Il cielo nel mese di Gennaio 2012

Effemeridi di Sole, Luna e pianeti, mappe stellari dettagliate, sciame meterorico delle Quadrantidi, Terra al perielio…tutti gli eventi astronomici nel mese di gennaio 2012!

Sole

Si trova nella costellazione del Sagittario fino al giorno 20 quando entra nella costellazione del Capricorno.

1 gennaio

  • sorge alle 07:38
  • transita alle 12:14
  • tramonta alle 16:49

15 gennaio

  • sorge alle 07:36
  • transita alle 12:19
  • tramonta alle 17:03

31 gennaio

  • sorge alle 07:25
  • transita alle 12:24
  • tramonta alle 17:23

effemeridi complete

Dopo il solstizio d’inverno del mese scorso, la durata del giorno aumenta di circa 47 minuti dall’inizio del mese.

Luna

1 gennaio

  • sorge alle 11:34
  • transita alle 18:18
  • tramonta alle 00:12

15 gennaio

  • sorge alle –:–
  • transita alle 04:58
  • tramonta alle 10:36

31 gennaio

  • sorge alle 11:03
  • transita alle 18:25
  • tramonta alle 00:56

Effemeridi complete

fasi lunari del mese:

Questo mese è caratterizzato da 5 fasi lunari anzichè le classiche 4:

  • Primo Quarto il 1 (ore 06:17)
  • Luna Piena il 9 (ore 07:32)
  • Ultimo Quarto il 16 (ore 09:10)
  • Luna Nuova il 23 (ore 07:42)
  • Primo Quarto il 31 (ore 04:12)

Il giorno 1 alle ore 20:47 la Luna raggiunge l’apogeo (404.578 km di distanza), il giorno 17 alle ore 1.10 si troverà nel punto più vicino alla Terra nel corso della sua orbita, il perigeo (369.887 km), mentre il giorno 30 alle ore 9.03 sarà di nuovo all’apogeo (404.323 Km)

Terra al $Perielio$

Il giorno 4, alle ore 03:02, la Terra si trova nel punto più vicino al Sole nel corso della sua orbita, il perielio (0.983 AU). In genere si è portati a pensare che la Terra sia più vicina al Sole durante il periodo estivo per via del caldo, ma non è così. Questo perchè l’alternarsi delle stagioni non è dovuto alla variazione di distanza dalla nostra stella, bensì alla variazione dell’angolo di incidenza dei raggi solari sulla superficie terrestre nel corso dell’orbita. Il fenomeno è causato dall’inclinazione dell’asse terrestre rispetto al piano orbitale.

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Posizione dei pianeti

Il pianeta Mercurio

Mercurio

Mercurio: all’inizio del mese il pianeta gode ancora di buone condizioni di osservabilità al mattino, prima dell’alba. Mercurio sorge infatti quasi un’ora e mezza prima del Sole e si può quindi tentare di individuarlo sull’orizzonte orientale. Il pianeta si avvicina però velocemente al Sole e nella seconda parte del mese sarà così basso sull’orizzonte, confuso tra le luci dell’alba, da non essere più individuabile.

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ATTENZIONE: se si usa uno strumento ottico per osservare il pianeta, NON inquadrare MAI il Sole se non si è dotati di apposito filtro. Ciò comporterebbe danni irreparabili alla vista!

Il pianeta Venere

Venere

Venere: ha inizio il periodo di osservabilità ottimale del luminoso pianeta. Per alcuni mesi sarà possibile ammirare il suo splendore nelle prime ore della sera, astro dominante della volta celeste sull’orizzonte occidentale. Venere tramonta via via sempre più tardi e a fine mese lo si potrà osservare per oltre 3 ore dopo il tramonto del Sole. Il pianeta si trova nella costellazione del Capricorno fino al giorno 11, quando fa il suo ingresso nell’Acquario.

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Il pianeta Marte

Marte

Marte: il trend dell’evoluzione delle condizioni di osservabilità del pianeta rosso si mantiene simile a quella dei mesi precedenti. Il sorgere di Marte continua ad anticipare, permettendo di scorgerlo, a fine mese, già intorno alle ore 22 sull’orizzonte orientale, anche se è necessario attendere le ore centrali della notte per vederlo culminare ed osservarlo agevolmente alto in cielo a Sud. Il moto tra le costellazioni è molto ridotto: Marte compie una piccola curva nella costellazione della Vergine, in cui entra il giorno 13 lasciando il Leone. Il moto da diretto diventa retrogrado e Marte torna indietro, riavvicinandosi al limite con il Leone.

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Il pianeta Giove

Giove

Giove: prosegue il lento declino del pianeta gigante, il cui intervallo di visibilità è destinato a ridursi sempre più nei prossimi mesi. Al calare dell’oscurità, nelle prime ore della sera, troviamo Giove al culmine verso Sud; nelle prime ore della notte il pianeta scende verso l’orizzonte. Per alcune ore possiamo quindi osservarlo ancora agevolmente a Sud – Ovest, per poi vederlo tramontare ad occidente poco dopo la mezzanotte.

Sempre degni di nota i 4 satelliti galileiani (Io, Europa, Ganimede e Callisto), che si mostrano come piccoli puntini bianchi che danzano da un lato all’altro del pianeta sulla linea dell’equatore. Giove il giorno 8 lascia la costellazione dei Pesci e ritorna nell’Ariete.

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Il pianeta Saturno

Saturno

Saturno: il pianeta, anticipando sempre più il suo sorgere, a fine mese appare sull’orizzonte orientale già poco dopo la mezzanotte ed è quindi osservabile per tutta la seconda parte della notte. Culmina a Sud prima dell’alba: lo si può quindi osservare alla massima altezza sull’orizzonte prima del sorgere del Sole. Il pianeta si trova ancora nella costellazione della Vergine, più vicino al limite con la Bilancia rispetto alla luminosa stella Spica.

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Il pianeta Urano

Urano

Urano: lo si può ancora individuare nelle prime ore della notte a Sud Ovest. La sua altezza sull’orizzonte continua a diminuire e con il passare dei giorni sarà sempre più difficile osservarlo.

In condizioni favorevoli all’osservazione, usando uno strumento ottico (anche un buon binocolo) appare come un oggetto di colore blu/verde, di magnitudine 5.7. Urano per l’intero anno, come già avvenuto nell’anno precedente, rimane nella costellazione dei Pesci.

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Il pianeta Nettuno

Nettuno

Nettuno: il pianeta è ormai estremamente basso sull’orizzonte occidentale e tramonta circa due ore dopo il Sole. Il 13 gennaio è in congiunzione con Venere.

Come sempre, per individuarlo è necessario utilizzare una strumentazione adeguata, un telescopio o un buon binocolo. Nettuno si trova nella costellazione dell’Acquario, dove è destinato a rimanere per molti anni ancora.

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Il plutoide Plutone

Plutone

Plutone: Preso atto della riclassificazione di Plutone a plutoide da parte della IAU (Parigi, Giugno 2008), la nostra rubrica includerà comunque l’osservabilità dell’astro.

Plutone si trova ancora nella parte alta della costellazione del Sagittario, dove è destinato a rimanere molto a lungo, fino al 2023. Dopo la congiunzione con il Sole del 29 dicembre scorso è ancora praticamente inosservabile. Tornerà nei prossimi mesi nelle ore che precedono l’alba.

In condizioni favorevoli all’osservazione, con la sua magnitudine 14 sono necessari un cielo scuro, una buona carta stellare e almeno un telescopio da 8″ di apertura (200mm).

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Congiunzioni

Congiunzione Luna - Giove, giorno 3 ore 20:30

Luna-Giove

Luna-Giove:
la sera del 3 gennaio la Luna, che ha poco superato la fasse di Primo Quarto, si trova in congiunzione con il pianeta Giove.

I due astri si trovano nei pressi del limite tra le costellazioni dei Pesci e dell’Ariete

Congiunzione Luna - Marte, giorno 14 ore 2:30

Luna-Marte

Luna-Marte:
poco prima della mezzanotte tra il 13 ed il 14 gennaio si può osservare il sorgere della Luna e del pianeta Marte. Il pianeta rosso appare sull’orizzonte ad Est mentre si trova esattamente al limite tra le costellazioni del Leone e della Vergine.

Congiunzione Luna - Saturno, giorno 16 ore 06:00

Luna-Saturno

Luna-Saturno:
nelle ore che precedono l’alba del giorno 16 è possibile osservare un interessante allineamento. Nell’ordine, il pianeta Saturno, Spica, la stella più luminosa della costellazione della Vergine e la Luna all’Ultimo Quarto

Congiunzione Luna - Venere, giorno 26 ore 18:30

Luna-Venere

Luna-Venere:
il luminosissimo pianeta è nuovamente l’astro dominante delle prime ore della notte. La sera del 26 sull’orizzonte occidentale possiamo osservare il tramonto di Venere accompagnato dalla falce di Luna crescente nella costellazione dell’Acquario.

Congiunzione Luna - Giove, giorno 30 ore 21:00

Luna-Giove

Luna-Giove:
questo mese di gennaio, caratterizzato da 5 fasi lunari, ci offre anche il “bis” della congiunzione tra Luna e Giove. In questa occasione la Luna al Primo Quarto e il pianeta gigante si trovano nella costellazione dell’Ariete.

Sciami meteorici: Le Quadrantidi

Nei primi giorni di gennaio avremo la possibilità di assistere allo sciame delle Quadrantidi. L’attività dello sciame è in genere piuttosto basso, ma raggiunge un massimo breve e significativo nella notte tra il 3 e il 4 gennaio .

Quest’anno la loro visione non sarà del tutto favorevole per il nostro paese, dato che la maggior frequenza è attesa al mattino del 4 gennaio tra le 7h e le 8h, ovvero quando da noi sarà già giorno. Non del tutto sfavorevole però, poiché il numero delle Quadrantidi in genere raggiunge stabilmente per circa quattro ore valori superiori alle 100 meteore/ora e si mantiene sopra le 50 per quasi 10 ore. Ciò significa che il 3/4 gennaio specie nella seconda parte della notte potremo osservare comunque un buon numero di queste meteore.

Dall’Italia centro settentrionale il radiante è visibile per tutta la notte, ma dal tramonto a mezzanotte risulta troppo basso per ottenere osservazioni soddisfacienti. Occorre pertanto osservare da mezzanotte in poi per vedere via via il numero delle stelle cadenti aumentare.

Costellazioni

Il cielo orientale di inizio anno si presenta, nelle prime ore della notte, con le costellazioni zodiacali del Cancro e, di seguito, del Leone.

A occidente si avviano al tramonto la piccola costellazione dell’Ariete, e quella molto più grande ma non molto appariscente dei Pesci, che potremo individuare più facilmente prendendo a riferimento il grande quadrilatero di Pegaso. Sopra il suo vertice più alto sull’orizzonte è ancora ben visibile Andromeda con l’omonima galassia. Proseguendo oltre Andromeda troviamo altissimo in cielo, praticamente allo zenit, il Perseo, e appena più un basso, sopra i Gemelli, l’Auriga, facilmente riconoscibile per la sua forma a pentagono.

La stella più luminosa dell’Auriga è Capella, termine che in latino significa “capretta”. La mitologia vi riconosce infatti Amaltea, la capra con il cui latte fu nutrito Zeus. Tornando al di sotto della fascia zodiacale, a Sud-Ovest le estese costellazioni – ma prive di stelle brillanti – della Balena e dell’Eridano precedono il Grande Cacciatore, ossia la protagonista incontrastata del cielo invernale: la costellazione di Orione.

Di quest’ultima rammentiamo la nomenclatura delle stelle più brillanti: ai vertici del quadrilatero che ne disegna le spalle e le ginocchia, troviamo in alto Betelgeuse e Bellatrix, in basso Rigel e Saiph. Le tre stelle allineate che ne rappresentano la cintura sono, da sinistra a destra, Alnitak, Alnilam e Mintaka. Da non perdere un’osservazione con un telescopio, ma è sufficiente anche un binocolo, per ammirare nella spada, poco sotto la cintura, la grande nebulosa M42.

Il cacciatore Orione è accompagnato in cielo dai suoi due cani, le costellazioni del Cane Maggiore, dove troviamo Sirio, la stella più brillante del cielo invernale, ed il Cane Minore, dove brilla un’altra stella facilmente identificabile: Procione.

Chiudiamo il tour della volta celeste rivolgendo lo sguardo verso Nord: attorno alla stella polare (come trovarla?) nell’Orsa Minore, riconosciamo in senso antiorario Cassiopea, con l’inconfondibile forma a “W”, la più evanescente Cefeo, il serpeggiante Dragone, l’Orsa Maggiore e la Giraffa.

Mappe del cielo ed eventi del mese

Nota: Le mappe del cielo sono realizzate con Stellarium e riferite alla metà del mese alle ore 22:00 circa ora italiana, latitudine media (Roma), ad esclusione di congiunzioni ed eventi particolari. Gli orari delle congiunzioni sono scelti valutando le condizioni di migliore osservazione. Effemeridi di Sole e Luna sono valide per una località alla latitudine media italiana (Roma – 12°30’E – 41°53’N) e generati da un software proprietario

effemeridi del mese

Totali

Singole

Nota: Per salvare in locale i singoli files cliccare col tasto destro del mouse sui link riportati e scegliere “Salva collegamento con nome” o “Save link as”. Le effemeridi sono valide per una località alla latitudine media italiana (Roma – 12°30′E – 41°53′N) e generati da un software proprietario

Informazioni su Stefano Simoni 634 Articoli
Di professione informatico, è nato e vive a Roma dove lavora come system engineer presso una grande azienda nel settore IT. E' l'ideatore e sviluppatore di Astronomia.com, portale nato dal connubio tra due delle sue più grandi passioni: "bit" e stelle. Da anni coltiva l’interesse per la progettazione e lo sviluppo di siti web aderenti agli standard e per il posizionamento sui motori di ricerca.

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14 Commenti

  1. salve io ho un telescopio konus di 130mm f/2000 con degli oculari 17mm 10mm quello che voglio sapere degli oculari che mi permette di vedere più vicino i pianeti come ad esemp giove ecc quali sono grazie della risposta buon anno

  2. io e mio papà, anche lui appassionato del cielo, abbiamo un telescopio celestrom 70 F400.
    Qual è l’oculare migliore, per vedere Giove,ho il 6 mm , 10mm 15mm 20mm
    grazie

  3. A proposito del perielio, vorrei fare una piccola riflessione, che non so se fondata. La minore distanza dal sole dovrebbe favorire temperature più alte a mio avviso. Ovviamente tenendo presente che l’effetto è differente a seconda dell’emisfero in cui ci si trova. E al contrario nell’afelio le temperature dovrebbero essere più basse, ma sempre tendendo conto di quale emisfero viene preso in considerazione.
    Se questa mia riflessione fosse vera, ne scaturirebbe che nel nostro emisfero le temperature sono meno estreme.
    Chi è in grado di dirmi qualcosa in più?

  4. ragioniamo un pò :mrgreen:
    afelio della terra: 152,1 milioni di Km
    perielio terra: 147 milioni di chilometri dal Sole
    considerando la distanza media terra sole..diciamo che afelio e perielo non si discostano di molto da questa distanza cioè circa 2 e passa milioni di km…
    e comunque c’è una differenza di 5 milioni di km tra afelio e perielio…su scala cosmica è come fare casa chiesa.
    quindi data questa considerazione a mio avviso la differenza di temperatura tra i due punti non dovrebbe essere cosi marcata…
    spero di aver compreso bene il tuo ragionamento..ovviamente la mia è opinione personale non presa da fonti :mrgreen:

  5. forse noi (inconsciamente) ci aspettiamo, al perielio, di avere maggior calore che non all’afelio: forse perché siamo (storicamente) troppo “europacentrici” o almeno “nordcentrici”… 😆
    Un argentino o un sudafricano (tanto per fare due esempi) non si pongono certo questo problema!! 😉
    In realtà è proprio l’emisfero meridionale della Terra ad avere più calore in questo periodo di perielio, rispetto a luglio…
    😉

  6. Il calore assorbito dalla Terra dipende principalmente dall’inclinazione del suo asse del sole. La distanza conta, ma come fatto notare, la differenza non è grande, conta molto di più la “densità” dei raggi del Sole: l’inclinazione dell’asse terrestre fa si che ne arrivino di meno per unità di superficie.
    Provate a pensare una superficie perpendicolare ai raggi (come risulta l’equatore terrestre infatti sempre caldo) e una superficie inclinata dove gli stessi raggi si devono distribuire su una superficie maggiore e quindi l’energia, cioè il calore, che lasciano è minore per unità di superficie.
    se fate un disegno o guardate un mappamondo, capirete subito.

  7. Davo per scontata l’inclinazione del sole. La mia domanda era riferita a parità di condizioni. Solo che ritengo sia molto difficile fare questa valutazione all’interno dell’atmosfera. Forse una misurazione esatta la si potrebbe fare solo su una stazione spaziale.
    Certo la differenza di km tra i due valori non è molto elevata, perciò non mi aspetto chissà quali differenze.
    Però poiché questa differenza di km c’è, e in una percentuale non trascurabile, ritengo plausibile che ci possa essere anche una differenza di temperature.
    Anche perché una minore distanza dovrebbe significare una maggiore superficie irradiata con raggi solari di uguale inclinazione. E quindi temperature alte su superfici più ampie.
    E mi da fastidio leggere ogni volta che nel periodo del perielio fa più freddo. Proprio in virtù del fatto che ci si dimentica del fatto che non esiste solo il nostro di emisfero.
    E ora riflettendoci, mi sa che questa differenza esiste per davvero. Infatti l’emisfero sud è caratterizzato da percentuali di umidità maggiori delle nostre, che contribuiscono alla formazione di grandi foreste tropicali. E quest’umidità non può che essere dovuta ad una maggior evaporazione dei mari, evaporazione a sua volta dovuta evidentemente ad un maggiore riscaldamento dell’acqua.
    E riguardo il riscaldamento dei mari, vorrei fare una riflessione sul mediterraneo. Spesso vien detto che il mediterraneo negli ultimi anni ha temperature più alte. E allora mi chiedo in che percentuale quest’aumento di temperatura può essere favorito dai milioni di particelle di carbone che ogni anno dalle nostre montagne incendiate raggiungono il mare?

  8. che astro è quello che vedo questi giorni, quando sta tramontando il sole? venere non è visto che nell’osservazione nelle ore successive noto, non solo venere con la sua luce statica ma anche il brillare di questo astro che tramonta quasi nello stesso punto del sole intorno alle 20.30 / 21….grazie

  9. Non saprei. Comunque il corpo celeste più luminoso che si vede a Sud Ovest dopo il tramonto del sole è Venere. Poi le stelle che ci sono intorno e che si incominciano a vedere quando fa buio, non ne ho idea. Però leggendo sù, Venere dovrebbe trovarsi nella costellazione dell’acquario in questi giorni.

  10. Ale, Giove e Venere tramontano quasi nello stesso punto, prima Venere e poi Giove. Quindi quello che vedi più a lungo nel cielo è Giove, non Venere. Controlla su Stellarium inserendo le coordinate del tuo luogo di osservazione.

  11. Venere e Giove sono i due corpi celesti particolarmente luminosi, e quindi più facilmente riconoscibili.

  12. Lunedi 30 Gennaio 2012, a Chioggia, nella mia città, viene Margherita Hack, a presentare il suo nuovo libro. Intanto adesso sto osservando Venere e la Luna a ovest.

  13. Ieri sera è stato molto bello vedere la Luna e Venere così vicine, e così luminose, grazie all’assenza di umidità.