La foresta amazzonica non teme il caldo

Poco tempo fa, in una discussione su queste pagine, si era affrontato il problema della crisi della foresta pluviale amazzonica. Una situazione considerata drammatica da varie fonti, tra cui soprattutto il WWF. Una nuova ricerca basata su dati della NASA e condotta con la sua collaborazione, conclude che la foresta amazzonica non ha subito e non subirà alcun danno a causa degli ipotetici cambiamenti climatici. E smentisce le conclusioni allarmistiche del WWF…



Perchè pubblichiamo quasi soltanto articoli contro il GW


Contrariamente a quanto riportato dal WWF, la foresta amazzonica è in piena salute e non ha nessuna intenzione di “soffrire” per il riscaldamento globale, se mai quest’ultimo si stia veramente verificando.

La foresta amazzonica non teme il caldo

Arindam Samanta, leader del gruppo di studio dell’Università di Boston che ha analizzato i dati della NASA durante periodi di siccità e di grande piovosità, ha concluso che non si è riscontrata nessuna differenza sostanziale nella foresta amazzonica e che il suo bio-sistema ha capacità ben superiori di quanto divulgato dai media nel fronteggiare cambiamenti climatologici anche drastici. Lo studio è stato pubblicato su Geophysical Reasearch Letters, una delle più importanti riviste professionali, ed è stato condotto con fondi messi a disposizione dalla stessa NASA. In particolare contesta i risultati pubblicati precedentemente (2007) su Science e dimostra che quei dati erano stati viziati da errori interpretativi e da ipotesi non corrette (per essere gentili…).

Lo studio dell’Università di Boston fa chiarezza su un problema affrontato normalmente in maniera confusa e spesso legato alle pressioni provenienti da risvolti non solo scientifici legati ai cambiamenti climatici. Ciò capita proprio in un momento in cui l’IPCC è sotto accusa per l’inaccuratezza di vari dati utilizzati, tra cui la conclusione, basata su uno studio del WWF, che il 40% delle foreste Amazzoniche stia subendo una drastica trasformazione verso la savana, anche per una piccola riduzione delle piogge.

L’articolo dell’Università di Boston dimostra che ciò non è vero e puntualizza molto bene che il metodo usato dal WWF per ottenere la sua drammatica e apocalittica previsione era completamente sbagliato. E questo fatto è stato ribadito addirittura dal Dott. Jose Marengo, dell’Istituto Brasiliano di Ricerca Spaziale, illustre climatologo e, soprattutto, membro dell’IPCC.

Dopo i suoi ripetuti passi falsi (scambio di messaggi poco “chiari” e manovrati, blocco di articoli scientifici verso la stampa, dichiarazioni fasulle sui ghiacciai himalayani, la celebre mazza da hockey,…) qualcosa si sta sfaldando anche all’interno della stessa istituzione? Sarà veramente l’inizio di una nuova e più scientifica visione del futuro climatico della Terra e la fine della criminalizzazione a tutti i costi del riscaldamento globale?

Personalmente spero proprio di sì. Nel frattempo, però, di questo articolo che ha avuto grande risonanza tra gli scienziati del mondo, i media non hanno detto niente… tanto per cambiare…

Il lavoro originale si può scaricare (a pagamento) qui.

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28 Commenti

  1. Quoto Baol: continuano a deforestare per produrre pascoli per l’allevamento intensivo, e così addio biodiversità e future scoperte di farmaci, ecc… 😈

  2. @baol e MorenO,
    il WWF non dice così…. Comunque non esageriamo… Ho letto in qualche comunicato ufficiale del ministero delle foreste americano che la foresta amazzonica sta crescendo. Voi siete giovani… ma tanti anni fa si diceva ovunque: “Quest’anno ci siamo giocati un territorio come l’Austria!!” E si parlava dell’Amazzonia. Però poi siamo sempre rimasti all’Austria… E qualche austriaco si è anche arrabbiato… 👿 A quest’ora a sentire quelle voci dovremmo essere a zero…
    Non mi piace che si disboschi, nè che si rovinino le bellezze della Terra, ma non mi piace nemmeno che si esageri per dare fiato agli ecologisti a tutti i costi che poi non sanno nemmeno cosa succede nei paesi di cui parlano…
    Ricordate il Buco d’Ozono…? E’ sparito…ma siete sicuri che sia merito delle campagne degli ecologisti e dei soldi spesi per cercare di fare qualcosa? NO, solo perchè è un fenomeno ciclico che certe istituzioni che parlano sempre e dovunque nemmeno conoscevano… Sono stufo di essere preso in giro da golette azzurre (pagate dai comuni), da WWF che non ha uno straccio di scienziato e via dicendo. Siamo seri…ogni tanto!!
    Trattiamo bene il territorio, ma non marciamoci sopra per far soldi e prendere contributi e farci pubblicità…. 😕

  3. apro solo una piccola parentesi
    da futuro biotecnologo ho appreso da un mio prof che si sta cercando di produrre la cellulosa in vitro. questo significa meno disboscamento, almeno dal punto di vista della produzione della carta.

  4. Salve a tutti!
    è già da un anno che non manca la quotidiana visione di questo sito..quindi sembra inutile dire che lo trovo molto interessante e vi faccio i più sentiti complimenti! 😆
    Che esisteva un grave problema di comunicazione da parte dei media mi era già tristemente noto, ma arrivare a distorcere dati, grafici, informazioni scientifiche solo per fare odience in virtù del “culto della catastrofe” è veramente troppo. Lo scorso anno prendendo coraggio da un articolo del professor Zappalà (“chi avrà il coraggio di dirlo per primo?”) ho trattato un tema a riguardo in ambiente scolastico con tanto di citazione delle fonti… che è successo? mi è stato dato dell’eretico, di leggere documenti falsati, e “invitato” a vedere il sacrosanto e inattaccabile documentario di AlGore (che già avevo visto in modo critico precedentemente).
    Ora a breve ho gli esami di maturità e 4/20 persone appiccicheranno la storia del riscaldamento..-.- timidamente vi chiedo…come potrò sopportare questa “farsa”? 🙄

  5. Sinceramente non so cosa pensare, anche perché ho notato che la redazione, certamente qualificata ma in tutt’altri campi, è formata da varia umanità, che si occupa per passione di astronomia, ma non ho visto né astrofisici, né tanto meno studiosi del clima o dell’ambiente, cosa che avrebbe conferito maggior credibilità a qualsiasi dichiarazione fatta, comprese accuse di fanatismo a chi, essendo specializzato in quel settore si occupa non amatorialmente di clima.
    Voglio solo mettere una pulce nell’orecchio: qualcuno si è posto il problema di considerare, fra tutte le variabili, anche i vari interessi economici che gli USA (NASA – ente governativo …) ha in Amazzonia?

  6. Considerato che vivo in Brasile da 8 anni, posso confermare che il disboscamento dell´Amazzonia era un problema del passato. Oggi è diminuito dell´80% e inoltre le grandi aziende sono obbligate e riforestare in altre parti del Brasile quella che era la “mata atlantica”. Il saldo netto é per una rpresa delle foreste sia amazzoniche, sia nelle montagne (serra) sia lungo le coste (mata atlantica). Naturalmente si guardano i dati di 8 anni fa, quando effettivamente ci fu una grande deforestazione, il governo attuale invece ha provveduto ad assegnare agli indios le terre e nessuno puó piú entrare se non con il permesso dell´IBAMA (ente di conservazione ambientale) e col permesso degli stessi capi indios. Le cose son molto differenti ma i mass-media lo ignorano e vogliono ignorarlo.
    Intanto congratulazioni al Prof. Zappalá pe questo ennesimo articolo coraggioso.
    Oggi su NIA é stato pubblicato un suo precedente articolo:
    http://daltonsminima.wordpress.com/2010/05/25/la-natura-supera-il-cern/

    E ringrazio ancora Astronomia.com.
    SAND-RIO

  7. salve
    http://earthobservatory.nasa.gov/Features/WorldOfChange/index.php
    qui potete trovare foto satellitari del pianeta tra cui una porzione della foresta amazzonica e anche sui ghiacci e sul buco dell’ozono.
    Su un documentario un biologo che lavorava sulla foresta sosteneva che le liane (non so quale specie) stavano aumentando a causa della CO2 rischiando di far diminuire la biodiversità su ampie zone.

  8. bhe comunque il wwf non sostiene solo cause sbagliate, credo per esempio che la difesa degli animali dalla caccia o dal riscaldamento globale sia una cosa positiva…

  9. @Wiily
    Vero , l’ ho vista pure io la storia delle liane su un documentario credo di Discovery Ch . Si sosteneva che a causa del riscaldamento globale le liane della foresta amazzonica stanno crescendo in maniera incontrollata e stanno soffocando tutte le altre piante che non offrono rifugio agli animali e si perde la biodiversità ecc ecc … non ho fatto altro che ridere e immaginare che i ricercatori di Boston avevano tanto bisogno di finanziamenti da inventarsene una nuova.

  10. @gaetano,
    resisti e cerca di limitarti a dire che ci sono due scuole di pensiero e che ancora molti studi devono essere fatti per sapere la verità…

  11. @Willy e yepp,
    e come mai solo le liane crescono e non anche gli alberi? Guardate che usano entrambi la fotosinetsi…. Cercate meglio nel web….

  12. @pulce,
    innanzitutto chi usa nickname o cose del genere parte sempre come persona timorosa di esporsi e questo non è bene, soprattutto quando si critica…
    Comunque pulce va benissimo. Mi spiace doverti dire che io non solo sono astrofisico (anzi: professore ordinario di astrofisica…controlla, controlla…), ma ho fatto il planetologo per 40 anni (planetologia vuol dire studio dei pianeti e, se non lo sai, anche la Terra lo è…). Mentre quelli che parlano tanto del clima (WWF, Mercalli, ecc.) non sono nemmeno laureati e tanto meno in scienza della Terra e del Clima…
    Poi, ti prego di notare che quanto ho riportato non l’ho letto o sentito su Striscia la Notizia o su Che tempo che fa o gaia, ma su una VERA rivista scientifica internazionale…
    E pensi, cara pulce, che il WWF e le altre istituzioni non abbiano interessi a fare i catastrofisti e quindi ottenere soldi per i loro studi non professionali, ma molto remunerativi? Che non siano stati professionali si è appena dimostrato con la smentita del loro studio precedente, CVD.
    Cerca di informarti meglio e poi non avere paura a usare il tuo nome… Solitamente è un gesto di vigliaccheria nascondersi dietro a un dito… Non trovi? :mrgreen:

  13. @Alessandro e gli altri,
    grazie Alessandro per la notizia “in diretta” e spero che molti altri capiscano, sentendo le parole di chi ci vive veramente e non solo per sentito dire…

  14. In quel documentario il biologo sostenevano che l’aumento della CO2 aiutasse di più le liane rispetto gli altri alberi comunque se tutto quello che dicono gli altri è sbagliato buon per voi. Tutte le ricerche che vi danno ragione sono perfette e tutte le altre sono per fregarsi dei soldi.
    Voi avete il “cielo del mese” migliore che abbia trovato su internet ma quando sentenziate sul clima (che io sappia non siete climatologi) e su altre persone mi sembrate eccessivi.
    Scusate ma Luca Mercalli, tanto per capirci quello di che tempo che fa, che io sappia è laureato ma probabilmente sbaglierò.

  15. Luca Mercalli (fonte Wikipedia.it):
    – a diciott’anni conseguiva a pieni voti l’attestato di Cultura aeronautica in meteorologia rilasciato dal Servizio Meteorologico dell’Aeronautica Militare…
    – Ha studiato scienze agrarie all’Università di Torino, con indirizzo “Uso e difesa dei suoli” e agrometeorologia
    – preparazione in climatologia e glaciologia in Francia, tra Grenoble e Chambéry, dove si è laureato in geografia e scienze della montagna
    – Vive in Val di Susa, si scalda con legna e pannelli solari, fa una differenziazione spinta dei rifiuti, coltiva l’orto e ama le biblioteche (avevo già messo il trattino e mi scocciavo a cancellarlo :mrgreen: )
    Di fatto non è laureato in meteorologia o climatologia… non conosco il Suo piano di studi ma credo che nell’indirizzo “geografia e scienze della montagna” si guardi il clima solo ad interesse locale… potrei sbagliarmi e non ce l’ho assolutamente col Sig. Mercalli

  16. Salve a Tutti, sono d’accordo con molti di voi che gli ambientalisti raccontano a volte un sacco di …
    Ma vorrei ricordare a chi, con tanto rigore, cita la NASA e parla ancora di “ipotetici cambiamenti del clima”, che è la NASA stessa ad avvisare tutti che il decennio appena trascorso è stato il più caldo mai registrato. Inoltre per lo zoccolo duro che è convinto che sono tutte sciocchezze quelle del clima, consiglio un bell’articolo sempre degli ambientalisti della NASA sul cambiamento climatico dal 1800. E’ in inglese, così non rischiamo che qualche fetente di ambientalista ne cambi il significato con la traduzione.(http://www.nasa.govworldbookglobal_warming_worldbook.html)

  17. @enzo com’è successo per precedenti articoli anche questo è un pò arduo da discutere in rete e credo che non si arrivi ad alcuna conclusione stando seduti a fare un dibattito faccia a faccia…

    detto questo..
    son d’accordo con willy che a volte alcune notizie son date per fare soldi

    @andrea io non sono ancora laureato(lo sarò prima o poi) però il fatto del caldo non è una novità nella storia della terra. in fin dei conti la Terra ha conosciuto periodi come quello dei dinosauri in cui le calotte polari non vi erano per niente per il riscaldamento che il pianeta ha vissuto.

    potresti dire sul fatto che le attività umane contribuiscano ad accelerare il processo..in realtà si danno tante notizie in contrasto tra loro per cui non si sa a chi credere…
    l’altro giorno ho letto la notizia secondo cui il vino rosso fa male non ricordo dove però fa male…. io ho sempre saputo che fa bene…mah 😐

  18. @enzo sul fatto delle liane :mrgreen:
    credo dipenda dalla maggior efficienza nel sfruttare la fotosintesi per favorire la crescità di una pianta…
    data poi la loro capacità di posizionarsi ovunque possono ricevere più sole. al contrario gli alberi hanno una zona più limitata data la competizione tra essi.

    io dico ciò avendo studiato botanica poi mi posso sbagliare :mrgreen:

  19. Uhm… cominciamo ad essere tanti gli Andrea qui… (sono quello della citazione di Wikipedia, non del sito NASA).

    @Peppe: visto che hai studiato botanica, mi sai dire se le liane sono come l’edera rampicante, ossia un parassita? Perchè se così fosse, aggiunto alla capacità di crescita molto più rapida rispetto agli alberi, dovrebbe essere normale una “invasione” di liane, a prescindere dai cambi di temperatura e/o aumenti di CO2. O sbaglio? 😐

  20. @andrea in realtà il confronto tra l’albero e la liana non è facile…sono due sistemi biologici che si sono adattati ad uno stesso ambiente…ogni specie lo ha fatto a suo modo…e sia il modello liana che quello albero risultano vincenti…la prova è nella loro esistenza. poi con il termine liana andiamo a indicare piante appartenenti anche a famiglie diverse…per cui il termine liana non sta a indicare una sola specie..e qui il confronto tra liane e alberi si fa più complicato..
    le liane cmq vanno sulle chiome per cercar di prendere più luce possibile…
    l’efficienza della fotosintesi sta nel catturare quanta più luce e co2 possibile…chi lo fa meglio evolutivamente è favorito…

  21. Salve a tutti,vorrei capire bene una cosa.La causa ambientalista(relativa al riscaldamento terrestre) è sostenuta dall’ipotesi che l’uso di combustibile non rinnovabile produca più CO2 di quella consumata.E dell’azoto?Se non mi sbaglio c’è pure una eccessiva produzione di NOx!Ora se questa causa fosse un pretesto per sganciarsi dalla dipendenza dal petrolio?Non è sensato appoggiarla solo per codesto motivo?
    Gimbo

  22. Ciao Gimbo. Hai mai sentito una campagna pubblicitaria di auto che dicesse “abbiamo ridotto l’azoto del tot %”? Non credo. Se leggerai gli altri articoli riguardanti il GW e relativi commenti, noterai che non c’è alcun pazzo che asserisca che si può continuare ad inquinare. Si dice che la CO2 non è l’inquinante principale (e per certi versi non lo è proprio), che di fatto non vi è alcun riscaldamento dovuto all’uomo visto che abbiam attraversato momenti storici ben più caldi e senza la presenza di industrie o autovetture, e che gli autori dell’allarmismo sul pianeta che sta morendo hanno falsificato i conti. Vi è poi il lato economico: finanziando e continuando a finanziare studi sulla CO2 e sul riscaldamento si tolgono risorse ad altri studi che ci permetterebbero di distaccarci dal petrolio, oppure agli studi sulla fusione fredda e via discorrendo.

  23. A proposito di fusione fredda,in questi giorni probabilmente è uscito il libro “il segreto delle tre pallottole” autore Maurizio Torrealta e Emilio Del Giudice;
    Parla in proposito di questo argomento,lo consiglio a chiunque ne fosse interessato.Il problema non sono tanto gli studi,penso che il livello tecnologico acquisito ci permetta già ora di poterci distaccare,ma il vero problema sono i $……Quando il vecchio sistema energetico non sarà più economico,si salterà a quello successivo.Ma a voi la risposta alla mia domanda:La nuova tecnologia alimenterà gli interessi della massa o dei pochi finanziatori della stessa?
    e poi un’altra,é possibile che l’uomo avanzi tecnologicamente ma regredisca intellettualmente?
    ovviamente non intendo con l’uomo la singolarità ma la moltitudine di persone(la massa);non c’è paura di un blackout cerebrale generale?

  24. Sarebbe il caso invece il “WWF” smentisca quanto leggo dal Telegraph:

    SESSANTA MILIARDI DI DOLLARI al “WWF“! Nessuno ne parla?

    “..emersa però un’agenda nascosta circa la preservazione di questa parte di foresta che consiste nel permettere al …WWF ed ai suoi partners di condividere la vendita di crediti di emissione di anidride carbonica per un valore di 60 MILIARDI DI DOLLARI..”

    Qui i link riguardo le fonti di quanto postato sopra.

    http://www.pieroiannelli.com/?p=8

    Cordialmente.

    PIERO IANNELLI

    pieroiannelli@gmail.com -– N”.Cell. 3398513962

  25. Il WWF in Amazzonia?

    SESSANTA MILIARDI DI DOLLARI al “WWF“!

    Lo leggo dal Telegraph nessuno ne parla?:..emersa però un’agenda nascosta circa la preservazione di questa parte di foresta amazzonica, che consiste nel permettere al WWF ed ai suoi partners di condividere la vendita di crediti di emissione di anidride carbonica per un valore di 60 MILIARDI DI DOLLARI,..

    http://www.telegraph.co.uk/comment/columnists/christopherbooker/7488629/WWF-hopes-to-find-60-billion-growing-on-trees.html

    Il WWF, che già guadagna 400 miliardi di Sterline annualmente, ..la dichiarazione, da parte dell’IPCC, che il 40% della foresta è minacciata dal riscaldamento globale..non è basata su nessuna evidenza scientifica, ma semplicemente sulla propaganda del WWF, che ha pienamente distorto i risultati di uno studio preliminare sulle minacce poste alla foresta, non dai cambiamenti climatici bensì dal taglio del legname.

    http://ambientalismodirazza.blogspot.com/2010/03/le-speranze-del-wwf-di-trovare-60.html

    Piero Iannelli