Chi la fa l’aspetti

L’ingordigia dell’uomo potrebbe anche subire una giusta punizione.


La Terra stava inesorabilmente esaurendo le sue risorse primarie. Il petrolio ed il metano erano agli sgoccioli ed il loro prezzo inavvicinabile per la stragrande maggioranza della popolazione. L’acqua potabile era diventata un bene prezioso a tal punto che quella poca rimasta veniva razionata e fatta pagare a caro prezzo. Intere nazioni dell’Africa si erano drasticamente decimate. Non esistevano più ghiacciai e la pioggia era vista come un evento straordinario. Anche i metalli per le costruzioni e per le macchine si erano ridotti di molto e poco era servito il perforare la Terra sempre più profondamente: gli elementi pesanti erano troppo lontani dalla superficie. Non c’era altro da fare che investire completamente le poche risorse rimaste nella conquista dello spazio.

Se ne era parlato a lungo, ma mai si era fatto il vero salto di qualità. Ora eravamo ridotti talmente al lumicino che la decisione fu presa all’unisono e senza troppe polemiche politiche. Bisognava unire gli sforzi ed uscire dal nostro guscio. Lo spazio era pieno di risorse utilissime e bisognava andarle a cercare ovunque esse fossero: ne andava della nostra sopravvivenza.

Il primo passo fu il più facile. Gli asteroidi che dalla fascia principale venivano inseriti in orbite che sfioravano quella del nostro pianeta erano ricchissimi in metalli pesanti e preziosi. Essendo troppo piccoli, essi non avevano subito la differenziazione tipica dei pianeti ed i minerali pregiati e più pesanti non erano sprofondati verso il centro, ma erano rimasti anche in superficie. Le dimensioni minuscole permettevano inoltre di estrarre gli elementi desiderati dovunque essi fossero all’interno del corpo celeste. Infine l’energia per raggiungerli era inferiore a quella necessaria per arrivare sulla stessa Luna. Sarebbero stati il primo obiettivo e poi avrebbero fornito le risorse per costruire i mezzi necessari ad andare sempre più lontano.

In pochi anni si riuscì a preparare una base orbitante che, sfruttando i materiali così abbondanti negli asteroidi, era pronta a far partire astronavi di stazza e complessità impensabili sulla Terra. Con la flotta e la tecnologia a disposizione non restava che andare a far man bassa di preziosi elementi nel resto del Sistema Solare. La precedenza fu data all’acqua. Noi soffrivamo di sete e intorno a Saturno vi erano mondi praticamente fatti solo di ghiaccio. Si costruirono enormi condotti metallici leggerissimi ma resistenti che si spinsero fino alle lune di Saturno. Mimas, Enceladus, Iperione ed altri satelliti più piccoli vennero letteralmente “tritati” e trasformati in acqua. Questa, dopo essere stata filtrata per eliminare i silicati e i carbonati che potevano inquinarla, veniva incanalata e mandata sulla Terra. Le prime cascate di acqua pura si riversarono sul nostro pianeta, riempiendo i laghi ed i giganteschi serbatoi preparati per lo scopo.

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5 Commenti

  1. Parassita mangia parassita praticamente 😉

    ———————
    Ovviamente non è mia intenzione offendere nessuno, è solo una battuta 😉

  2. Non c’è niente di meglio che affrontare la giornata lavorativa con un racconto del professore!!
    Sopratutto quando devo lavorare la settimana di ferragosto -.-‘

  3. Terribile… ma “giusto”, come quasi tutti i suoi racconti, professò.
    Ecco, quel senso della ‘giustizia’… se fossi un giornalista, mi piacerebbe farle una ‘intervista’ con impostazione socio-politica, più che scientifica.
    Tipo: ma non è una legge della natura che il più forte si ‘nutra’ (qualsiasi cosa voglia dire) del più debole? Non accade già sulla Terra da sempre? E non è altrettanto assodato che le creature più evolute ‘modifichino’ l’ambiente in cui vivono? E allora perché, in questo caso, “chi la fa l’aspetti?”.
    Ma per fortuna (di entrambi… 😉 ) io non sono un giornalista.
    Buone vacanze a lei (se ne fa) e a tutti.

  4. @Alex,
    sono solo stato via un tre giorni (vado via a settembre: meno gente …). Posso essere d’accordo che il più forte si nutre del più debole, ma solo fino a che ha fame e NON oltre. L’uomo invece va sempre oltre il “giusto” (vedi terzo e quarto mondo). Gli animali ce lo insegnano e la Natura crea 10 o 100 prede per ogni predatore proprio per la conservazione di entrambe le specie. L’uomo invece ha distrutto intere razze solo per il potere. L’occupazione dello spazio deve avere un limite di utilità e non di esagerazione incondizionata. Nel racconto (ti ricordo ancora di fantascienza…) l’uomo ha voluto strafare ed allora ecco che ci sta il “chi la fa l’aspetti” … E non sono nemmeno d’accordo che sia assodato o “giusto” che la creatura più evoluta modifichi l’ambiente quando danneggia qualcun’altro (di nuovo, vedi indiani d’america, Incas, maya, ecc.). Comunque ben venga un “giornalista”, ma che sia un giornalista “serio” e non come quelli odierni che cercano solo lo scoop fine a se stesso. Non ho ancora capito però se stai dalla mia parte o da quella del … giornalista 😉 😉

  5. cavolo! vedo tubi strani nel soggiorno di casa! mi devo preoccupare?
    chi sta tentando di fagocitarmi?
    sorrisidietetici
    daria