Le osservazioni del VLT hanno mostrato per la prima volta la presenza di ossido di carbonio nell’atmosfera di Tritone e hanno individuato da Terra anche il metano. Si è anche notato che lo spessore dell’atmosfera aumenta quando un emisfero riceve maggiore luce solare.
Anche alla distanza di Nettuno, il Sole si fa sentire. Il satellite Tritone (il settimo in ordine di grandezza nel Sistema Solare) mostra delle stagioni simili a quelle terrestri, anche se molto più lunghe. Ciò è dovuto al fatto che l’orbita del satellite è inclinata di 130° rispetto a quella orbitale di Nettuno e quindi durante la rivoluzione del pianeta, che dura 165 anni, mostra al Sole emisferi diversi.
La temperature media su Tritone è di circa -235 gradi Celsius e in questo momento vi è “estate” nell’emisfero sud (il solstizio d’estate si è avuto nel 2000). La superficie del satellite è composta da azoto, metano e ossido di carbonio ghiacciati che iniziano a sublimare durante la primavera e formano una tenue atmosfera di gas che aumenta sempre più fino a diventare massima in estate. Ricordiamo che le stagioni su Tritone durano poco più di 40 anni l’una.

Una stupenda immagine di Tritone ripresa dal Voyager 2. la calotta polare di color rosa è probabilmente composta da azoto ghiacciato.
Rispetto alle osservazioni del Voyager 2 del 1989 (quando si era in primavera) l’atmosfera è cresciuta di quattro volte. Oggi raggiunge una pressione di circa 50 microbar, più o meno 20000 volte minore di quella terrestre. L’origine di Tritone è quasi sicuramente peculiare. Si pensa che sia un oggetto della Kuiper Belt catturato dal più lontano pianeta del Sistema Solare. In altre parole, un parente stretto di Plutone, con il quale condivide molte caratteristiche superficiali.

Un’altra immagine di Tritone che mostra (a chi ci vede bene…) la tenue atmosfera di azoto, metano e ossido di carbonio.
“La temperature media su Tritone è di circa 235 gradi Celsius” ????
Mi sembra un po’ altina. Anche in Kelvin mi sembra alta.
Comunque un bell’articolo.
Silvio
Ho voluto entrare in un mondo a me sconosciuto, lo spazio, nel quale mi sento infinitamente piccola e sperduta, ma è un argomento talmente affascinante per cui, quasi certamente ci riproverò. Nel leggere l’articolo ho assaporato ancor più la mia dimensione “terrestre”, ho definito meglio i miei limiti temporali e fisici. Ringrazio il collega Zappalà per la ricchezza di particolari e la forma del tutto comprensibile.
Laura P.
Ovviamente manca il “meno”
Ma la presenza di metano è dovuta cosa?
Forse sforo troppo nella fantasia,ma ormai si sa che certi microorganismi sopravvivono alle condizioni più estreme…
Visto che la pressione atmosferica varia a seconda della presenza di luce solare,è possibile che ci siano dei microorganismi che seguano la luce del sole?Magari si fanno una sorta di fotosintesi e ricevono l’energia necessaria alla sopravvivenza…. 😯 😯 😯
Tornando con i piedi perterra,bellissime foto….
Silvio, hai ovviamente ragione…mi è scappato il MENO. Va letto – 235 gradi Celsius…
@ STEFANO: puoi correggere???? grazie!!!! Se non vanno tutti arrosto i tritonini….
@danilele,
il metano è molto comune nel S.S. esterno… ma da lì alla vita….
@Laura,
ti ringrazio. Mi chiami collega, ma allora sei astronomo pure tu? Ma da quanto dici sembra di no… Collega in cosa, allora? Sono molto curioso…. fatti riconoscere…. 😛 ❓ 😛 ❓
Quando sarebbe bello avere delle immagini della superficie!!!
Daniele,
ma quella che vedi è un’immagine della superficie e ve ne sono molte altre sul web… L’atmosfera è appena percettibile…
si si lo so, intendevo foto tipo quelle dei rover su marte… 🙂