge TUTTA la bibliografia. Sul fatto dei soldi, poi… Ad esempio, quando vengono rincorsi i cacciatori di balene (e io sono il primo che lo giudica una barbarie), come mai lo fanno con navi e motoscafi estremanete lussuosi e di ultimo grido? Chi glieli dà i soldi? Ho visto da poco un servizio filmato e la “goletta” ecologista era veramente a livello delle navi di Briatore o di altri ricconi. Mi sarei aspettato una carretta del mare…
Le altre campane dovreste anche sentirle tu…non ti sembra?
Parliamo di pro e contro, ma con occhi ben aperti e senza convinzioni preventive di chi sono i buoni e di chi sono i cattivi. Lo stato sappiamo bene com’è, ma i media scelgono una linea un po’ troppo univoca e senza accettare il dibattito. Qualcuno glielo deve imporre, non ti sembra?
@Michela,
a proposito degli orsi polari e di altre “tragedie” simili…. leggi questo articolo con tanto di referenze…
http://blogs.telegraph.co.uk/news/geraldwarner/100030204/climategate-two-more-bricks-fall-out-of-the-ipcc-wall-of-deceit-rainforests-and-polar-bears/
come vedi è molto facile smentire e contrastare. E’ proprio ora che si facciano studi seri e non solo retorica o invenzioni. E il WWF faccia il suo “mea culpa”. Poi diventerà credibile
Enzo, penso che i media accettino volentieri una sola campana perchè fa molto “green”… un’ecologia di facciata! Poi non si cerca il confronto perché si verrebbe additati come nemici dell’ambiente, perchè oramai è stato dato per assodato dal popolo che il GW è l’unica verità