Intervista a Marina Muzi

A Perinaldo, nel delizioso “Borgo delle Stelle” in Liguria, conversiamo con la direttrice dell’Osservatorio Astronomico G.D. Cassini, di meridiane, di musei, di planetari e tante altre iniziative.


Marina Muzi

Marina Muzi

Questa volta, per l’ormai consueto appuntamento delle Astrointerviste, raggiungiamo il “Borgo delle Stelle” ovvero la località di Perinaldo, sulle colline liguri per incontrare e conoscere la direttrice dell’Osservatorio Astronomico G.D. Cassini: la dott.ssa Marina Muzi. Grazie a lei abbiamo scoperto curiosità del passato e del presente passeggiando per le strette vie del piccolo paese natale dell’illustre astronomo Gian Domenico Cassini. Piccolo borgo, ma come vedremo ricco di curiosità astronomiche, tra divulgazione, didattica e ricerca scientifica.

L’intervista

Una direttrice di origine marchigiana che cura l’Osservatorio Astronomico G.D. Cassini a Perinaldo; questi spostamenti mi fanno tornare in mente i viaggi dell’illustre astronomo: Bologna, Roma ed infine Parigi, ma pochi sanno (anche fra gli addetti ai lavori) che nacque proprio qui. Quando è stato costituito questo osservatorio, quando ha iniziato ad interessarsene e quali sono le attività che organizza?

L’Osservatorio Astronomico G.D. Cassini di Perinaldo è stato costruito alla fine degli anni ’80 proprio per rendere omaggio al grande astronomo che in questo pittoresco borgo medievale è nato nel 1625. Io personalmente sono arrivata qui, da Parigi dove vivevo, nel 1993, ed è stato immediato il mio interessamento verso l’astronomo, che prima, a dire il vero, non conoscevo che per aver visto a lui dedicate alcune vie. Nel 1993 l’osservatorio era usato saltuariamente da alcuni astrofili di Sanremo, gli stessi che si erano adoperati per posizionare nella specola (3 metri circa di diametro) un telescopio newtoniano di 380mm, donazione privata, che è ancora in uso.

Quando nel 1997, anno del lancio della Missione Cassini-Huygens, l’Amministrazione Comunale decide di dare nuova vitalità all’osservatorio e di promuovere una serie di importanti manifestazioni culturali-scientifiche per onorare il suo concittadino, mi viene chiesto (tramite la Cooperativa Omnia, che già localmente si occupava di altro) di organizzare l’attività didattica e divulgativa dell’osservatorio, che da allora è aperto tutto l’anno in modo regolare e continuativo.

L’osservatorio attualmente è aperto in inverno in media 2 serate al mese, in estate circa una decina, inoltre accoglie scolaresche di ogni ordine e grado per osservare il cielo e svolgere attività didattiche varie sia di giorno che di sera; organizziamo convegni e conferenze, siamo aperti in occasione di eventi speciali, proponendo video e proiezioni didattiche che realizziamo direttamente noi.

Anche se il cielo in questi luoghi è notevole da ammirare, può capitare che ci sia brutto tempo o che faccia visita di giorno una scolaresca, quindi viene utilizzato anche il planetario?

Certamente; noi abbiamo un planetario con una cupola di 4 metri, situato in una saletta ad esso dedicata. Il Planetario è un eccezionale strumento didattico, può sostituire l’osservazione diretta del cielo in caso di tempo cattivo, ad esempio, ma è anche complementare a tutte le altre attività didattiche che svolgiamo di giorno e di sera, anche all’osservazione ai telescopi.

Proprio sotto l’Osservatorio si trova il Museo Cassini, un piccolo, ma interessante museo dedicato all’astronomo. Ci può parlare della sua costituzione e delle sue recenti ricerche che l’hanno spinta anche a Parigi?

Il Comune i Perinaldo ha iniziato a raccogliere materiale per costituire un museo da dedicare all’astronomo già dal 1994 circa e i primi documenti erano stati esposti originariamente nella stessa Sala del Consiglio; poi dal 1997 si è cominciato un lavoro di arricchimento e sistemazione che ha consentito di organizzare una sala espressamente dedicata all’esposizione permanente; io ho dato un buon aiuto senz’altro, ma il lavoro più importante di ricerca e recupero dei documenti è stato svolto principalmente dalla dott.ssa Anna Cassini, che è anche l’autrice dell’unica biografia esistente sull’astronomo, intitolata “Gio.Domenico Cassini. Uno scienziato del Seicento” edizione del Comune di Perinaldo, 1994, 2003, e che quindi già conosceva le fonti a cui attingere per chiedere copie dei lavori del Cassini. Dico bene copie, perché le pagine autografe del Cassni sono ovviamente ben custodite e gelosamente conservate presso varie biblioteche, tra cui quelle di Bologna e di Parigi; all’Osservatorio di Parigi, dopo ci siamo appunto recate per leggere e richiedere copie di documenti, c’è una marea di cosiddetti fogli volanti, pagine autografe, ancora in gran parte da riscoprire! Il museo anche recentemente è stato arricchito di ulteriori documenti e soprattutto da un telescopio di fine XVII sec. usato dai Maraldi e molto probabilmente anche dal Cassini, grazie alla donazione di un discendente dei Maraldi.

Mi diceva che passeggiando per le vie del borgo, esattamente in Via Gian Domenico Cassini, bisogna far attenzione a dove si mettono i piedi, ma non perché la pavimentazione sia sconnessa. Ci può dire qualcosa di più?

Via G.D.Cassini a Perinaldo è un tipico carrugio (così si chiamano localmente le strette viuzze dei borghi medioevali) ed è lungo circa 150 metri; ebbene in occasione dell’arrivo nel sistema di Saturno della Sonda Cassini-Huygens, avvenuto nel luglio 2004 il Comune di Perinaldo ha ben voluto dare seguito ad una nostra vecchia idea, quella cioè di realizzare un sistema solare in scala, festeggiando così la buona riuscita della Missione Interplanetaria. Abbiamo posizionato delle piastre in pietra lungo la via; ogni piastra un pianeta, dal Sole fino a Saturno, ultimo dei pianeti conosciuti al tempo di Cassini. Ogni piastra porta su inciso alcune sintetiche informazioni sul pianeta, sul lavoro o le scoperte di Cassini in merito al pianeta stesso e sulla Missione.

A Perinaldo vi sono altre sorprese, infatti, uscendo dall’Osservatorio si trova una “terrazza astronomica”, con vari strumenti da utilizzare sia di giorno che di notte. Come funziona e a chi è destinata?

Questo spazio è stato ideato per accogliere chiunque passi di lì, così come le nostre scolaresche in visita all’osservatorio; lo abbiamo chiamato “Giardino delle Stelle del Nord” perché si affaccia appunto verso Nord; abbiamo lì realizzato una serie di postazioni osservative, tra cui grande ruota in ferro con l’asse centrale che punta alla Polare, che permette, sedendosi in un banchetto giustamente posizionato, di ritrovare le costellazioni circumpolari; abbiamo posizionato delle mire per ritrovare alcune stelle più luminose al loro sorgere o al tramontare; abbiamo riprodotto un quadrante e posizionato vari pannelli che spiegano come usare le postazioni e danno varie informazioni sulla lettura del cielo.

Ultimo ambizioso progetto, in ordine di tempo, è stata la realizzazione di una meridiana, all’interno di una chiesa che si vede salendo a Perinaldo. Ci vuole parlare di questa notevole impresa?

Esattamente, un’importante opera di cui siamo veramente orgogliosi. Si tratta di una meridiana a camera oscura, che è stata progettata da Stellaria – che gestisce l’Osservatorio Astronomico – in collaborazione con l’equipe dello stesso osservatorio, che ne ha anche curato la messa in opera e le precise procedure di esecuzione.

La meridiana è stata realizzata all’interno della Chiesa della Visitazione, costruita nel corso del XVII, secolo e dedicata alla Santa Vergine; la chiesa è situata su un poggio all’ingresso del paese, in una suggestiva posizione. La Meridiana è stata inaugurata il 22 dicembre, giorno del solstizio d’inverno. In quella data, l’immagine solare raggiunge il massimo della sua dimensione, circa 54 cm x 20 cm e tocca uno dei limiti estremi del suo percorso (per poi invertire la marcia fino a raggiungere l’altro estremo al solstizio estivo).

Dal 1500 e per almeno due secoli queste grandi e spettacolari meridiane, realizzate soprattutto nelle chiese, sono stati eccezionali strumenti di indagine scientifica, che hanno permesso decisivi passi avanti nella comprensione della meccanica celeste. Nate a partire dall’esigenza ecclesiastica di stabilire la data degli equinozi, in particolare quella dell’equinozio di primavera, necessaria per la determinazione della Pasqua, hanno consentito, grazie alle loro eccezionali dimensioni, uno studio più approfondito e dettagliato del movimento apparente del Sole e, attraverso di esso, la definizione più precisa di alcuni fenomeni celesti, come la variazione dell’obliquità dell’eclittica. Attraverso un piccolo foro (15 mm), praticato in una parete rivolta a Sud, ad una $altezza$ di circa 814 cm, il Sole proietta (proprio come in una camera oscura) la sua immagine sulla Linea Meridiana, che è lunga circa 19 metri. Durante tutto l’anno, giorno dopo giorno, l’immagine solare percorre la linea, fra i due solstizi, segnando con precisione il mezzogiorno solare di ogni giorno e fornendo via via diverse informazioni, come l’inizio di ogni mese e l’altezza del Sole. Inoltre, l’osservazione dei movimenti dell’immagine solare facilita la comprensione di alcuni importanti fenomeni inerenti i movimenti della Terra.

Due, tra le più famose di queste meridiane, rivestono un significato particolare per Perinaldo: la Meridiana della Basilica di San Petronio a Bologna, realizzata nel 1655 da Giovanni Domenico Cassini, e la Meridiana della Basilica di S.Maria degli Angeli a Roma, realizzata nel 1702 da Francesco Bianchini e Giacomo Filippo Maraldi (nipote di Cassini).

Proprio ai due astronomi di Perinaldo, Cassini e Maraldi, è dedicata la nuova Meridiana della Chiesa della Madonna della Visitazione: fra le più grandi oggi esistenti e la prima, di queste proporzioni, ad essere realizzata in Italia dopo il 1900.

Ricordiamo che Maraldi era il cognome di altri due importanti astronomi nati in questa cittadina e che raggiunsero lo zio Cassini all’Osservatorio di Parigi. Pare dunque che le idee per arricchire le iniziative astronomiche che offre questo borgo non abbiamo mai fine. La vicinanza con la Francia vi ha permesso di aprire delle cooperazioni scientifiche con l’Osservatorio di Nizza.

A dire il vero noi collaboriamo con un’associazione, parsec, che si occupa della didattica e della divulgazione scientifica, sia all’osservatorio di Nizza e di Calern (Observatoires de la Cote d’Azur) che all’Astrorama di La Trinité. Preciso questo perché gran parte del lavoro dell’ Osservatorio di Nizza è dedicato alla ricerca e noi non facciamo ricerca, almeno per ora!

In effetti stiamo collaborando da diversi anni con i vicini francesi, organizzando stage, manifestazioni scientifiche, scambiandoci visite tra scolaresche e noi, in particolare, offrendo anche il nostro lavoro per attività di animazione che svolgiamo a volte da loro in Francia, quando accolgono gruppi italiani, e a volte qui a Perinaldo, quando gruppi francesi da loro inviati vengono a trovarci; attualmente inoltre stiamo presentando un secondo progetto Interreg nel quadro della cooperazione transfrontaliera; un primo progetto è stato portato a termine recentemente e ci ha consentito di produrre, tra l’altro, importante materiale didattico comune, con ottimi risultati.

Perinaldo ha qualcosa di davvero unico, come già lei diceva, cioè l’aver dato i natali ad importanti astronomi e dunque sono in molti, i vicini francesi ed anche altri stranieri, ad essere attratti dal nostro Borgo, ma anche dalle nostre attività.

Futuri progetti e su quali fronti?

Ancora un progetto Interreg, che speriamo sia accettato dalla Commissione italo-francese, progetto che consentirà di modernizzare il nostro osservatorio, e conseguentemente di pensare concretamente a lanciarci un po’ nella ricerca (pianeti extrasolari e asteroidi) e di realizzare nuovi percorsi didattici nel paese, un nuovo “giardino” questa volta dedicato al Sole e tante altre cose che vi racconteremo se tutto andrà in porto.

Informazioni su Gabriella Bernardi 75 Articoli
Laurea in Fisica e master in divulgazione scientifica, ha lavorato presso l’Alenia Spazio di Torino (missione Rosetta), passando poi a tempo pieno alla divulgazione scientifica, soprattutto nel campo astronomico. La sua attività principale è quella di giornalista freelance per riviste e periodici, anche on-line, che alterna con altre attività in campo divulgativo come la collaborazione alla realizzazione del Planetario e Museo dell’Astronomia e dello Spazio di Pino Torinese o l’attività di animatrice in piccoli planetari e mostre. Attualmente partecipa anche al programma di informatizzazione e digitalizzazione dell’archivio di lastre fotografiche dell’Osservatorio Astronomico di Torino. Recentemente le è stato assegnato il premio giornalistico per la divulgazione scientifica “Voltolino”.

I commenti di questo post sono in sola lettura poichè precedenti al restyling del 2012. Iscriviti al Forum di Astronomia.com ed entra a far parte della nostra community. Ti aspettiamo! : )

2 Commenti

  1. SE capita andate a perinaldo la signora é stupenda e spiega benissimo
    😀

  2. Complimenti per questa bellissima iniziativa astronomico-gnomonica, per la realizzazione della meridiana a camera oscura (a foro eliotropico, come l’avrebbe chiamata il cotruttore della meridiana di Aci Reale) e di questo bellissimo strumento web di divulgazione che trovo encomiabile ed utilissimo.