I migliori racconti raccolti in un libro: Racconti di normale assurdità
Tanto tempo fa, quando ancora nessuno era capace di misurarlo, esso -il tempo- scorreva a suo piacimento. Non esisteva passato, presente, futuro. Ogni cosa faceva quello che voleva o sentiva, non vi erano leggi o regole da seguire. L’Universo si divertiva veramente e non aveva obblighi. Fu allora che nacque Puntina. Era una stella, su questo non vi erano dubbi, ma invece di essere rotonda come quasi tutte le altre compagne aveva cinque punte acuminate come rasoi. Nessuna ci fece caso, non esistevano vincoli di forma, dimensione, temperatura. Tutte erano diverse ed uguali tra loro. Erano libere e felici. Nacquero anche le stelle nere che non volevano farsi vedere e quelle che invece esplodevano per mettersi in mostra, ma nessuna si considerava più o meno importante delle altre. Molte si riunirono in gruppi, altre si sposarono, altre ancora ebbero tanti figli, qualcuna preferì rimanere da sola a pensare ed ammirare quello che aveva attorno. Puntina era una di queste. Regnava solo l’amicizia, l’amore e la felicità.
Poi nacque l’uomo e volle capire cos’erano. Ci volle molto tempo, ma alla fine ci riuscì od almeno credette di esserci riuscito. Ed allora cercò di renderle tutte uguali o quanto meno di descrivere la loro irrefrenabile fantasia con una legge ripetitiva e prevedibile. Decise anche che cosa era il tempo e cominciò a misurarlo in modo sempre più preciso. Quando non comprendeva qualcosa inventava storie assurde per farsene una ragione. Era veramente troppo sicuro di sé ed era convinto che tutto girasse intorno a lui. Le stelle cercarono di ribellarsi, di dimostrargli che erano libere di fare ciò che volevano. Ma lentamente le catene imposte dall’uomo riuscirono a condizionare ed a limitare i loro scoppi di gioia e di allegria. Potevano sbizzarrirsi solo quando nessuno le vedeva, giocare con il tempo e lo spazio, come facevano una volta. Dovevano però essere pronte a tornare dentro i binari delle regole imposte da quel piccolo essere vivente quando le osservava con i suoi telescopi. Ed i telescopi erano sempre di più e sempre più potenti. Le stelle non riuscivano più ad essere sé stesse nemmeno nella loro intimità e smisero di divertirsi. Nacquero perfino le prime gelosie e le prime invidie.
In quell’Universo che stava cambiando e stava diventando sempre più freddo e serio, Puntina non riusciva a trovarsi a suo agio. Lei era nata così e così voleva rimanere, con le sue cinque punte che pungevano e stuzzicavano lo spazio vuoto attorno a lei. All’inizio le compagne cercarono di aiutarla in questa sua voglia di libertà. Finsero di essere tutte come lei, mettendosi a tremolare. Per molto tempo l’uomo fu ingannato e le stelle si divertirono a prenderlo in giro, ridendo di lui. Infine, un triste giorno, quella piccola cosa con quel piccolo cervello capì l’imbroglio. Prima spiegò a modo suo il fenomeno e poi addirittura costruì strumenti che potevano correggerlo. Ovviamente, come tutte le altre cose che inventava, anche questa serviva solo a farlo sentire sempre più importante, ma le stelle erano ormai diventate infelici ed avevano perso la loro illimitata fantasia. E lasciarono Puntina da sola, in balia di sé stessa e della sua diversità.
La stellina però non voleva accettare di essere quello che non era e non fece assolutamente niente per cambiare il suo aspetto. Continuò a mostrare senza paura e senza vergogna le sue lucide e smaglianti cinque punte. Sapeva che l’uomo non voleva crederci e che stava inventandosi qualche legge fisica per annullare la sua gioiosa stranezza. Alla fine ci riuscì e scrisse pagine e pagine di formule complicate ed insulse. Puntina capiva che erano spiegazioni assurde e false, ma non poteva far niente per distruggerle. Era rimasta sola nell’Universo, un Universo monotono e silenzioso, che non si ribellava più e che lasciava fare a quel piccolo essere che abitava un minuscolo pianeta bianco ed azzurro. Puntina si ricordava spesso dei bei tempi, quando non c’era il tempo e non c’era bisogno di spiegare niente a nessuno, e scoppiava in pianto. Le lacrime la facevano brillare ancora di più. Molte volte sperò che tutto finisse, ma mai desiderò di diventare uguale alle altre. La sua libertà e la sua diversità erano più importanti di qualsiasi cosa. Nemmeno si curò più di tanto di guardare da vicino come cresceva quella razza che aveva fatto del suo cervello il centro dell’Universo. Avessero saputo che misera cosa esso era di fronte alle meraviglie che avevano illuminato la sua giovinezza, forse avrebbero capito di essere un granello di polvere in un deserto di sabbia. Ma ormai era troppo tardi: la fantasia era sparita, cancellata, distrutta.
Una notte in cui sentiva particolarmente la solitudine e le lacrime le scendevano copiose lungo le cinque punte, si accorse che stava disturbando le compagne più vicine. Molte brontolarono contro quel liquido che gocciolava sulla loro superficie rovente. Com’era lontano il tempo della gioia e della comprensione … Si rassegnò e cerco di asciugarsi come meglio poteva. Il suo sguardo, o -meglio- quello che lei usava per guardare lontano, cadde sulla Terra e Puntina ebbe un sussulto mai più sentito da milioni di quegli anni che l’uomo aveva inventato. Si vide disegnata ovunque su piccoli quaderni a quadretti o su fogli pieni di linee insicure ed ingenue. Accidenti! Vi erano ancora moltissimi esseri che credevano in lei, che la amavano e la ritraevano. Erano più piccoli degli altri, ma poco importava. Tornò indietro coi ricordi e ritrovò improvvisamente la fantasia, la gioia, la libertà della sua giovinezza. No, non tutto era perduto! Quella notte risplendette di una luce intensissima e non gli importo niente delle lacrime che colavano sulle compagne serie, compunte ed irritate. Erano lacrime di felicità e la felicità non si può fermare.
Il piccolo Paolo stava disegnandola sul suo foglio e non riusciva a trovare un giallo così intenso. Lo disse ai genitori che istintivamente alzarono gli occhi al cielo e sentirono un brivido mai provato prima. Paolo se ne accorse e sorrise, pensando: “ogni tanto anche i grandi riescono a capire …”
@ enzo
risei triste?
Bello e poetico. I bambini ci riportano all’affettività. I genitori provano un brivido , ma secondo me non hanno capito. Loro hanno ” sentito”. E i bambini ne sanno più di noi? Chissà. Ma sì è vero perchè loro “sentono ” anche se poi non sanno spiegare quello che hanno sentito. Non so se questo è capire, ma senz’altro è più profondo. Diciamo che i bambini vedono il mondo con gli occhi dell’affettività e probabilmente questa è una capacità che poi perdiamo con il crescere e che forse dobbiamo recuperare. Sai un pò me ne intendo di bambini perchè negli ultimi 25 anni ne avrò avuti per le mani qualche centinaio visto che insegno in una scuola dell’infanzia.
@enzo
questo racconto mi ha commossa!!! strano essendo “solo una favola”… 😉
Pensa che bello se succedesse davvero una cosa del genere…una stella a cinque punte nel bel mezzo della notte! Genererebbe stupore, crisi e sgomento a livello mondiale…
Bello comunque il raccontino! E come al solito…fantasia davvero illimitata!
Un racconto stupendo e fantastico…. l’ Universo non è solo leggi rigide ma anche gioia e fantasia, giusto? 😀
@ Elisabetta
Non potevi che essere una insegnante di scuola dell’infanzia, adesso lo si capisce, ecco le tue sensibilità espresse anche in altre occasioni; hai ragione sui bambini e sul fatto che sono più profondi nel loro candore, ed è certo che ci manca un poco un piccolo ritorno.
Bella esperienza la tua, veramente.
@Enzo
L’uomo, come al solito, ha il brutto vizio di imporre regole senza condividerle con gli altri e , in questo caso, senza lasciare che la natura pian piano riveli “le sue regole”. Le regole si cercano, si stabiliscono e soprattutto si condividono per poi poter farle rispettare.
Per quelle della natura si cercano, si verificano e poi si fa si che sia la natura a farcele rispettare.
@enzo
questo racconto è tenerissimo ma pieno di isegnamenti, prima di tutto quello di saper guardare con il cuore ancora prima che con i telescopi proprio come fanno i bambini….
Ciao a tutti
Ho mandato delle e-mail per fare diverse segnalazioni.
Mi pare di leggere che diversi sciami meteorici (o almeno si pensa sia questo) sono stati osservati in puglia e in altre zone del centro sud italia.
A quanto pare ci sono diversi testimoni con tanto di foto.
Se ne è occupata la stampa locale perchè è di dominio pubblico almeno nei posti dove continuano ad essere osservati questi “bolidi” infuocati.
Ci date qualche notizia?
GLi astronomi dove sono?
Cosa ne pensano?
http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/GdM_dallabasilicata_NOTIZIA_01.php?IDNotizia=244349&IDCategoria=470
http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/GdM_dallapuglia_NOTIZIA_01.php?IDNotizia=244082&IDCategoria=273
Cosa pensano gli astronomi del fatto che sono stati classificati i documenti che riguardano oggetti volanti dai militari USA?
(Ovvero sono da adesso coperti da segreto militare)
http://www.space.com/news/090610-military-fireballs.html
Grazie
Non so’ cosa pensano gli astronomi, poi ce lo diranno ma sicuramente c’è qualcosa di strano. Più che agli alieni, però, penserei appunto ai militari: quali tecnologie segrete ci riservano? Quali scoperte ci nascondono, ad uso militare naturalmente? Quali altre “fregature” ci vogliono dare? Non fatemi dire altro perchè non vorrei compromettermi. Se poi sono alieni ben vengano, non vorrei fossero meglio di quelli di cui parlavo prima. Io sono aperto a tutte le possibilità, sempre con tutto lo scetticismo che si può avere in questi casi. non pensate che si sia liberato il Jackob che è in me, non c’è proprio.
Scusate ma non credo che ai lettori della “favola delle cinque punte” interessino commenti su bolidi e ufo. Ci sono alcuni articoli che trattano bolidi nello specifico, come ad esempio questo
Grazie della comprensione
1).Personalmente non ho assolutamente parlato di UFO ma di sciami meteorici.
2). E’ un sito di astronomia quindi di “astrofili” e volevo condividere.
3).Mi incuriosiva come mai, visto che sui TG fa praticamente notizia anche un piccione con un’ala ferita nessuno si fosse preso la briga di segnalare che ciò che si stava osservando era un fenomeno “normale” (se lo è) come uno sciamo dovuto a qualche meteora.
4). Curioso oltrettutto,che in un sito di “astrofili” tanti sciamo segnalati non destino nessun tipo di notizia nè di interesse ma solo di fastidio o di indifferenza nemmeno come risposta ad un utente, mentre le “favolette” qui raccontate, simpatiche e molto ben scritte siano più gettonate!
Grazie
sciam I…oavviamente
Forse, Giovanni, dovresti guardare ogni tanto anche tu, il cielo, con occhio diverso 😳 . Puntina ne sarebbe senz’altro felice e 🙄 forse anche tu! 😉
Grazie a Enzo astronomo poeta! 😆
Ha ragione Stefano senza alcun dubbio. io comunque rispondevo solo, e me ne scuso, alla parte relativa ai militari USA che sembrava ammiccare a qualcosa e quindi, erroneamente e me ne scuso, mi sono fatto prendere dalla mano “politica” della cosa.
@giovanni
innanzitutto, dato che in generale i toni delle risposte riflettono quelli con cui le domande sono poste, se vuoi avere una risposta di un certo tipo ti consiglierei di porre la domanda in un altro modo.
Secondo, ti è stato solo detto che il tipo di domanda è inerente ad un argomento trattato in un altro post, sei stato quindi invitato a spostar la tua discussione su un altro articolo semplicemente per questioni di ordine… Se ognuno dovesse cominciare a parlare dove vuole, di ciò che vuole, ti immagini che casino? Anche sul forum di astronautica se fai domande sulla ISS in un post che parla di GOCE ti spostano la discussione…così come in qualsiasi forum.
Buona serata
Questa favola è molto bella, non capisco perché se sono astrofilo non mi dovrebbero picere le favole! Il bello delle favole è che hanno una morale, trasmettono un messaggio, che se recepito è molto importante.
Puntina insegna a noi uomini di capire di più i bambini, a ritrovare quella fantasia e quella spontaneità che anche noi avevamo quando eravamo bambini.
Fantasia, spontaneità, serenità, sono stati cancellati dal modo di vivere attuale, e questa favola insegna ad osservare di più i bambini, ed imparare da loro a ritrovare la fantasia.
Bella favola Enzo!
Tra l’altro il discorso è semplice. In questo caso c’è stato un OT su un raccontino, ma così può accadere anche quando si trattano argomenti puramente astronomici.
Per un utente che arriva sul sito e segue interessato una discussione, è frustrante che il filo del discorso venga interrotto da un argomento che nulla ha a che vedere con il topic, non trovi Giovanni?
Ti invito nuovamente a postare negli articoli adeguati, vedrai che troverai risposta ai tuoi (interessanti) interrogativi!
caro amministratore,
non c’era nessun “tono” nella mie domande.
Ho postato qui perchè era la discussione piu recente.
Mi scuso se ho interrotto il filo della vostra discussione.
Devo però segnalarvi (sempre senza nessun “tono”) che in questo sito ve la tirate un tantinello e i vostri “toni” nelle risposte nn sono sempre cordiali ma spesso un po’ “sufficienti” e mi pare a volte intolleranti.
Se vorrete riflettere sulla critica…..
saluti
ps. Per Ivonne
Grazie del consiglio.
Temo però che mai potrai intendere il mio modo di guardare il cielo.
Ma solo perhè è il MIO modo.
Neanche nella mia ultima risposta c’era un certo “tono”, tantomeno del sarcasmo inutile. Mi è sembrato di ribadire educatamente che in questo sito sono tutti benvenuti a patto di rispettare alcune piccole regole che garantiscano l’ordine. Evidentemente il tuo scopo ultimo non è quello di ricevere informazioni dal sito ma di alterarne l’equilibrio. Mi basta un altro tuo commento per confermare o smentire ciò che penso. A buon intenditor…
Un’altra cosa. Non è che veniamo pagati per rispondere. Qui scrivono persone che divulgano per il semplice piacere di farlo. Se ti sembrano sufficienti, intolleranti e maleducati puoi sempre cercare informazioni altrove.
Scusate se interrompo la diatriba, ma… Enzo dove è? Non è intervenuto ai commenti al suo bel raccontino.
Tutto bene Enzo, spero?
A presto.
@Mario
non sei tu che hai interrotto la diatriba!!! 😉
pazienta e vedrai che enzo riapparirà quanto prima…
comunque è davvero un bel raccontino, come sempre!
@tutti,
ci sono, ci sono …solo che sono ancora un po’ saltuario dopo la settimana toscana (mi devo riprendere). Ho letto i commenti e oltre a ringraziare tutti per i soliti complimenti, non volevo inserirmi nello scambio portato avanti ottimamente da Stefano. E poi sto preparando qualcosa (vero Pierluigi??!! 😉 ) ….. ❓ ❓
Complimenti Enzo! 🙂
Adoro le favole (forse proprio perchè la realtà sta quasi e purtroppo troppo spesso tutto all’opposto)! E per una inguaribile romantica come me, leggere una bella favola a quest’ora è come una bella buonanotte! 🙂
Una cosa però voglio chiederla perchè l’ho notata …sopra leggo: ” Era una stella, su questo non vi erano dubbi, ma invece di essere rotonda come quasi tutte le altre compagne aveva cinque punte …ecc. ecc.” poi leggo : “Nessuna ci fece caso…”
Be’….o non avevano occhi per vedere 😀 😉 …o erano troppo insensite ed indifferenti le altre per non notare una delle forme diverse dalla rotondità comune.
Mannaggia a queste stelle troppo egocentriche !! 🙂 🙂 🙂
……naturalmente la mia osservazione è solo scherzosa 😉 🙂
E dopo una bella favola … a nanna !!! 😆 😀
grazie Enzo 😉
@ enzo
dilemma: ma non è che la stella a cinque punte stava andando contromano eh!?? 😉 😆
..ok ..ok buonanotte 😛
@Mi.e,
direi che non ci facevano caso perchè la diversità non era considerata importante. Solo con l’uomo nascono occhi che discriminano e giudicano …
sogni d’oro!!!
@enzo
allora mi piace pensare che se la diversità non era considerata importante, erano tanto evolute da avere un’anima in comune perfetta.
Probabilmente, solo avendo in comune un’interiorità migliore e logicamente comune si possa rispettare ogni diversità.
Pensi davvero che siano gli occhi degli uomini a giudicare e discriminare?
Grazie per la bella risposta.
ops.. sorry…avevo corretto solo una parte di quanto avevo scritto e rileggendo solo ora mi accorgo che mi sono espressa in maniera pessima !!!
…Volevo dire che probabilmente solo avendo in comune un’interiorità elevata…migliore, si può arrivare a rispettare ed apprezzare ogni diversità.
Da notare invece, la mia vasta imperfezione espressiva…e direi del tutto eloquente!!! 😆 😆 😳 😳
@Mi.e
direi di si, penso che le diversità esistano solo perchè le creiamo noi. O meglio, la discriminazione tra le diversità …. Il nostro cervello è una gran cosa, magnifica, ma tencemente legata a gerarchie e a paragoni. Non riesce ancora a vagare veramente libero come puntina o come quello di un bambino… 😮
Grande Enzo! 🙂